Erano circa le 3:00 del mattino e la rete italiana stava importando il 25% del carico totale.
A questo punto tutta la corrente proveniente dalla Svizzera si riversò sull'unica altra linea disponibile sovraccaricandola e mandando in protezione anche questa.
Gli operatori svizzeri chiesero dunque al gestore di rete italiano di ridurre i consumi di 300Mw, alle 3:21 la rete italiana rientrò nei consumi contrattualizzati con la Svizzera, ma pochi minuti dopo la richiesta di corrente ricominciò a salire.
Alle 3:25 entrambe le linee ad altissima potenza si staccarono nuovamente, una per scarica a terra e l'altra per sovraccarico.
Non potendo più importare corrente dalla Svizzera, tutto il carico richiesto dalla rete italiana andò sulle linee di collegamento con la Francia, ma anche queste andarono in sovraccarico e gli interruttori di protezione si aprirono.
Da qui partì un conto alla rovescia di 2 minuti e 30 secondi al termine dei quali si ritrovò al buio tutta la nazione.
Cominciarono infatti diversi sbalzi di tensione su tutta la rete e la frequenza nominale che è di 50Hz cominciò a scendere.
Entrarono in atto i diversi livelli di protezione dettati dal gestore italiano:
1 Si staccaronno le stazioni di pompaggio e le linee di esportazione verso Austria e Slovenia.
2 Vennero diminuiti i consumi e richiesto alle centrali di aumentare la produzione.
3 Le centrali idroelettriche e termoelettriche che non riuscirono ad aumentare velocemente la produzione furono isolate dalla rete.
4 Infine sopravvenne il distacco totale delle centrali elettriche ed il conseguente collasso della rete.
Il black-out fu risolto gradualmente ed in tempi molto lunghi, alle 9:00 era stata ripristinata la situazione in nord Italia, tra le 16:00 e le 17:00 in centro, alle 19:00 al sud, infine alle 22:00 fu ripristinata la situazione anche in Sicilia.
Solo la Sardegna si salvò dal peggior black-out della storia d'Italia in quanto ell'epoca godeva di una propria rete elettrica indipendente.