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martedì 24 novembre 2020

Scegliere un portatile

 In tempo di smart-working e didattica a distanza, sempre più importanza hanno assunto i computer portatili.

Leggeri, compatti e facili da trasportare, questo li rende versatili, ottimi da usare in ufficio, a scuola ma anche a casa.

Vediamo allora le principali caratteristiche da guardare per la scelta di un nuovo PC portatile.

Icona-computer-PC-portatile

  • Memoria RAM; non solo la quantità, i nuovi computer montano memorie di quarta generazione DDR4, queste sono attualmente le più veloci in commercio, tuttavia è possibile che, in qualche negozio o store digitale, siano ancora presenti computer con RAM DDR3, dunque attenzione a questo dettaglio. In ogni caso, se il sistema operativo è Windows 10, è meglio scegliere un dispositivo con almeno 8GB di RAM, questo perché l'ultimo sistema operativo di casa Microsoft, qualora ne siano disponibili più di 3,5 GB, espande i processi che solitamente erano accorpati a gruppi, in questo modo il sistema risulta più fluido, ma viene utilizzata più RAM.
  • CPU o Processore; difficilmente un PC di fascia medio-bassa, ovvero quelli che possono andar bene per studio ed ufficio, monta processori molto prestanti, in questo caso i parametri da considerare sono tre, la velocità espressa in GHz (GigaHertz), il numero dei "core" e la memoria cache. I primi due parametri sono estremamente legati tra loro, il numero di core infatti è il numero di unità di calcolo presenti all'interno del processore e la velocità è quella relativa ad una sola di queste, ciò significa che, se si ha un processore quad-core a 1,6 GHz la velocità di calcolo sarà 1,6 X 4 = 6,4 GHz. La memoria cache è contenuta all'interno del processore e gli permette di archiviare temporaneamente i risultati delle operazioni svolte, purtroppo alcuni processori, come i "celeron" della Intel spesso ne sono sprovvisti.
  • HDD o SSD; Come ormai risaputo gli SSD sono più veloci dei classici Hard Disk e sono anche meno soggetti a rotture non avendo parti meccaniche. Purtroppo l'ultima tendenza prevede l'installazione si di memorie SSD, ma di dimensioni ridotte, per questo è sempre consigliabile utilizzare Hard Disk esterni per salvare file come documenti, foto e video. Anche le memorie SSD non sono tutte uguali, quelle con attacco SATA raggiungono velocità di 6 Gb/s, gli SSD con interfaccia M.2 possono arrivare a 32 Gb/s.
Altro consiglio è quello di controllare se il computer ha una porta LAN o se presenta solo la possibilità di collegamento in Wi-Fi, questo perché, soprattutto chi lavora in ufficio spesso ha la possibilità di utilizzare una connessione via cavo, più stabile e sicura di quelle wireless, ma non solo, con questo attacco sarà sempre possibile accedere alla rete anche in caso di guasto della scheda Wi-Fi.

Ora che conoscete un paio di trucchi non resta che scegliere il Vostro prossimo PC portatile CLICCANDO QUI!

lunedì 12 ottobre 2020

Google dashboard, a cosa serve?

 Partendo dalla definizione di dashboard che, tradotto in italiano, significa cruscotto, ma spesso viene utilizzato per indicare un pannello di controllo.

Data questa premessa è facile intuire che la piattaforma "Google Dashboard" è un pannello di controllo relativo a tutti i dati di un determinato account registrato ai vari servizi Google.

Tachimetri-cruscotto

Il servizio è davvero utile, anche perché Google, con i suoi mille servizi, memorizza tantissime informazioni, tutto partendo dalla registrazione di un account mail.

Accedendo alla piattaforma Google dashboard con il proprio indirizzo Gmail si potranno vedere quindi tutte le informazioni registrate, ad esempio i contatti sincronizzati, i siti di blogger, gli account di adsense e adwords, i metodi di pagamento, il proprio indirizzo di fatturazione, ecc.

Google dashboard dunque serve per verificare che tutti i dati relativi a vari servizi siano giusti, ma anche per poter cancellare i propri dati da tutti i servizi Google accedendo ad un unico sito.

giovedì 27 agosto 2020

Floppy Disk, davvero sono obsoleti?

Parlando di memorie di massa per PC e dispositivi elettronici sicuramente viene da immaginare chiavette USB e schede SD, i normali HardDisk superano ormai i Giga e sfociano nei Terabyte, chi penserebbe oggi di usare un Floppy Disk?

I Computer non montano neppure più i lettori per i Floppy, piccoli dispositivi quadrati e sottili con all'interno un disco magnetico con capacità di 1,44 Megabyte di memoria, sicuramente una tecnologia obsoleta e non più utilizzata nei moderni sistemi informatici.


E invece no, i Floppy Disk esistono ancora e svolgono una funzione molto importante, in pochi sanno che queste piccole memorie sono ancora indispensabili nella vita quotidiana di tantissime persone.

Alcuni aerei, sia cargo che passeggeri, fra i più usati al mondo, sono ancora dotati di lettori di Floppy Disk, questi sono indispensabili ai tecnici che, con frequenza mensile, devono aggiornare le mappe dei satelliti ed altre informazioni proprio utilizzando questi dischetti.

Questo perché sarebbe stato più costoso sostituire tutti i sistemi degli aeromobili piuttosto che continuare ad utilizzare i Floppy.

Un esempio di aereo dotato ancora di lettore Floppy è il Boeing 747, aereo ancora in produzione, ma anche Airbus ha alcuni modelli ancora utilizzati, anche se non più in produzione, che utilizzano le memorie Floppy per gli aggiornamenti dei sistemi di navigazione.

lunedì 20 luglio 2020

Professione: Gamer!

In un mondo sempre più digitalizzato ed informatizzato, grazie alla diffusione ed alla sempre maggiore velocità delle connessioni internet, tantissimi sono i nuovi lavori sorti nell'ultimo decennio.
Quella del gamer, in particolare, è solo una delle ultime opportunità lavorative nate dalla rete negli ultimi anni, può sembrare impossibile, ma esistono persone pagate per giocare.
Come spesso accade nei settori tecnologici, in Italia siamo arrivati in ritardo rispetto al resto d'Europa e del mondo, tuttavia sempre più sono i giovani o giovanissimi che si affacciano a questo settore.
Il lavoro consiste semplicemente nell'utilizzare i maggiori giochi del momento e trasmettere ciò che avviene sul proprio monitor nelle dirette dei vari social. È inoltre possibile realizzare video da caricare su YouTube in modo tale da consentire la visualizzazione del video anche in un secondo momento.
Interno-PC-led-scritta-professione-gamer

Ma chi è disposto a pagare una persona per giocare al PC?
In effetti, per molte software house, è un investimento pubblicitario, il seguito che Youtuber è Streamer riescono ad attrarre è un'ottima pubblicità per i propri prodotti. Non solo, le piattaforme che trasmettono video, in diretta o meno, mostrano pubblicità durante la diretta o lo streemming video e questo consente di monetizzare ulteriormente in base al numero di visualizzazione dei contenuti.

Essere Gamer non è però solo un gioco, tantissimo tempo bisogna infatti dedicarlo a curare i rapporti social, i propri profili, rispondere ai commenti dei fan e soprattutto a caricare quanti più contenuti possibili.

Anche l'hardware deve essere sempre al meglio, per poter lavorare come Gamer bisogna stare al passo con la tecnologia, avere PC sempre aggiornati, configurazioni hardware sempre migliori, per stare al passo con gli ultimi giochi usciti, ma anche per far girare contemporaneamente più programmi molto impegnativi. I Computer da gaming sono infatti i più potenti sul mercato, addirittura più di chi li usa per software di grafica e modellazione 3D.

Insomma, essere gamer non significa solo giocare al PC e perché questo diventi un lavoro è necessario avere ottime conoscenze in diversi ambiti, dall'assemblaggio di PC alla conoscenza di software e relative impostazioni per la trasmissione e registrazione video all'utilizzo massiccio dei canali social.
Sempre di più i Gamer si affermano dunque come creatori di contenuti on demand e guardare un video su YouTube od una diretta Facebook è assimilabile a guardare un evento sportivo su una payTV.

giovedì 14 maggio 2020

C'è 5G e 5G

Tutti ormai avremo sentito parlare del 5G, una connessione senza fili superveloce, magari non in questi termini, probabilmente molti avranno sentito parlare degli effetti negativi che questa tecnologia potrebbe far scaturire per via dell'esposizione alle sue onde elettromagnetiche, ma siamo sicuri di aver capito di cosa si tratta?
Prima di addentrarsi nelle spiegazioni tecniche occorre dare alcune definizioni e fare alcune precisazioni.
Tanto per cominciare sarà utile capire cosa sono gli hertz ovvero l'unità di misura della frequenza che indica quante volte un'onda sinusoidale si ripete in un secondo.
Una curva sinusoidale, quella che volgarmente chiamiamo "onda elettromagnetica" di 1 hertz si ripete una sola volta al secondo.
Immagine-esempio-curva-sinusoide
La tensione elettrica nelle nostre abitazioni arriva a 50 hertz ovvero, il valore varia tra 230V e -230V per 50 volte in un secondo.
Ora che abbiamo capito cosa sono gli hertz bisogna capire come questi influiscono sulla capacità delle reti nel trasporto di dati: un'onda più lunga, quindi con una frequenza minore, raggiunge maggiori distanze ma può trasportare meno dati ed è più lenta, al contrario, un'onda più corta è molto veloce e può trasportare molti dati, ma raggiunge brevi distanze e difficilmente oltrepassa gli ostacoli.

Adesso che ci sono i concetti di base possiamo fare una precisazione, se su un modem o un altro apparecchio Wi-Fi si legge 5G questa non è la stessa rete che sarà usata per le reti cellulari dei nostri smartphone! Il 5G dei modem indica infatti una rete Wi-Fi a 5GigaHertz (GHz), uno standard subentrato al "classico" Wi-Fi che funziona a 2,4GHz.
Logo-antenna-5G

La nuova rete che verrà utilizzata per i dispositivi mobili come gli smartphone, invece, pur chiamandosi 5G non funziona con un'onda a 5GHz, in questo caso la G significa infatti generazione.
La rete mobile di quinta generazione non avrà una sola frequenza di funzionamento, ma ben tre, una bassa, una media ed una alta, ognuna sarà destinata ad utilizzi diversi e a dispositivi diversi, in ogni caso il concetto è quello di rendere la rete mobile accessibile non solo agli smartphone ma a tutti i dispositivi controllabili in remoto, un vero IoT (Internet of Things).
La prima frequenza di funzionamento del 5G è intorno ai 700MHz (Megahertz), una frequenza bassa in modo da garantire distanze di connessione più ampie, questa frequenza è attualmente utilizzata per trasmettere alcuni canali del digitale terrestre, da qui è nata la necessità di creare il DVB-T2, un digitale terrestre di nuova generazione che sfrutta frequenze diverse.
La seconda frequenza utilizzata dal 5G è intorno ai 3,7GHz, questa sarà la più usata dagli smartphone predisposti per il 5G, almeno inizialmente.
L'ultima fascia del 5G è la vera novità, usa "onde millimetriche" quindi ad alta frequenza, circa 26GHz, questa frequenza è in grado di trasferire tantissimi dati a velocità fino a 10 volte superiori a quelle del 4G, tuttavia bisogna trovarsi vicinissimi all'antenna di trasmissione per poterne usufruire.

lunedì 20 aprile 2020

Server NAS, cosa sono?

I server NAS sono dispositivi di rete utili ad archiviare tutti quei dati che non devono essere persi.
NAS è l'acronimo delle parole Network Attached Storage, questi dispositivi di rete sono server destinati alla conservazione e condivisione di file fra più utenti e postazioni di lavoro agendo da cartelle di rete o anche da cloud server.
logo di un server NAS
Le caratteristiche tipiche dei server NAS sono principalmente tre:

  1. Avere almeno 2 alloggiamenti, chiamati anche Bay (baia) per HardDisk, qui una configurazione chiamata RAID consente di avere la copia esatta di un disco su tutti gli altri, il vantaggio è ovviamente quello che, in caso di rottura di un disco, i dati restano al sicuro e basterà sostituire l'elemento danneggiato per ripristinare la configurazione raid.
  2. Avere una o più poste di rete con collegamento Rj45 configurabili separatamente.
  3. Essere raggiungibili da rete locale LAN o da Web previa configurazione del servizio http sul sistema operativo del server stesso.
I sistemi dei server NAS sono generalmente semplici e intuitivi da gestire, molti dispongono addirittura di configurazioni guidate.
È anche possibile trasformare un vecchio PC in un server NAS.
Per farlo ci si può servire di un sistema operativo gratuito sviluppato su base Linux, il suo nome è Xigmanas.
Il sistema operativo è facile e veloce da installare, si scarica la ISO, si mette su una chiavetta USB con il programma Rufus e si fa partire l'installazione da chiavetta, alla fine dell'installazione si potrà assegnare un indirizzo IP al server, successivamente bisogna collegarsi da un altro computer della stessa rete all'indirizzo IP assegnato al server e si aprirà la web-page da cui è possibile fare tutte le configurazioni.

mercoledì 5 febbraio 2020

Internet satellitare, arriva la rivoluzione Starlink

Starlink è uno dei tanti progetti dell'imprenditore americano Elon Musk, certo le connessioni internet satellitari non sono una novità ed esistono già da anni, Eolo ne è un esempio dei più famosi, ma Starlink è una vera rivoluzione.
Il motivo è semplice, le normali connessioni satellitari si basano su singoli satelliti geostazionari, ovvero che orbitano sulla Terra trovandosi sempre sopra la stessa zona del globo ad una distanza variabile tra i 3000 e i 4000 Km, ma proprio da qui ne derivano i limiti, distanze così ampie devono essere percorse due volte dal segnale che porta i dati avanti e indietro e questo genera dei tempi di latenza piuttosto alti pur avendo connessioni veloci.
Punti uniti da linee formano una rete
Starlink invece si basa su una rete di satelliti leggerissimi, circa 200 Kg l'uno, che per questo motivo possono orbitare ad una distanza di circa 500 Km dalla Terra garantendo una connessione ancora più veloce. L'idea di formare una rete di satelliti offre inoltre la possibilità di coprire zone del globo terrestre fino ad ora irraggiungibili con altre tecnologie.
In questi giorni è stato effettuato con successo il quarto lancio di satelliti da parte dall'azienda americana SpaceX dello stesso Elon Musk, questo porta il numero di satelliti già in orbita a 240, ma affinché si possa cominciare a sfruttare la rete bisogna raggiungere almeno le 400 unità. Al momento il progetto Starlink prevede di riuscire ad attivare i primi servizi in Canada e USA tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021.

giovedì 16 gennaio 2020

DVB-T2, il tuo televisore è pronto?

Il segnale TV sta cambiando, dal 1 gennaio 2020 infatti comincia il periodo di transizione dalla prima versione del segnale digitale terrestre alla seconda versione dello stesso, ma come si può capire se il proprio televisore è adatto o bisognerà comprarne uno nuovo?
In teoria, avendo acquistato un televisore nuovo dopo il 1 gennaio 2017, questo dovrebbe essere in grado di ricevere il nuovo segnale digitale terrestre denominato DVB-T2, tuttavia non è da escludere che qualche modello non predisposto a questa tecnologia sia comunque finito in commercio dunque, per verificare se il proprio televisore è in grado di ricevere questo nuovo segnale si può procedere in due modi:

  1. Controllare le specifiche tecniche del proprio apparecchio, sul libretto di uso e manutenzione se disponibile, oppure su internet digitando su un motore di ricerca il codice del modello di televisore riportato sull'etichetta apposta solitamente al pannello posteriore.
  2. Direttamente sui canali di test. In questo caso bisogna per prima cosa risintonizzate i canali, fatto questo sarà sufficiente selezionare il canale 200, su questa frequenza infatti Mediaset ha già predisposto un canale di test su cui gli utenti possono verificare se il proprio televisore è già pronto per ricevere il segnale DVB-T2, presto la Rai predisporrà un suo test sul canale 100.

giovedì 9 gennaio 2020

Hyperloop, presto (forse) in Italia

Avevo già parlato in un post precedente di Hyperloop, una rivoluzionaria idea dell'eccentrico imprenditore americano Elon Musk, un sistema di tunnel sotterranei e tubi sopraelevati all'interno dei quali capsule a lievitazione elettromagnetica spinte da un getto d'aria compressa possono raggiungere velocità superiori ai 1000 Km/h.
Segno di divieto su scritta CO2 e sfondo con fumo
La novità è invece che presto potremmo sperimentare questa geniale tecnologia proprio in Italia, i comuni di Torino e Milano stanno infatti lavorando al progetto e vorrebbero dotarsi proprio del collegamento fornito da questa nuova tecnologia. Ancora non esistono previsioni e tempistiche, ma sicuramente questo tipo di trasporto aprirebbe nuove frontiere di collaborazione fra aziende, risparmio di tempo per i pendolari e maggiori possibilità d'impiego per chi in cerca di occupazione, ma probabilmente renderebbe obsoleta e superata un'opera come quella della TAV.

lunedì 23 dicembre 2019

Stampante Offline? Ecco come risolvere!

Uno dei problemi che spesso affligge i sistemi operativi Windows riguarda il funzionamento delle stampanti, in particolare quelle collegate su rete LAN.
Molto spesso capita infatti che, dando un comando di stampa, questa non parta perché la stampante risulta offline nonostante sia fisicamente collegata ed accesa.
Tendenzialmente, la prima cosa che viene in mente di fare, è quella di disinstallare e reinstallare la stampante, in questo caso il problema viene risolto temporaneamente, ma sicuramente si ripresenterà in breve tempo.
Icona di una stampante in 2d
Per risolvere in modo definitivo il problema della stampante offline è necessario disabilitare il protocollo SNMP (Simple Network Management Protocol), per farlo bisogna aprire il pannello di controllo ed entrare nella sezione relativa alle stampanti, a questo punto bisogna fare click col tasto destro del mouse sulla stampante che risulta offline e selezionare la voce "proprietà stampante", da qui si apre una nuova finestra in cui bisogna espandere la scheda denominata "porte" e, dopo aver controllato che la porta evidenziata sia quella della stampante giusta, cliccare sul pulsante "configura porta", nell'ultima finestra che si apre bisogna quindi togliere la spunta alla voce "protocollo SNMP.
Questo passaggio è da ripetere per ogni computer collegato alla rete sul quale è installata la stampante.
Nel caso in cui la porta utilizzata per la stampante che risulta offline sia di tipo WSD Windows con consente di configurare la porta, in questo caso è necessario agire direttamente sulle configurazioni della stampante, per questo si disinstalla e reinstalla la stampante così che appaia online, si inserisce l'IP della stessa nella barra degli indirizzi del browser e, una volta che la pagina della stampante viene visualizzata, si cerca la voce del protocollo SNMP nelle impostazioni avanzate.
Ora si troverà sempre la stampante pronta e con lo stato "online"!

venerdì 13 dicembre 2019

I cavi ethernet

I cavi ethernet sono utilizzati per creare reti di dati LAN, presentano al loro interno otto fili in rame o meglio quattro coppie di fili identificabili dal codice colori che è uno standard internazionale.
I colori utilizzati per le quattro coppie di fili all'interno di un cavo ethernet sono:

  • Bianco/Arancio - Arancio
  • Bianco/Verde - Verde
  • Bianco/Blu - Blu
  • Bianco/Marrone - Marrone
Per i cavi ethernet vengono utilizzati connettori a 8 poli di forma rettangolare, gli Rj45, questi si distinguono dai connettori Rj11 che sono invece leggermente più stretti avendo solo 4 poli e vengono utilizzati per collegare i doppioni telefonici.
La disposizione degli 8 fili all'interno del connettore Rj45 ha due standard, il TIA-568A ed il TIA-568B. I cavi ethernet possono essere "dritti" nel caso in cui da entrambi i lati i fili siano disposti nello stesso modo all'interno del connettore, oppure "cross" nel caso in cui abbiano i due diversi standard.
Schema colori del cavo ethernet
Schema colori TIA-568B

Schema colori del cavo ethernet
Schema colori TIA-568A



Nonostante lo standard dei colori e della disposizione dei fili nel connettore i cavi di rete non sono tutti uguali, sono infatti suddivisi per categorie in base alla qualità costruttiva, attualmente in commercio si trovano cavi ethernet di categoria 5, di categoria 6 e di categoria 7, mentre tutte le precedenti categorie sono ormai fuori dal commercio in quanto obsolete. La categoria del cavo influisce sulle massime velocità di trasferimento dati, dal categoria 5 che garantisce gli standard delle reti 10/100Mb ai cavi di categoria 7 che raggiungono velocità di 60Gb.
Altro aspetto in cui differiscono i cavi di rete sono le schermature ovvero le protezioni da agenti esterni, ad esempio da campi magnitici derivanti da apparecchi elettrici ed antenne. È infatti possibile trovare cavi ethernet UTP (Unshielded Twisted Pair) ovvero non schermati, adatti se si usano il luoghi interni e con canaline dedicate lontane da apparecchiature elettriche di potenza o antenne, FTP (Foiled Twisted Pair) ovvero cavo ethernet con una sola schermatura all'esterno delle quattro coppie di fili ed infine STP (Shielded Twisted Pair) ovvero un cavo ethernet con doppia schermatura, una per ogni coppia di fili più una esterna alle quattro coppie.
Ovviamente la categoria ed il grado di schermatura del cavo incidono sul costo finale del prodotto.
Per quanto riguarda le distanze massime percorribili con cavi ethernet bisogna considerare che queste variano da molti fattori, dalla categoria del cavo, dalle interferenze elettromagnetiche con altri cavi, dalle condizioni di utilizzo (interno o esterno), tuttavia si può considerare di arrivare a 100 metri senza grosse perdite di segnale, fino a 200 metri se si aggiunge uno switch che fa da "ripetitore"/"amplificatore".

mercoledì 20 novembre 2019

Porte WAN, cosa sono e a cosa servono

Molti dispositivi di rete quali router, firewall e switch dispongono di una o più porte WAN, ma a cosa servono e in cosa si differenziano dalle porte LAN?
Switch di rete con porte LAN e WAN
Bisogna tenere in considerazione intanto che, sebbene spesso siano integrati nello stesso dispositivo, modem e router non sono la stessa cosa, partendo da questa premessa, la porta WAN serve proprio per collegare il dispositivo ad un modem.
La porta WAN viene dunque usata spesso per creare sottoreti o per "bypassare" i modem/router poco performanti forniti dagli ISP usandone quindi uno proprio.
Se da un lato usare le porte WAN consente di estendere la propria rete, dall'altro complica un po' la configurazione, ogni volta che si fa un collegamento tramite porta WAN, tutto quello che viene collegato poi alle porte LAN dello stesso dispositivo dovrà avere una classe di indirizzi IP diversa da quella precedente.
Per fare un esempio, i modem/router forniti dagli ISP generalmente stanno sulla classe di indirizzi IP 192.168.1.1/254, se in sequenza si mette un secondo router tutti i dispositivi collegati poi in LAN dovranno avere ad esempio la classe di indirizzi IP 192.168.2.1/254. Solo nel caso in cui il secondo router abbia la possibilità di essere utilizzato come Access Point puro sarà possibile utilizzare per tutti i dispositivi ad esso collegati tramite porte LAN la stessa classe di indirizzi di quella del primo modem/router. Dunque la differenza tra le porte WAN e le porte LAN, volendo semplificare al massimo, è questa, le prime vanno collegate verso internet, mentre le seconde verso i vari devices della rete interna; tutto questo sarà più facile da ricordare se si pensa che la più grande rete WAN è proprio internet.

lunedì 21 ottobre 2019

Recupero dati da HardDisk danneggiato con Windows 10

A quanti è successo di non riuscire più a far partire il computer perché il disco era danneggiato?
Uno degli incubi peggiori per molti utilizzatori di PC e laptop, perdere irrimediabilmente tutti i dati.
Ovvio, esistono tantissimi software che promettono il recupero almeno parziale dei dati contenuti in HardDisk danneggiati, ma se bastasse una semplice procedura inclusa nel sistema operativo non sarebbe più comodo?
Retro di un HardDisk

In effetti Windows 10 permette il ripristino di dischi danneggiati, la procedura è semplice ma lunga, ma se non si ha fretta vale la pena tentare.
Per prima cosa bisogna specificare che la procedura di ripristino funziona con la sola versione PRO di Windows 10, quindi sarà necessario disporre di un PC funzionante proprio con questa versione del sistema operativo.
Dopo essersi assicurati che il PC sia spento e con il cavo di alimentazione staccato bisognerà aprire il case e collegare i due connettori sATA al disco danneggiato (deve essere collegato in parallelo al disco con Windows installato).
A questo punto si può accendere il PC ed aprire l'applicativo "gestione dischi" reperibile nelle sottocartelle del pannello di controllo o cercandolo direttamente nella barra di ricerca di Cortana.
Ora dovrebbero essere visibili entrambi i dischi, quello danneggiato è riconoscibile dal filesystem utilizzato che è di tipo RAW mentre i dischi funzionanti hanno filesystem NTFS o FAT32.
Provare ad aprire la cartella del disco sarebbe ovviamente inutile in quanto il sistema restituirebbe un messaggio di errore, tuttavia a questo punto sarà sufficiente riavviare il computer, in questo modo, subito dopo il caricamento del BIOS partirà automaticamente la procedura di ripristino del disco danneggiato, una schermata nera con scritte bianche che indicano il numero di file da recuperare e la percentuale di progresso del lavoro.
Al termine delle operazioni di ripristino il sistema caricherà automaticamente il sistema operativo ed a questo punto sarà possibile aprire il disco che era danneggiato per recuperarne i file al suo interno.

lunedì 14 ottobre 2019

Il mining di criptovalute

È una nuova tendenza vera e propria, in tantissimi si stanno interessando alla cosa, ma cosa significa minare criptovalute, come si fa e a cosa serve?
Tutte le banche hanno enormi strutture con supercomputer capaci di compiere miliardi di calcoli al secondo, questo per controllare continuamente tutte le transazioni eseguite al fine di evitare errori o truffe.
Questo metodo prevede però la presenza di un organo centrale atto al controllo della valuta, ma il successo delle criptovalute è dovuto anche grazie al fatto che non esiste nessun organo centrale e per questo motivo il controllo e la verifica delle transazioni viene affidato a "volontari" che mettono a disposizione i propri computer per svolgere questo lavoro.
Tutti i dati relativi alle transazioni vengono divisi in blocchi, ogni volta che un blocco viene analizzato chi ha partecipato alle operazioni riceve un compenso ricavato in parte dalle commissioni sulle transazioni ed in parte dalla creazione di nuova valuta.

Questo è il mining di criptovalute!


Esistono tre modi per fare mining, il primo e quello di farlo in modo completamente autonomo, purtroppo in pochi possono permetterselo perché tutte le criptovalute hanno delle soglie di potenza di calcolo minima richiesta pertanto servono configurazione hardware che neppure i computer gaming possono raggiungere.
Il secondo modo prevede la possibilità di unire la propria potenza di calcolo a quella di altri mediante alcune piattaforme online.
L'ultimo metodo è quello di "affittare" potenza di calcolo che altri mettono a disposizione per raggiungere le soglie minime di potenza di calcolo richieste, questo ultimo metodo è particolarmente rischioso in quanto la possibilità di guadagnare meno di quanto si spenda è molto elevata.
In conclusione, per poter trarre realmente un profitto dal mining, a prescindere da quale dei tre metodi si scelga, è necessario avere computer molto potenti e quindi molto costosi e soggetti a forte usura dovuta all'utilizzo intenso, inoltre il consumo elettrico necessario per il funzionamento di questi PC è piuttosto elevato.
Proprio per questi motivi è sconsigliabile prendere l'attività di mining come un lavoretto da fare nel tempo libero, piuttosto è meglio affrontarlo come una vera e propria attività professionale. Altra cosa fondamentale per poter guadagnare con il mining è scegliere attentamente la criptovalute da minare, sebbene la più conosciuta sia il Bitcoin esistono in realtà tantissime criptovalute, Ethereum, Ripple, Litecoin, sono solo alcuni dei loro nomi e i valori di mercato delle stesse influiscono enormemente sulle possibilità di guadagno.

sabato 17 agosto 2019

Come velocizzare il computer

Capita spesso che un computer datato diventi più lento ed instabile ed, in effetti, un calo di prestazioni è fisiologico col passare del tempo, file a volte inutili che aumentano col normale utilizzo, aggiornamenti che rendono più pesante il sistema operativo o infezioni da virus informatici, sono alcune delle cause più frequenti di questo problema.
A volte si pensa che l'unica strada per risolvere il problema del PC lento sia un aggiornamento hardware (cambio dell'hard disk in SSD, aumento della ram, ecc.) oppure una formattazione dell'intero computer, tuttavia queste sono soluzioni estreme che richiedono buone conoscenze informatiche e portano il rischio di perdere dati importanti.
Prima di procedere alla formattazione o ripristino del computer è dunque possibile attuare una serie di accorgimenti che potrebbero risolvere i problemi.
Tastiera di computer portatile


  • SCANSIONE ANTIVIRUS - Anche avendo un buon antivirus già installato può succedere che qualche malware riesca a passare danneggiando il computer e rendendolo più lento. Per questo motivo è possibile scaricare ed installare altri software antivirus anche solo nella versione gratuita e fargli effettuare una scansione. Questo passaggio è utile in quanto ogni antivirus ha un proprio database che è diverso dagli altri pertanto se un virus non viene riconosciuto da un programma verrà trovato dall'altro. Tra i software antivirus più conosciuti si trovano AVG Antivirus FREE, Avast Antivirus, MalwareBytes, ADWCleaner e Kaspersky FREE Antivirus.
  • PULIZIA DI FILE INUTILI - Anche la persona più organizzata e attenta non può evitare che sul PC si accumulino file inutili, per questo motivo l'utilizzo di un software apposito come CCleaner può rendere molto più fluido l'utilizzo del computer.
  • DISINSTALLAZIONE DI PROGRAMMI INUTILI - Capita di installare un programma che sembra interessante ma che poi non viene utilizzato o che, durante l'istallazione di un software, ne venga installato un altro che non ci serve, ecco perché è importante andare nel "pannello di controllo" del PC ed aprire il tool "programmi e funzionalità" o "App e funzionalità" per poi disinstallare i programmi che non vengono usati.
  • DISABILITARE L'ESECUZIONE AUTOMATICA DEI PROGRAMMI - Se il computer è lento ad avviarsi è possibile che il problema sia dato dall'avvio automatico dei programmi all'accensione del computer, questi possono essere disabilitati eliminandoli da una cartella denominata "esecuzione automatica" o dal Task Manager.
Effettuati questi passaggi sicuramente il computer risulterà più veloce e performante, ma se ancora non vi soddisfa allora non resta che salvare foto, video, documenti e qualunque altro file importante su una memoria esterna in modo da poter fare un reset o una nuova installazione "pulita" del sistema operativo.

sabato 20 luglio 2019

La nuova frontiera dell' e-commerce

Si chiama dropshipping ed è la nuova frontiera dell' e-commerce, la sua traduzione letterale è "spedizione a goccia" e questo può aiutare a capire di cosa si tratta.
Di fatto è un modo nuovo di concepire i negozi, non solo quelli digitali, ma anche quelli fisici, sempre più attività commerciali tradizionali infatti aggiungono il canale web per incrementare le vendite e proprio qui entra in scena il dropshipping, un tipo di attività commerciale nuovo che comporta benefici sia ai grossisti che ai negozianti.

Sacchetto con simbolo di internet per eCommerce
Il dropshipping permette infatti di vendere i prodotti direttamente dal catalogo dei grossisti senza doverli gestire a magazzino, dunque il cliente finale ordina e paga online al negoziante che, a sua volta, ordina e paga online al grossista, sarà quest'ultimo a gestire direttamente la spedizione verso il cliente finale. Questa filiera permette di accorciare sempre di più i tempi che intercorrono tra l'ordine ed il ricevimento della merce da parte del cliente finale ma comporta anche un notevole risparmio per tutte le figure coinvolte, grazie al dropshipping infatti il grossista potrebbe non aver bisogno del reparto vendite, il negoziante non ha bisogno di acquistare stock di merce ed evita così di investire soldi in materiale che rischia di rimanere invenduto ed il cliente finale usufruisce di un maggiore sconto dato che sia il grossista che il venditore avranno meno necessità di ricarico sul prodotto.
Logo di un carrello che rappresenta le vendite
Diventare venditori in dropshipping è semplice e richiede investimenti estremamente contenuti, infatti servirà avere solo un pc connesso a internet ed un sito web di e-commerce, infine bisognerà trovare i grossisti che lavorano in dropshipping, cercando sul web se ne trovano diversi ormai, ma è possibile proporre questo tipo di attività anche ad altri che magari ancora non conoscono il dropshipping.
In alternativa esistono piattaforme che offrono un pacchetto comprensivo di sito web per e-commerce e contatti con grossisti che offrono i propri prodotti in dropshipping, il più famoso è sicuramente Shopify, ma esistono anche piattaforme italiane come Scontrino.
Una precisazione è doverosa, il commercio elettronico è previsto dalla legge italiana ed è difficile svolgere questo lavoro come "hobby", per questo motivo molti grossisti italiani richiedono una partita iva per poter accedere al loro catalogo e vendere online i loro prodotti.

domenica 26 maggio 2019

Il nuovo Sistema Internazionale (Si)

Il sistema internazionale è il più diffuso sistema di unità di misura su scala mondiale, solo tre stati infatti non lo hanno adottato ufficialmente ovvero USA, Liberia e Birmania.

Il centimetro, chiamato anche rotella metrica o più semplicemente "metro"
Il 20 maggio 2019 si è concluso un processo di rivoluzione del SI, una rivoluzione che ha visto cambiare la definizione di numerose unità di misura che, ancora, erano basate su campioni fisici.
Giusto per citare due dei campioni più famosi, il peso è stata una delle ultime quattro unità di misura ad essere rivoluzionate, era ancora basato sul cilindro di platino-iridio conservato da 130 anni in Francia, ma anche il metro era definito dalle barre chiamate prototipo standard sempre realizzate in platino-iridio.
Adesso le unità di misura si baseranno su costanti fisiche definite da formule matematiche, grandezze immutabili nel tempo.
Intanto la ricerca continua, gli scienziati promettono che nei prossimi anni potremo calcolare il tempo con più precisione e tutta questa rivoluzione ha un enorme beneficio, non tanto nella vita quotidiana, le bilance dei supermercati continueranno a pesare nello stesso modo ed i contachilometri segneranno la distanza percorsa nello stesso modo, ma dal punto di vista scientifico è fondamentale poter definire con formule matematiche le grandezze.

giovedì 2 maggio 2019

Fusione nucleare, un primo passo è stato compiuto

Con l'aumentare dei gas serra e l'insostenibilità dei combustibili fossili è ormai chiaro che bisogna ripensare l'energia del futuro anche perchè la richiesta energetica è sempre maggiore, ma le fonti alternative come l'eolico ed il fotovoltaico stentano a crescere di pari passo. Le politiche applicate alle centrali termonucleari sono invece controverse, esistono paesi, come l'Italia, che sono assolutamente contrari e paesi che invece stanno costruendo nuovi reattori, tuttavia i rischi legati a questa tecnologia sembrano troppo elevati e la produzione di scorie radioattive difficili da smaltire resta un grosso problema.
Simbolo dell'energia nucleare
Una possibile soluzione alle crescenti necessità energetiche e ambientali arriva da una cooperazione scientifica internazionale che, a cavallo tra la Francia e la Cina, ha già compiuto non uno, ma ben due passi verso l'energia pulita del futuro.
Quello di cui si parla è un nuovo modello di reattori nucleari, capaci di generare elevatissime potenze ma senza la produzione di scorie radioattive e senza rischio di catastrofi come quelle di Chernobyl o di Fukushima, questi reattori nucleari sfrutterebbero infatti la fusione nucleare e non più la fissione nucleare.
Purtroppo i tempi di realizzazione del progetto sono ancora lunghi, si parla infatti di un primo impianto a fusione nucleare solo nel 2030, ma del resto il progetto è ambizioso, la fusione degli atomi leggeri di idrogeno si verifica solo a centinaia di milioni di gradi e per poter produrre energia deve poter durare nel tempo, al momento è stata raggiunta una temperatura di cento milioni di gradi in un primo test ed una durata di poco più di un minuto e mezzo nel secondo test, ma si calcola di dover arrivare a centocinquanta milioni di gradi e di poter mantenere questa temperatura costante per tempi "indefiniti".

lunedì 29 aprile 2019

Auto elettriche, è davvero una scelta ecologica?

Ha fatto scalpore, qualche settimana fa, la notizia delle colonnine elettriche per la ricarica delle vetture di Formula E (la versione completamente elettrica della Formula 1) che, durante la tappa italiana corsa a Roma, erano alimentate da generatori elettrici a gasolio. In effetti gli esperti del settore automobilistico forse già avevano alcuni dubbi riguardo l'effettiva convenienza ecologica delle auto elettriche, tesi avvalorata peraltro da diversi studi ed analisi, ultima in ordine cronologico quella del Ces-ifo di Monaco di Baviera che ha messo a confronto le emissioni di una Mercedes con motore diesel e una Tesla model 3.

Ma come può un'auto interamente elettrica inquinare più di un'auto con motore diesel?
Le auto elettriche ecologiche sono a zero emissioni?


  • Innanzi tutto le batterie utilizzate per stoccare l'energia elettrica, la tecnologia odierna ci consegna quelle agli ioni di litio, queste batterie sono però difficilissime da smaltire una volta esaurito il loro ciclo di vita oltre a richiedere enormi emissioni di co2 in fase di produzione, quindi sono inquinanti due volte!
  • La stessa elettricità usata per la ricarica potrebbe essere piú inquinante del gasolio, questo perché circa il 75% del fabbisogno mondiale di elettricità viene coperto da centrali che sfruttano il calore prodotto da combustibili fossili, in particolare il carbone, la fonte combustibile più inquinante, serve ancora il 25% del fabbisogno mondiale.
Dunque la conclusione sembra essere questa, le auto elettriche saranno realmente ecologiche e ambientalmente sostenibili quando anche l'energia elettrica lo sarà.

mercoledì 17 aprile 2019

Stratolaunch, il nuovo gigante dei cieli

Sabato 13 aprile, alle 7 (ora locale) è decollato dal Mojave Air and Space Port della California il più grande aereo mai costruito, lo Stratolaunch.
Due aerei affiancati con ala in comune
Nato da una idea di Paul Allen, cofondatore di Microsoft scomparso la scorso ottobre, il nuovo gigante dei cieli ha un'apertura alare di ben 117 metri, una lunghezza di 75 metri e 15 metri di altezza ed ha rubato il gradino più alto del podio ad un altro gigante, l'Antonov An-225 Mriya.
Lo Stratolaunch non è particolare però solo per le sue dimensioni, a caratterizzarlo sono anche le sue particolari forme, esso può infatti essere paragonato ad un catamarano dell'aria, presenta due fusoliere unite da un'ala centrale e sei motori, tre per lato, sulle due ali esterne.
La particolare forma di questo aereo è dovuta all'utilizzo per cui è stato progettato, in mezzo all'ala centrale è infatti presente un attacco studiato per i razzi spaziali, in particolare quelli costruiti dall'azienda SpaceX, il suo compito non sarà solo quello di trasportare i razzi ma quello di lanciarli.
In particolare il gigantesco aereo dovrà portare i nuovi vettori spaziali ad una altezza di circa 35000 piedi (più di 10000 metri), a quel punto il razzo verrà sganciato e si attiveranno i motori del primo stadio che in pochi secondi consentiranno di vincere la gravità per poi arrivare in orbita terrestre, questo consentirà di evitare la delicata e più dispendiosa operazione del lancio da terra.
I primi test del velivolo dunque sono riusciti, ma poiché avvenuti a quote più basse e senza carico ci si aspettano altre prove prima dell'ufficiale entrata in servizio.