lunedì 21 ottobre 2019

Recupero dati da HardDisk danneggiato con Windows 10

A quanti è successo di non riuscire più a far partire il computer perché il disco era danneggiato?
Uno degli incubi peggiori per molti utilizzatori di PC e laptop, perdere irrimediabilmente tutti i dati.
Ovvio, esistono tantissimi software che promettono il recupero almeno parziale dei dati contenuti in HardDisk danneggiati, ma se bastasse una semplice procedura inclusa nel sistema operativo non sarebbe più comodo?
Retro di un HardDisk

In effetti Windows 10 permette il ripristino di dischi danneggiati, la procedura è semplice ma lunga, ma se non si ha fretta vale la pena tentare.
Per prima cosa bisogna specificare che la procedura di ripristino funziona con la sola versione PRO di Windows 10, quindi sarà necessario disporre di un PC funzionante proprio con questa versione del sistema operativo.
Dopo essersi assicurati che il PC sia spento e con il cavo di alimentazione staccato bisognerà aprire il case e collegare i due connettori sATA al disco danneggiato (deve essere collegato in parallelo al disco con Windows installato).
A questo punto si può accendere il PC ed aprire l'applicativo "gestione dischi" reperibile nelle sottocartelle del pannello di controllo o cercandolo direttamente nella barra di ricerca di Cortana.
Ora dovrebbero essere visibili entrambi i dischi, quello danneggiato è riconoscibile dal filesystem utilizzato che è di tipo RAW mentre i dischi funzionanti hanno filesystem NTFS o FAT32.
Provare ad aprire la cartella del disco sarebbe ovviamente inutile in quanto il sistema restituirebbe un messaggio di errore, tuttavia a questo punto sarà sufficiente riavviare il computer, in questo modo, subito dopo il caricamento del BIOS partirà automaticamente la procedura di ripristino del disco danneggiato, una schermata nera con scritte bianche che indicano il numero di file da recuperare e la percentuale di progresso del lavoro.
Al termine delle operazioni di ripristino il sistema caricherà automaticamente il sistema operativo ed a questo punto sarà possibile aprire il disco che era danneggiato per recuperarne i file al suo interno.

lunedì 14 ottobre 2019

Il mining di criptovalute

È una nuova tendenza vera e propria, in tantissimi si stanno interessando alla cosa, ma cosa significa minare criptovalute, come si fa e a cosa serve?
Tutte le banche hanno enormi strutture con supercomputer capaci di compiere miliardi di calcoli al secondo, questo per controllare continuamente tutte le transazioni eseguite al fine di evitare errori o truffe.
Questo metodo prevede però la presenza di un organo centrale atto al controllo della valuta, ma il successo delle criptovalute è dovuto anche grazie al fatto che non esiste nessun organo centrale e per questo motivo il controllo e la verifica delle transazioni viene affidato a "volontari" che mettono a disposizione i propri computer per svolgere questo lavoro.
Tutti i dati relativi alle transazioni vengono divisi in blocchi, ogni volta che un blocco viene analizzato chi ha partecipato alle operazioni riceve un compenso ricavato in parte dalle commissioni sulle transazioni ed in parte dalla creazione di nuova valuta.

Questo è il mining di criptovalute!


Esistono tre modi per fare mining, il primo e quello di farlo in modo completamente autonomo, purtroppo in pochi possono permetterselo perché tutte le criptovalute hanno delle soglie di potenza di calcolo minima richiesta pertanto servono configurazione hardware che neppure i computer gaming possono raggiungere.
Il secondo modo prevede la possibilità di unire la propria potenza di calcolo a quella di altri mediante alcune piattaforme online.
L'ultimo metodo è quello di "affittare" potenza di calcolo che altri mettono a disposizione per raggiungere le soglie minime di potenza di calcolo richieste, questo ultimo metodo è particolarmente rischioso in quanto la possibilità di guadagnare meno di quanto si spenda è molto elevata.
In conclusione, per poter trarre realmente un profitto dal mining, a prescindere da quale dei tre metodi si scelga, è necessario avere computer molto potenti e quindi molto costosi e soggetti a forte usura dovuta all'utilizzo intenso, inoltre il consumo elettrico necessario per il funzionamento di questi PC è piuttosto elevato.
Proprio per questi motivi è sconsigliabile prendere l'attività di mining come un lavoretto da fare nel tempo libero, piuttosto è meglio affrontarlo come una vera e propria attività professionale. Altra cosa fondamentale per poter guadagnare con il mining è scegliere attentamente la criptovalute da minare, sebbene la più conosciuta sia il Bitcoin esistono in realtà tantissime criptovalute, Ethereum, Ripple, Litecoin, sono solo alcuni dei loro nomi e i valori di mercato delle stesse influiscono enormemente sulle possibilità di guadagno.