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martedì 24 novembre 2020

Scegliere un portatile

 In tempo di smart-working e didattica a distanza, sempre più importanza hanno assunto i computer portatili.

Leggeri, compatti e facili da trasportare, questo li rende versatili, ottimi da usare in ufficio, a scuola ma anche a casa.

Vediamo allora le principali caratteristiche da guardare per la scelta di un nuovo PC portatile.

Icona-computer-PC-portatile

  • Memoria RAM; non solo la quantità, i nuovi computer montano memorie di quarta generazione DDR4, queste sono attualmente le più veloci in commercio, tuttavia è possibile che, in qualche negozio o store digitale, siano ancora presenti computer con RAM DDR3, dunque attenzione a questo dettaglio. In ogni caso, se il sistema operativo è Windows 10, è meglio scegliere un dispositivo con almeno 8GB di RAM, questo perché l'ultimo sistema operativo di casa Microsoft, qualora ne siano disponibili più di 3,5 GB, espande i processi che solitamente erano accorpati a gruppi, in questo modo il sistema risulta più fluido, ma viene utilizzata più RAM.
  • CPU o Processore; difficilmente un PC di fascia medio-bassa, ovvero quelli che possono andar bene per studio ed ufficio, monta processori molto prestanti, in questo caso i parametri da considerare sono tre, la velocità espressa in GHz (GigaHertz), il numero dei "core" e la memoria cache. I primi due parametri sono estremamente legati tra loro, il numero di core infatti è il numero di unità di calcolo presenti all'interno del processore e la velocità è quella relativa ad una sola di queste, ciò significa che, se si ha un processore quad-core a 1,6 GHz la velocità di calcolo sarà 1,6 X 4 = 6,4 GHz. La memoria cache è contenuta all'interno del processore e gli permette di archiviare temporaneamente i risultati delle operazioni svolte, purtroppo alcuni processori, come i "celeron" della Intel spesso ne sono sprovvisti.
  • HDD o SSD; Come ormai risaputo gli SSD sono più veloci dei classici Hard Disk e sono anche meno soggetti a rotture non avendo parti meccaniche. Purtroppo l'ultima tendenza prevede l'installazione si di memorie SSD, ma di dimensioni ridotte, per questo è sempre consigliabile utilizzare Hard Disk esterni per salvare file come documenti, foto e video. Anche le memorie SSD non sono tutte uguali, quelle con attacco SATA raggiungono velocità di 6 Gb/s, gli SSD con interfaccia M.2 possono arrivare a 32 Gb/s.
Altro consiglio è quello di controllare se il computer ha una porta LAN o se presenta solo la possibilità di collegamento in Wi-Fi, questo perché, soprattutto chi lavora in ufficio spesso ha la possibilità di utilizzare una connessione via cavo, più stabile e sicura di quelle wireless, ma non solo, con questo attacco sarà sempre possibile accedere alla rete anche in caso di guasto della scheda Wi-Fi.

Ora che conoscete un paio di trucchi non resta che scegliere il Vostro prossimo PC portatile CLICCANDO QUI!

giovedì 27 agosto 2020

Floppy Disk, davvero sono obsoleti?

Parlando di memorie di massa per PC e dispositivi elettronici sicuramente viene da immaginare chiavette USB e schede SD, i normali HardDisk superano ormai i Giga e sfociano nei Terabyte, chi penserebbe oggi di usare un Floppy Disk?

I Computer non montano neppure più i lettori per i Floppy, piccoli dispositivi quadrati e sottili con all'interno un disco magnetico con capacità di 1,44 Megabyte di memoria, sicuramente una tecnologia obsoleta e non più utilizzata nei moderni sistemi informatici.


E invece no, i Floppy Disk esistono ancora e svolgono una funzione molto importante, in pochi sanno che queste piccole memorie sono ancora indispensabili nella vita quotidiana di tantissime persone.

Alcuni aerei, sia cargo che passeggeri, fra i più usati al mondo, sono ancora dotati di lettori di Floppy Disk, questi sono indispensabili ai tecnici che, con frequenza mensile, devono aggiornare le mappe dei satelliti ed altre informazioni proprio utilizzando questi dischetti.

Questo perché sarebbe stato più costoso sostituire tutti i sistemi degli aeromobili piuttosto che continuare ad utilizzare i Floppy.

Un esempio di aereo dotato ancora di lettore Floppy è il Boeing 747, aereo ancora in produzione, ma anche Airbus ha alcuni modelli ancora utilizzati, anche se non più in produzione, che utilizzano le memorie Floppy per gli aggiornamenti dei sistemi di navigazione.

lunedì 23 dicembre 2019

Stampante Offline? Ecco come risolvere!

Uno dei problemi che spesso affligge i sistemi operativi Windows riguarda il funzionamento delle stampanti, in particolare quelle collegate su rete LAN.
Molto spesso capita infatti che, dando un comando di stampa, questa non parta perché la stampante risulta offline nonostante sia fisicamente collegata ed accesa.
Tendenzialmente, la prima cosa che viene in mente di fare, è quella di disinstallare e reinstallare la stampante, in questo caso il problema viene risolto temporaneamente, ma sicuramente si ripresenterà in breve tempo.
Icona di una stampante in 2d
Per risolvere in modo definitivo il problema della stampante offline è necessario disabilitare il protocollo SNMP (Simple Network Management Protocol), per farlo bisogna aprire il pannello di controllo ed entrare nella sezione relativa alle stampanti, a questo punto bisogna fare click col tasto destro del mouse sulla stampante che risulta offline e selezionare la voce "proprietà stampante", da qui si apre una nuova finestra in cui bisogna espandere la scheda denominata "porte" e, dopo aver controllato che la porta evidenziata sia quella della stampante giusta, cliccare sul pulsante "configura porta", nell'ultima finestra che si apre bisogna quindi togliere la spunta alla voce "protocollo SNMP.
Questo passaggio è da ripetere per ogni computer collegato alla rete sul quale è installata la stampante.
Nel caso in cui la porta utilizzata per la stampante che risulta offline sia di tipo WSD Windows con consente di configurare la porta, in questo caso è necessario agire direttamente sulle configurazioni della stampante, per questo si disinstalla e reinstalla la stampante così che appaia online, si inserisce l'IP della stessa nella barra degli indirizzi del browser e, una volta che la pagina della stampante viene visualizzata, si cerca la voce del protocollo SNMP nelle impostazioni avanzate.
Ora si troverà sempre la stampante pronta e con lo stato "online"!

venerdì 13 dicembre 2019

I cavi ethernet

I cavi ethernet sono utilizzati per creare reti di dati LAN, presentano al loro interno otto fili in rame o meglio quattro coppie di fili identificabili dal codice colori che è uno standard internazionale.
I colori utilizzati per le quattro coppie di fili all'interno di un cavo ethernet sono:

  • Bianco/Arancio - Arancio
  • Bianco/Verde - Verde
  • Bianco/Blu - Blu
  • Bianco/Marrone - Marrone
Per i cavi ethernet vengono utilizzati connettori a 8 poli di forma rettangolare, gli Rj45, questi si distinguono dai connettori Rj11 che sono invece leggermente più stretti avendo solo 4 poli e vengono utilizzati per collegare i doppioni telefonici.
La disposizione degli 8 fili all'interno del connettore Rj45 ha due standard, il TIA-568A ed il TIA-568B. I cavi ethernet possono essere "dritti" nel caso in cui da entrambi i lati i fili siano disposti nello stesso modo all'interno del connettore, oppure "cross" nel caso in cui abbiano i due diversi standard.
Schema colori del cavo ethernet
Schema colori TIA-568B

Schema colori del cavo ethernet
Schema colori TIA-568A



Nonostante lo standard dei colori e della disposizione dei fili nel connettore i cavi di rete non sono tutti uguali, sono infatti suddivisi per categorie in base alla qualità costruttiva, attualmente in commercio si trovano cavi ethernet di categoria 5, di categoria 6 e di categoria 7, mentre tutte le precedenti categorie sono ormai fuori dal commercio in quanto obsolete. La categoria del cavo influisce sulle massime velocità di trasferimento dati, dal categoria 5 che garantisce gli standard delle reti 10/100Mb ai cavi di categoria 7 che raggiungono velocità di 60Gb.
Altro aspetto in cui differiscono i cavi di rete sono le schermature ovvero le protezioni da agenti esterni, ad esempio da campi magnitici derivanti da apparecchi elettrici ed antenne. È infatti possibile trovare cavi ethernet UTP (Unshielded Twisted Pair) ovvero non schermati, adatti se si usano il luoghi interni e con canaline dedicate lontane da apparecchiature elettriche di potenza o antenne, FTP (Foiled Twisted Pair) ovvero cavo ethernet con una sola schermatura all'esterno delle quattro coppie di fili ed infine STP (Shielded Twisted Pair) ovvero un cavo ethernet con doppia schermatura, una per ogni coppia di fili più una esterna alle quattro coppie.
Ovviamente la categoria ed il grado di schermatura del cavo incidono sul costo finale del prodotto.
Per quanto riguarda le distanze massime percorribili con cavi ethernet bisogna considerare che queste variano da molti fattori, dalla categoria del cavo, dalle interferenze elettromagnetiche con altri cavi, dalle condizioni di utilizzo (interno o esterno), tuttavia si può considerare di arrivare a 100 metri senza grosse perdite di segnale, fino a 200 metri se si aggiunge uno switch che fa da "ripetitore"/"amplificatore".

lunedì 21 ottobre 2019

Recupero dati da HardDisk danneggiato con Windows 10

A quanti è successo di non riuscire più a far partire il computer perché il disco era danneggiato?
Uno degli incubi peggiori per molti utilizzatori di PC e laptop, perdere irrimediabilmente tutti i dati.
Ovvio, esistono tantissimi software che promettono il recupero almeno parziale dei dati contenuti in HardDisk danneggiati, ma se bastasse una semplice procedura inclusa nel sistema operativo non sarebbe più comodo?
Retro di un HardDisk

In effetti Windows 10 permette il ripristino di dischi danneggiati, la procedura è semplice ma lunga, ma se non si ha fretta vale la pena tentare.
Per prima cosa bisogna specificare che la procedura di ripristino funziona con la sola versione PRO di Windows 10, quindi sarà necessario disporre di un PC funzionante proprio con questa versione del sistema operativo.
Dopo essersi assicurati che il PC sia spento e con il cavo di alimentazione staccato bisognerà aprire il case e collegare i due connettori sATA al disco danneggiato (deve essere collegato in parallelo al disco con Windows installato).
A questo punto si può accendere il PC ed aprire l'applicativo "gestione dischi" reperibile nelle sottocartelle del pannello di controllo o cercandolo direttamente nella barra di ricerca di Cortana.
Ora dovrebbero essere visibili entrambi i dischi, quello danneggiato è riconoscibile dal filesystem utilizzato che è di tipo RAW mentre i dischi funzionanti hanno filesystem NTFS o FAT32.
Provare ad aprire la cartella del disco sarebbe ovviamente inutile in quanto il sistema restituirebbe un messaggio di errore, tuttavia a questo punto sarà sufficiente riavviare il computer, in questo modo, subito dopo il caricamento del BIOS partirà automaticamente la procedura di ripristino del disco danneggiato, una schermata nera con scritte bianche che indicano il numero di file da recuperare e la percentuale di progresso del lavoro.
Al termine delle operazioni di ripristino il sistema caricherà automaticamente il sistema operativo ed a questo punto sarà possibile aprire il disco che era danneggiato per recuperarne i file al suo interno.

sabato 17 agosto 2019

Come velocizzare il computer

Capita spesso che un computer datato diventi più lento ed instabile ed, in effetti, un calo di prestazioni è fisiologico col passare del tempo, file a volte inutili che aumentano col normale utilizzo, aggiornamenti che rendono più pesante il sistema operativo o infezioni da virus informatici, sono alcune delle cause più frequenti di questo problema.
A volte si pensa che l'unica strada per risolvere il problema del PC lento sia un aggiornamento hardware (cambio dell'hard disk in SSD, aumento della ram, ecc.) oppure una formattazione dell'intero computer, tuttavia queste sono soluzioni estreme che richiedono buone conoscenze informatiche e portano il rischio di perdere dati importanti.
Prima di procedere alla formattazione o ripristino del computer è dunque possibile attuare una serie di accorgimenti che potrebbero risolvere i problemi.
Tastiera di computer portatile


  • SCANSIONE ANTIVIRUS - Anche avendo un buon antivirus già installato può succedere che qualche malware riesca a passare danneggiando il computer e rendendolo più lento. Per questo motivo è possibile scaricare ed installare altri software antivirus anche solo nella versione gratuita e fargli effettuare una scansione. Questo passaggio è utile in quanto ogni antivirus ha un proprio database che è diverso dagli altri pertanto se un virus non viene riconosciuto da un programma verrà trovato dall'altro. Tra i software antivirus più conosciuti si trovano AVG Antivirus FREE, Avast Antivirus, MalwareBytes, ADWCleaner e Kaspersky FREE Antivirus.
  • PULIZIA DI FILE INUTILI - Anche la persona più organizzata e attenta non può evitare che sul PC si accumulino file inutili, per questo motivo l'utilizzo di un software apposito come CCleaner può rendere molto più fluido l'utilizzo del computer.
  • DISINSTALLAZIONE DI PROGRAMMI INUTILI - Capita di installare un programma che sembra interessante ma che poi non viene utilizzato o che, durante l'istallazione di un software, ne venga installato un altro che non ci serve, ecco perché è importante andare nel "pannello di controllo" del PC ed aprire il tool "programmi e funzionalità" o "App e funzionalità" per poi disinstallare i programmi che non vengono usati.
  • DISABILITARE L'ESECUZIONE AUTOMATICA DEI PROGRAMMI - Se il computer è lento ad avviarsi è possibile che il problema sia dato dall'avvio automatico dei programmi all'accensione del computer, questi possono essere disabilitati eliminandoli da una cartella denominata "esecuzione automatica" o dal Task Manager.
Effettuati questi passaggi sicuramente il computer risulterà più veloce e performante, ma se ancora non vi soddisfa allora non resta che salvare foto, video, documenti e qualunque altro file importante su una memoria esterna in modo da poter fare un reset o una nuova installazione "pulita" del sistema operativo.

venerdì 1 marzo 2019

I server proxy

I server, come definizione generale, sono componenti di un sistema informatico atti a rendere accessibili informazioni e risorse ad altri componenti della stessa rete detti "client" o più comunemente conosciuti come "terminali".
I server Proxy sono degli intermediari che si frappongono tra un client ed un altro server ed hanno diverse funzioni, le più comuni sono:
  • Dare maggiore tutela alla privacy su internet garantendo l'anonimato
  • Mantenere una copia dei siti e delle risorse con maggiori richieste così da velocizzarne l'apetura
  • Creare una barriera da e verso internet filtrandone i contenuti sia in ingresso che in uscita
    Schema di utilizzo di un server proxy
Non tutti i servizi sono disbonibili utilizzando un server Proxy, telefonia VOiP o l'utilizzo di webcam ad esempio non sono possibili.
Alcuni esempi di utilizzo di questi componenti, i proxy vengono usati nelle scuole e nelle università come elemento di filtraggio della rete interna per evitare che gli studenti accedano a siti o servizi non desiderati.
Anche nelle aziende spesso i server Proxy vengono utilizzati per filtrare il traffico internet, ma anche per sfruttare il "caching" ovvero salvare i siti più utilizzati dai dipendenti e renderli accessibili in modo più veloce senza accedere sempre al server di destinazione risparmiando così tempo e traffico da navigazione.
Altro utilizzo interessante, nei paesi in cui le risorse internet sono sottoposte a censura utilizzare un server Proxy permette di aggirarla "ingannando" il server di destinazione e facendogli credere di trovarsi in un posto diverso.
Esistono molti server Proxy pubblici sparsi per il mondo, se ne trovano molte liste sul web e chiunque può utilizzarli per navigare in anonimato su internet.

sabato 23 febbraio 2019

Nuova estensione di dominio .dev

Proprio nelle ultime ore BigG ha reso disponibile, attraverso il servizio Google Domains, la registrazione di domini con la nuova estensione .dev (developer).
Elenco di estensioni di dominio per siti
Se agli albori di internet le estensioni di dominio erano molto ridotte, dopo la liberalizzazione concessa dall'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) si è assistito al fiorire di estensioni, talvolta anche fantasiose, che contribuiscono a canalizzare siti e domini con finalità diverse, esempio .com per siti commerciali, .biz per chi tratta di business, .org per le organizzazioni e così via.
Anche la nuova estensione .dev ha lo scopo di creare un "tetto" sotto cui catalizzare community di programmatori e risorse utili agli sviluppatori.

martedì 15 gennaio 2019

Il computer quantistico esce dai laboratori

Presentato da IBM al CES, fiera tecnologica di Las Vesgas, il primo computer quantistico per uso commerciale.
Una rivoluzione nel mondo della tecnologia informatica, utilizzati fino ad ora solo nei laboratori di ricerca, potremmo presto vedere il "System One" di IBM in uffici, scuole ed università, studi di grafica o di progettazione.
Icona Q del System One IBM
Nella costruzione del primo computer quantistico destinato al commercio c'è anche una azienda italiana che ha realizzato la teca in vetro che contiene il cuore tecnologico e lo protegge da umidità, pressione, vibrazioni e qualunque altro agente esterno possa interferire con il funzionamento dello stesso.

martedì 25 dicembre 2018

Il servizio Google moduli

Sondaggi e quiz fanno sicuramente tendenza su blog e siti, sono infatti molto utili per interagire con i visitatori del proprio spazio web.
Certo sarebbe possibile creare un questionario direttamente sulle pagine del proprio sito, inserendo svariate caselle di testo, checkbox, caselle di scelta multipla, menù a tendina e così via, ma se non siete programmatori esperti, o semplicemente non volete perdere ore davanti al computer, il servizio Google moduli è quello che fa per voi!
Icona di moduli
Basta collegarsi a questo indirizzo per realizzare in pochi minuti un sondaggio o un quiz da sottoporre ai propri visitatori, Google moduli è infatti uno strumento semplice ed intuitivo ma estremamente potente. Finita la creazione del vostro sondaggio potrete inviarlo tramite e-mail o condividerlo come link sui profili social e nelle chat. Per incorporarlo nel proprio sito sarà invece sufficiente creare un bottone che rimanda allo stesso link.
Le sorprese, per chi non conoscesse ancora Google moduli, non finiscono qui, infatti il servizio da la possibilità di creare moduli di contatto da integrare nel proprio sito o blog ed anche di registrare le e-mail degli utenti, utilissimo ad esempio per creare una mailing list alla quale inviare le newsletter.

giovedì 6 dicembre 2018

Il cimitero di Google

Da sempre Google è impegnata nel continuo lancio di nuovi prodotti e servizi, i ritmi di lavoro della casa di Mountain View sono frenetici e spesso, a farne le spese, sono i servizi più datati e con meno bacino di utenza. Per citare un esempio, Google ha sviluppato nel corso degli anni alcuni social network e servizi di messaggistica istantanea, questi sono poi stati superati dai più famosi Facebook, Twitter e WhatsApp ed avendo un bacino di utenza ristretto BigG ha dunque deciso di archiviarli.
Per tenere traccia di tutti i servizi spenti da Google è nato un sito, The Google Cemetery ovvero il cimitero di Google.
Logo di Google con croci
Il look del sito é volutamente dark e passando sopra le schede a forma di lapide una descrizione in inglese indica quando è perchè il servizio è stato archiviato.
Ovviamente, per chi avesse poca dimestichezza con la lingua inglese, è possibile tradurre il sito grazie al famosissimo e sempre attivo Google Traduttore.

domenica 7 ottobre 2018

I codici segreti android

Probabilmente in pochi lo sanno e ancora meno li conoscono e se questi codici vengono definiti segreti un motivo c'è!
Ovviamente non si tratta di piani top secret per cambiare l'ordine mondiale, quindi, gli amanti delle teorie cospirazioniste rimarranno delusi, tutti gli altri lettori invece potranno iscriversi alla newsletter a fondo pagina oppure semplicemente condividere il post sui propri profili social.
Ecco allora cosa sono i codici segreti di android: sono "scorciatoie" appositamente programmate per poter entrare in particolari menù di impostazione o di test del dispositivo.
stemma stilizzato con scritta sos android
Di questi codici il più conosciuto è sicuramente *#06# ovvero quello utilizzato per trovare il codice IMEI del proprio smartphone, tuttavia ne esistono tantissimi, alcuni funzionano su tutti i dispositivi, altri dipendono dalla marca del telefono o dal proprio gestore telefonico, per attivarli è sufficiente aprire l'app del telefono del proprio dispositivo e digitarli sul tastierino numerico come un qualunque numero telefonico.
Bisogna tenere a mente che alcuni di questi codici potrebbero resettare il telefono alle condizioni di fabbrica cancellando tutti i file contenuti nelle memorie oppure potrebbero formattare completamente il dispositivo rendendolo inutilizzabile, proprio per questo motivo i codici sono "segreti".
Di seguito ho raccolto alcuni di questi codici:
  1. *#06#  -->  mostra il codice IMEI
  2. *#0*#  -->  apre un menù di impostazioni
  3. *#*#4636#*#*  -->  altro menù di impostazioni
  4. *#*#1111#*#* -->  mostra versione del software FTA
  5. *#*#1234#*#*  -->  mostra versione firmware e PDA
  6. *#7465625#  -->  mostra lo stato di blocco del dispositivo
  7. *#*#232338#*#*  -->  mostra il codice MAC
  8. *#*#2663#*#*  -->  mostra la versione del display
  9. *#*#3264#*#*  -->  mostra la versione della memoria RAM
  10. *#0228# -->  mostra lo stato della batteria
  11. **05***# --> sblocco del codice PUK dalla modalità di emergenza
  12. *#9090# -->  apre un menù di diagnosi e configurazione
  13. *#*#0*#*#* -->  test del display LCD
  14. *#*#0289#*#*  -->  test audio
  15. *#*#0588#*#*  -->  test del sensore di prossimità
  16. *#*#2664#*#*  -->  test del display touch
  17. *#*#0842#*#*  -->  test di luminosità e vibrazione
  18. *#7780# -->  reset ai dati di fabbrica
  19. *2767*3855#  -->  formattazione del dispositivo
  20. *#*#7594#*#*-->  spegnimento del dispositivo
Come anticipato questi sono solo alcuni dei codici esistenti, non tutti funzionano su tutti i dispositivi e alcuni potrebbero cancellare tutti i dati dal dispositivo o addirittura renderlo inutilizzabile pertanto consiglio vivamente di non usarli per gioco!

domenica 22 luglio 2018

Rimuovere lo sfondo da una immagine

Chi è appassionato di illustrazione sa bene quanto può essere utile una immagine senza sfondo, purtroppo spesso ci si arrende davanti al costo o alla complessità dei programmi di fotoritocco come Photoshop o il gratuito Gimp.
Rimuovere lo sfondo di una immagine può anche essere facile, veloce e soprattutto gratuito, ed ora svelerò come farlo.
Se si tratta di un disegno in formato JPG con sfondo bianco, un programma preinstallato sul sistema operativo Windows è sicuramente il più veloce ed economico da usare.
Icona di file immagine da JPG a png
Sto parlando del famoso Paint, il programma di disegno di casa Microsoft, proprio grazie a lui sarà possibile ottenere l'immagine a sfondo trasparente.
Per rimuovere lo sfondo bianco di un disegno è sufficiente cliccare sul file dell'immagine con il tasto destro del mouse e dal menù a tendina scegliere la voce "apri con" e selezionare la voce "paint".
A questo punto, senza fare alcuna modifica, in alto a sinistra bisognerà cliccare su "file"--->"salva con nome"--->"immagine PNG", scegliere la cartella di destinazione del file e sceglierne il nome ed ecco l'immagine desiderata senza sfondo.
Se invece si volesse rimuovere la sfondo da una foto, ancora una volta Microsoft viene incontro con una soluzione, questa volta dal pacchetto Office.
Ecco come fare, bisogna aprire un nuovo documento con Word ed inserirvi l'immagine da modificare.
Fatto questo si può selezionare la foto e aprire la scheda "strumenti immagine" nella parte alta della finestra, appena sotto la barra del titolo del programma, uno dei tasti che appare da questa scheda si chiama proprio "rimuovi sfondo".
Il software riconosce in automatico lo sfondo e lo mostra colorato in rosso, se la selezione automatica è corretta, si può confermare l'operazione, altrimenti è possibile selezionare manualmente.
Dopo aver rimosso lo sfondo è possibile cliccare nuovamente sull'immagine con il tasto desto del mouse e selezionare la voce "taglia", aprire Paint dal menù Start e, cliccando nuovamente con il tasto destro del mouse in qualunque punto dell'area di lavoro, cliccare su "incolla".
Per finire bisogna salvare il file come immagine PNG ed anche in questo caso è pronto per essere usato nei vari lavori grafici.

venerdì 22 giugno 2018

Sostituire i terminali barcode scanner

Utilizzati in particolare nelle aziende logistiche (grandi magazzini o consegne) e nella grande distribuzione (supermercati), i terminali barcode scanner possono essere tanto utili quanto costosi.
Inoltre sono generalmente pesanti e ingombranti, ma nonostante l'avanzamento tecnologico, sono ancora ancora utilizzati su larga scala.
Le alternative, anche se poco pubblicizzate, ci sono, basti pensare che praticamente tutti gli smartphone possono leggere codici a barre e QR code, e proprio questa è una delle soluzioni più a buon mercato.
Per sostituire i terminali barcode scanner sarebbero dunque sufficienti gli smartphone, alcuni modelli Android, con buone caratteristiche tecniche costano circa 100€ contro i 600€ di un terminale tradizionale economico. Una delle tante app disponibili su PlayStore potrebbe bastare per svolgere tutte le funzioni software dei vecchi terminali.
Unica pecca degli smartphone è la lentezza di lettura del barcode da parte della fotocamera, per questo motivo, se l'attività lavorativa richiede la scansione di centinaia o migliaglia di codici, sarebbe necessario aggiungere allo smartphone un barcode scanner esterno.
Esiste infatti un piccolo scanner che, collegato direttamente allo smartphone per mezzo di un connettore microUSB, assolve rapidamente alla funzione di lettura di qualunque codice, sia esso barcode o QR code.
Il costo complessivo, tra smartphone e scanner, si aggira intorno ai 200€, un bel risparmio, ed ecco il vostro nuovo terminale barcode scanner!
Di seguito il link al sito del produttore dello scanner per Android:
http://www.riotec.com.tw/AndroScan.html

domenica 27 maggio 2018

Scrivere un e-book

Scrivere un e-book è un'attività che richiede attenzione, impegno e tempo, è esattamente come scrivere un libro, l'unica differenza per gli e-book sta nella fase di pubblicazione che è molto semplificata grazie alle molte piattaforme esistenti come Amazon, IBS e LaFeltrinelli. Per un libro in formato elettronico infatti la fase di pubblicazione è quasi immediata e non richiede lunghi tempi di attesa e di stampa da parte delle case editrici.
Icona di e-book
Le abilità richieste per scrivere un e-book sono dunque le stesse richieste per scrivere un libro, i contenuti devono essere grammaticalmente corretti e lo stile deve essere scelto in base al tipo di testo da scrivere, un manuale avrà infatti uno stile completamente diverso da un romanzo, da un giallo o da una favola per bambini.
Nato inizialmente come un formato aggiuntivo a quello cartaceo ovvero serviva per permettere a chi volesse leggere un libro su un dispositivo elettronico di acquistarlo a prezzo inferiore proprio perché sono azzerati i costi di stampa, nel tempo la tendenza si è invertita e oggi molti scrittori e autori pubblicano i propri lavori solo in formato e-book.

mercoledì 16 maggio 2018

Scegliere le password

Che sia un account di posta elettronica o un profilo social, scegliere con cura la password è necessario per tenere al sicuro i propri dati sensibili. Può sembrare banale, ma i malintenzionati sono ovunque sul web, ed i propri dati valgono una fortuna per aziende che profilano milioni di utenti per venderne le informazioni a scopi commerciali, ma come fare a ricordare tutte le password utilizzate per gli account di posta e per i vari facebook, twitter e instagram, e come renderle più sicure? Quasi sempre, una password deve contenere almeno 8 caratteri, tuttavia, per renderla più sicura è meglio optare per una lunghezza di 10/12 caratteri, ma non è tutto, l'alternanza di numeri e lettere e di lettere MAIUSCOLE e minuscole ne aumenta ancora di più la sicurezza. Non sempre è possibile, ma in alcuni casi vengono riconosciuti anche i "caratteri speciali" come trattini, underscore o punti esclamativi, questo rende le proprie password quasi inviolabili.
box di testo per password
Per tenere a mente tutte le password richieste dal web, si compiono generalmente due errori:
1) Utilizzo di nomi e date di nascite propri o di familiari.
2) Utilizzo di una password unica per tutti gli account ed i profili.
Nel primo caso, nel tentativo di violare una password, nomi e date di nascita sono generalmente i primi tentativi compiuti dagli hackers, nel secondo caso invece, riuscire a violare la password utilizzata darebbe accesso a tutti i dati personali presenti su vari profili.
Per questo motivo, se avete optato per una delle due opzioni precedenti, il mio consiglio è quello di cambiare subito tutte le password e per non doverne memorizzare una per ogni profilo ed account è possibile sceglierne 3 o 4, tutte simili, dove cambiare anche solo un carattere.
Infine, per rendere i propri dati davvero inespugnabili, è consigliabile cambiare password almeno una volta al mese.
Adesso datevi da fare, la privacy è importante!