domenica 30 dicembre 2018

La coclea

Chiamata anche "Vite di Archimede" dal nome del suo inventore, inizialmente la coclea era una macchina operatrice, ovvero serviva a svolgere un lavoro.
La coclea venne infatti inventata proprio dal celebre inventore italiano Archimede con lo scopo di sollevare liquidi, polveri e materiali frantumati.
Vite o coclea
In epoca moderna la coclea viene utilizzata ad esempio nelle presse per trasportate e comprimere la plastica in granuli fino allo stampo.
Non solo come macchina operatrice, oggi la coclea trova impiego anche come macchina motrice, infatti viene impiegata negli impianti di generazione idroelettrici a bassa potenza, dove la portata d'acqua èd il salto idrico sono contenuti questa sostituisce quindi le turbine.

martedì 25 dicembre 2018

Il servizio Google moduli

Sondaggi e quiz fanno sicuramente tendenza su blog e siti, sono infatti molto utili per interagire con i visitatori del proprio spazio web.
Certo sarebbe possibile creare un questionario direttamente sulle pagine del proprio sito, inserendo svariate caselle di testo, checkbox, caselle di scelta multipla, menù a tendina e così via, ma se non siete programmatori esperti, o semplicemente non volete perdere ore davanti al computer, il servizio Google moduli è quello che fa per voi!
Icona di moduli
Basta collegarsi a questo indirizzo per realizzare in pochi minuti un sondaggio o un quiz da sottoporre ai propri visitatori, Google moduli è infatti uno strumento semplice ed intuitivo ma estremamente potente. Finita la creazione del vostro sondaggio potrete inviarlo tramite e-mail o condividerlo come link sui profili social e nelle chat. Per incorporarlo nel proprio sito sarà invece sufficiente creare un bottone che rimanda allo stesso link.
Le sorprese, per chi non conoscesse ancora Google moduli, non finiscono qui, infatti il servizio da la possibilità di creare moduli di contatto da integrare nel proprio sito o blog ed anche di registrare le e-mail degli utenti, utilissimo ad esempio per creare una mailing list alla quale inviare le newsletter.

mercoledì 12 dicembre 2018

Dai neon ai LED

Certamente i tubi al neon sono state le lampade a fluorescenza maggiormente usate sia in ambito civile che industriale e sono tutt'ora ampiamente presenti in qualunque tipo di ambiente, ma se si volesse convertire una plafoniera per tubi al neon in una lampada a LED?
I metodi ci sono, sono tutti semplici e soprattutto costano poco, ad esempio esistono in commercio i Tubi a LED, sono molto simili ai tubi al neon, hanno gli stessi connettori, ma sono interamente realizzati in materiale plastico opaco tipo opalina, bisogna solo ricordarsi di rimuovere lo starter prima di installarli altrimenti il tubo a led lampeggerebbe di continuo e rischierebbe di bruciarsi. Anche se il costo dei tubi a LED è alto, se ne trovano in commercio fra i 5 ed i 15 euro in base ai Watt ed alle misure, l'utilizzo di questi non prevede di sostituire il reattore ovvero l'alimentatore usato normalmente per i tubi al neon.
trasformazione di lampada al neon in lampada a LED
Esiste anche la possibilità di convertire la plafoniera dei neon applicando direttamente delle strisce di LED all'interno della stessa. Per farlo, dopo aver rimosso la copertura trasparente, due ganci in plastica permettono di accedere alla parte sottostante della lampada dove si trovano la base per lo starter, il reattore ed i cablaggi che arrivano ai connettori dei tubi. Tutti i componenti possono essere rimossi, solo il reattore verrà sostituito con un apposito trasformatore a 12V chiamato driver LED. Il cablaggio della lampada sarà quindi formato esclusivamente dal cavo di alimentazione e dai due fili (+ e - ) che andranno ad alimentare una o più strisce di LED posizionate nella parte superiore della plafoniera.

In alternativa è possibile autocostruire i propri tubi a LED, anche in questo caso bisogna accedere alla parte sottostante della plafoniera e rimuovere tutti i componenti installando poi un driver LED.
Per sapere come costruire un tubo a LED è possibile leggere il mio articolo cliccando QUI!

giovedì 6 dicembre 2018

Il cimitero di Google

Da sempre Google è impegnata nel continuo lancio di nuovi prodotti e servizi, i ritmi di lavoro della casa di Mountain View sono frenetici e spesso, a farne le spese, sono i servizi più datati e con meno bacino di utenza. Per citare un esempio, Google ha sviluppato nel corso degli anni alcuni social network e servizi di messaggistica istantanea, questi sono poi stati superati dai più famosi Facebook, Twitter e WhatsApp ed avendo un bacino di utenza ristretto BigG ha dunque deciso di archiviarli.
Per tenere traccia di tutti i servizi spenti da Google è nato un sito, The Google Cemetery ovvero il cimitero di Google.
Logo di Google con croci
Il look del sito é volutamente dark e passando sopra le schede a forma di lapide una descrizione in inglese indica quando è perchè il servizio è stato archiviato.
Ovviamente, per chi avesse poca dimestichezza con la lingua inglese, è possibile tradurre il sito grazie al famosissimo e sempre attivo Google Traduttore.

mercoledì 5 dicembre 2018

Grafene, il materiale del futuro

Il grafene è un materiale nato per caso e che è valso, ai due ricercatori che lo hanno scoperto, il nobel per la fisica nel 2010.
È composto interamente da atomi di carbonio, proprio come la grafite ed i diamanti, ma le sue proprietà sono uniche.
Quando gli atomi di carbonio si dispongono in modo casuale si ottiene la grafite, se si dispongono in modo ordinato si ottiene il diamante, il grafene invece ha gli atomi di carbonio disposti in modo ordinato ma ha lo spessore di un solo atomo e quindi considerato un materiale 2D.
Le proprietà di questo materiale sono ancora in fase di studio e sono talmente tante che, in ambito europeo, è nato un team per coordinare le aziende e gli enti che ne fanno ricerca e sviluppo.
Struttura esagonale come quella del grafene
Ecco alcune incredibili proprietà di questo materiale del futuro:


  • È resistente come il diamante e flessibile come la plastica, per questo motivo è stato usato per realizzare racchette da tennis e copertoni di biciclette.
  • Conduzione del calore, acquisita grazie alla sua bidimensionalità, è in grado di reggere a elevate temperature.
  • Conduzione di elettricità, grazie alla quale è stata realizzata una lampadina ad incandescenza sostituendo il tungsteno originariamente impiegato con una striscia praticamente invisibile di grafene.
  • Il grafene è ottimo per sostituire semiconduttori, la IBM ha eseguito alcuni test dopo aver creato transistor al grafene raggiungendo velocità di 100 GHz e di 155 GHz, mentre i normali transistor al Gallio arrivano a velocità di 40 GHz.
  • In alcuni dispositivi elettronici di fascia alta vengono installate batterie al grafene, decisamente più durature e performanti di quelle agli ioni di litio.
  • Uno strato monoatomico di grafene può assorbire il 2,3% della radiazione luminosa, uno strato di silicio di uguale spessore né assorbire be appena lo 0,03%.
  • Il grafene, se deformato a formare delle creste, può legare a sé l'idrogeno; semplicemente eliminando le stesse creste è poi possibile liberare nuovamente il gas.
  • Essendo possibile praticare fori piccolissimi, una strato di grafene può scindere l'acqua dal sale funzionando come una membrana dell'osmosi inversa.
Pensando che queste sono solo alcune delle incredibili proprietà di questo materiale, immaginate quanto il grafene farà parte della nostra quotidianità in futuro!