domenica 26 maggio 2019

Il nuovo Sistema Internazionale (Si)

Il sistema internazionale è il più diffuso sistema di unità di misura su scala mondiale, solo tre stati infatti non lo hanno adottato ufficialmente ovvero USA, Liberia e Birmania.

Il centimetro, chiamato anche rotella metrica o più semplicemente "metro"
Il 20 maggio 2019 si è concluso un processo di rivoluzione del SI, una rivoluzione che ha visto cambiare la definizione di numerose unità di misura che, ancora, erano basate su campioni fisici.
Giusto per citare due dei campioni più famosi, il peso è stata una delle ultime quattro unità di misura ad essere rivoluzionate, era ancora basato sul cilindro di platino-iridio conservato da 130 anni in Francia, ma anche il metro era definito dalle barre chiamate prototipo standard sempre realizzate in platino-iridio.
Adesso le unità di misura si baseranno su costanti fisiche definite da formule matematiche, grandezze immutabili nel tempo.
Intanto la ricerca continua, gli scienziati promettono che nei prossimi anni potremo calcolare il tempo con più precisione e tutta questa rivoluzione ha un enorme beneficio, non tanto nella vita quotidiana, le bilance dei supermercati continueranno a pesare nello stesso modo ed i contachilometri segneranno la distanza percorsa nello stesso modo, ma dal punto di vista scientifico è fondamentale poter definire con formule matematiche le grandezze.

giovedì 2 maggio 2019

Fusione nucleare, un primo passo è stato compiuto

Con l'aumentare dei gas serra e l'insostenibilità dei combustibili fossili è ormai chiaro che bisogna ripensare l'energia del futuro anche perchè la richiesta energetica è sempre maggiore, ma le fonti alternative come l'eolico ed il fotovoltaico stentano a crescere di pari passo. Le politiche applicate alle centrali termonucleari sono invece controverse, esistono paesi, come l'Italia, che sono assolutamente contrari e paesi che invece stanno costruendo nuovi reattori, tuttavia i rischi legati a questa tecnologia sembrano troppo elevati e la produzione di scorie radioattive difficili da smaltire resta un grosso problema.
Simbolo dell'energia nucleare
Una possibile soluzione alle crescenti necessità energetiche e ambientali arriva da una cooperazione scientifica internazionale che, a cavallo tra la Francia e la Cina, ha già compiuto non uno, ma ben due passi verso l'energia pulita del futuro.
Quello di cui si parla è un nuovo modello di reattori nucleari, capaci di generare elevatissime potenze ma senza la produzione di scorie radioattive e senza rischio di catastrofi come quelle di Chernobyl o di Fukushima, questi reattori nucleari sfrutterebbero infatti la fusione nucleare e non più la fissione nucleare.
Purtroppo i tempi di realizzazione del progetto sono ancora lunghi, si parla infatti di un primo impianto a fusione nucleare solo nel 2030, ma del resto il progetto è ambizioso, la fusione degli atomi leggeri di idrogeno si verifica solo a centinaia di milioni di gradi e per poter produrre energia deve poter durare nel tempo, al momento è stata raggiunta una temperatura di cento milioni di gradi in un primo test ed una durata di poco più di un minuto e mezzo nel secondo test, ma si calcola di dover arrivare a centocinquanta milioni di gradi e di poter mantenere questa temperatura costante per tempi "indefiniti".