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giovedì 2 maggio 2019

Fusione nucleare, un primo passo è stato compiuto

Con l'aumentare dei gas serra e l'insostenibilità dei combustibili fossili è ormai chiaro che bisogna ripensare l'energia del futuro anche perchè la richiesta energetica è sempre maggiore, ma le fonti alternative come l'eolico ed il fotovoltaico stentano a crescere di pari passo. Le politiche applicate alle centrali termonucleari sono invece controverse, esistono paesi, come l'Italia, che sono assolutamente contrari e paesi che invece stanno costruendo nuovi reattori, tuttavia i rischi legati a questa tecnologia sembrano troppo elevati e la produzione di scorie radioattive difficili da smaltire resta un grosso problema.
Simbolo dell'energia nucleare
Una possibile soluzione alle crescenti necessità energetiche e ambientali arriva da una cooperazione scientifica internazionale che, a cavallo tra la Francia e la Cina, ha già compiuto non uno, ma ben due passi verso l'energia pulita del futuro.
Quello di cui si parla è un nuovo modello di reattori nucleari, capaci di generare elevatissime potenze ma senza la produzione di scorie radioattive e senza rischio di catastrofi come quelle di Chernobyl o di Fukushima, questi reattori nucleari sfrutterebbero infatti la fusione nucleare e non più la fissione nucleare.
Purtroppo i tempi di realizzazione del progetto sono ancora lunghi, si parla infatti di un primo impianto a fusione nucleare solo nel 2030, ma del resto il progetto è ambizioso, la fusione degli atomi leggeri di idrogeno si verifica solo a centinaia di milioni di gradi e per poter produrre energia deve poter durare nel tempo, al momento è stata raggiunta una temperatura di cento milioni di gradi in un primo test ed una durata di poco più di un minuto e mezzo nel secondo test, ma si calcola di dover arrivare a centocinquanta milioni di gradi e di poter mantenere questa temperatura costante per tempi "indefiniti".

lunedì 20 agosto 2018

Energia Solare

Alla continua ricerca di fonti energetiche alternative al petrolio, illimitate e senza impatti ambientali, una delle migliori soluzioni resta quella dell'energia solare.
In realtà il concetto di energia solare è generale, la nostra stella infatti fornisce energia alla Terra inviando due risorse preziosissime, ovvero il calore e la luce.
In base a quale delle due risorse venga utilizzata, l'energia solare assume nomi diversi, solare termico se si sfrutta direttamente il calore, solare fotovoltaico se invece viene sfruttata la luce.

Solare termico

In entrambi i casi l'energia solare viene "catturata" tramite pannelli, il meccanismo più semplice è quello del solare termico in quanto non avviene alcuna trasformazione ma solo un trasferimento di energia sotto forma di calore dal sole all'acqua.
Pannello solare termico a energia solare
La tecnologia del solare termico prevede un pannello contenente una serpentina ed un serbatoio adiacente, il calore del sole si trasferisce all'acqua presente nella serpentina e viene stoccata nell'accumulo.
Quando viene richiesta acqua calda, questa esce dall'accumulo ed al suo posto entra acqua fredda che verrà successivamente scaldata dalla serpentina.
Una applicazione simile avviene nelle centrali elettriche a concentratori solare di cui parlo in questo articolo.

Solare folovoltaico

I pannelli fotovoltaici, a differenza di quelli solari termici, catturano la luce e la trasformano in energia elettrica.
Pannello fotovoltaico a energia solare
Sono insiemi di componenti elettronici a semiconduttore facenti parte della famiglia dei diodi, questi svolgono la funzione inversa dei LED ovvero trasformano la luce proveniente dal sole in energia elettrica.
La tensione di uscita dei pannelli fotovoltaici dipende dalle dimensioni del pannello stesso e da come viene installato, fondamentale è infatti l'irragiamento ovvero l'esposizione al sole.

mercoledì 15 agosto 2018

Le pale eoliche

Le pale eoliche sono generatori elettrici che trasformano l'energia cinetica di una massa d'aria che si sposta in elettricità.
Il nome tecnico delle pale eoliche è in realtà aerogeneratori, sono composte da quattro elementi, la torre, la navicella o gondola, il rotore e le pale.
Per dare qualche dimensione indicativa, le torri sono alte circa 100/110 metri normalmente, ma possono arrivare a 180 metri di altezza.
Pala eolica sottovento, aerogeneratore
Le pale variano invece dai 30 ai 60 metri di lunghezza.
La navicella, chiamata anche gondola, può ruotare di 180 gradi così da rimanere sempre perfettamente parallela al flusso del vento permettendo alle pale di avere sempre la massima resa.
Non è necessaria una rotazione maggiore della navicella in quanto gli aerogeneratori possono lavorare sia con vento a favore, sia con venti contrari.
Pala eolica sottovento, aerogeneratore
Perchè le pale eoliche possano funzionare i venti devono essere almeno intorno ai 4 mt/s, la loro resa ideale è con venti compresi fra i 12 e i 15 mt/s e la velocità massima dei venti deve essere di 25 mt/s.
Quando il vento che colpisce la pale dell'aerogeneratore è superiore ai 25mt/s un freno all'interno della navicella interviene bloccando il rotore per motivi di sicurezza.
Sempre all'interno della navicella si trova il "moltiplicatore", una serie di ingranaggi che consente di avere un numero di giri superiore rispetto a quelli del rotore, questo serve per garantire la corretta frequenza della corrente alternata che viene generata dalle pale eoliche anche con venti deboli e bassi giri del rotore.
In Europa la frequenza della corrente alternata è di 50Hz, negli Stati Uniti la frequenza è invece di 60Hz.
Le pale eoliche più diffuse sono quelle ad asse orizzontale, cioè con il rotore rivolto nella direzione del vento, questo richiede ovviamente il corretto orientamento delle pale stesse in fase di montaggio, esistono invece aerogeneratori ad asse verticale, questo consente di non doverle orientare.
Due aerogeneratori di un parco eolico
Difficilmente si trova un solo aerogeneratore, generalmente ne vengono montati e collegati a decine formando i parchi eolici.
Per chi volesse dotare una casa o un capannone industriale di un impianto eolico certamente sarebbe difficile collocare una torre alta cento metri e pesante diverse tonnellate sul proprio tetto, per questo è nato il "mini eolico", pale eoliche di piccole dimensioni che possono essere montate su un cornicione e collegate in rete con lo stesso schema degli impianti fotovoltaici.