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lunedì 28 gennaio 2019

Dyson: dagli aspirapolvere alle auto

Diventato famoso per le aspirapolvere prima e più recentemente per i phon e accessori per capelli, passando anche per i purificatori d'aria e gli asciugamani, adesso il marchio Dyson si prepara ad una nuova sfida, una gamma di auto elettriche.
Finto prototipo di auto aspirapolvere
Circa due miliardi e mezzo di euro sono stati spesi dal signor Dyson per costruire il primo centro di produzione industriale della sua nuova gamma di auto elettriche a Singapore e per ristrutturare un aeroporto militare dismesso in Inghilterra dove sorgerà il centro di ricerca e sviluppo e la pista di collaudo con tanto di collinette, tratti veloci e tratti fuoristrada.
Molto importante anche la ricerca che Dyson sta effettuando su batterie a stato solido particolarmente affidabili.
La produzione delle auto dovrebbe cominciare nel 2020 e, stando alle prime indiscrezioni che girano sul web, sarà un prodotto di fascia alta con un prezzo superiore ali 100000 euro.

domenica 6 maggio 2018

Le centrali termoelettriche

Esistono molti tipi di centrali elettriche, ma le più comuni sono probabilmente quelle termoelettriche.
Con questo nome non si indica in realtà una particolare centrale elettrica, ma bensì una "famiglia" di impianti di generazione i quali hanno alla base sempre lo stesso principio di funzionamento, si genera del calore che scalda una massa di acqua, da qui si genera a sua volta vapore a temperatura e pressione sufficientemente alti da attivare una turbina a vapore.
Simbolo di pericolo per tensione elettrica
Quello che distingue queste centrali è il metodo utilizzato per ottenere calore:
1) Le centrali termoelettriche per eccellenza, bruciano carbone, prodotti petroliferi o metano per ottenere calore.
2) Centrali termonucleari, sicuramente le più discusse per via dei danni provocati dai vari incidenti. Questi impianti, all'interno di un reattore nucleare, rompono il nucleo di alcuni materiali radioattivi come uranio o plutonio, così si libera una grande quantità di energia sotto forma di calore.
3) Centrali geotermiche, sfruttano sonde in profondità nel terreno per recuperare il calore della Terra.
4) Centrali a compostaggio di rifiuti biologici, in questa fase di recupero dei rifiuti si generano grandi quantità di gas metano utile per essere bruciato ed ottenere calore.
5) Termovalorizzatori, impianti che bruciano semplicemente i rifiuti per generare calore.
6) Concentratori solari, forse gli impianti meno conosciuti e meno diffusi per via dei vincoli costruttivi, sono formati da un grande specchio di forma parabolica che concentra i raggi solari di una superficie ampia in un unico punto chiamato fuoco, in questo punto passa la conduttura dell'acqua che viene così scaldata fino a trasformarsi in vapore.