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giovedì 2 gennaio 2020

Il progetto non è sostenibile, Dyson si arrende!

Avevo già scritto in un post precedente di come il signor Dyson, proprio quello degli aspirapolvere e degli asciugacapelli (giusto per citare due prodotti di punta), volesse entrare nel settore delle auto elettriche.
A dire il vero, quello di Dyson, sembrava più di un progetto, tanto che erano già stati investiti molti soldi in particolare per l'acquisto di un ex aeroporto in Inghilterra, destinato a centro per le prove tecniche dei prototipi delle auto, e per l'acquisto di quello che sarebbe diventato il plant produttivo, situato in territorio asiatico.
Qualche mese fa è poi arrivato il "dietrofront", secondo il team messo su appositamente da Dyson, il progetto "non è sostenibile" e per questo è stato messo in vendita per intero.
Ovviamente la non sostenibilità del progetto era riferita a questioni economiche, il problema sarebbe quello di un costo eccessivo in fase di produzione delle auto, questo richiederebbe un prezzo di vendita troppo elevato e ridurrebbe la nicchia di mercato a cui riferirsi riducendo anche i profitti, tuttavia in molti, forse anche per la dicitura non sostenibile, hanno trovato un nesso con un altro aspetto delle auto elettriche di cui avevo già parlato in un altro post, ovvero il dubbio che queste siano davvero meno inquinanti delle classiche auto con motori diesel o benzina.
Qualunque sia l'idea di "non sostenibilità" resta il fatto che non vedremo in giro per le strade le auto elettriche a marchio Dyson.

lunedì 28 gennaio 2019

Dyson: dagli aspirapolvere alle auto

Diventato famoso per le aspirapolvere prima e più recentemente per i phon e accessori per capelli, passando anche per i purificatori d'aria e gli asciugamani, adesso il marchio Dyson si prepara ad una nuova sfida, una gamma di auto elettriche.
Finto prototipo di auto aspirapolvere
Circa due miliardi e mezzo di euro sono stati spesi dal signor Dyson per costruire il primo centro di produzione industriale della sua nuova gamma di auto elettriche a Singapore e per ristrutturare un aeroporto militare dismesso in Inghilterra dove sorgerà il centro di ricerca e sviluppo e la pista di collaudo con tanto di collinette, tratti veloci e tratti fuoristrada.
Molto importante anche la ricerca che Dyson sta effettuando su batterie a stato solido particolarmente affidabili.
La produzione delle auto dovrebbe cominciare nel 2020 e, stando alle prime indiscrezioni che girano sul web, sarà un prodotto di fascia alta con un prezzo superiore ali 100000 euro.

mercoledì 3 ottobre 2018

Auto volanti, adesso è realtà

Quella che fino a poco tempo fà sembrava solo una fantasia destinata ai migliori film hollywoodiani di fantascienza, quelli che parlano di un futuro molto lontano da noi, ora è realtà. Sono infatti arrivate le prime auto volanti.
Segnale stradale inesistente di aeroporto per auto
Il progetto, partito da alcuni ricercatori statunitensi, è stato recentemente acquistato da una holding cinese, la stessa che controlla Volvo e Lotus, ed è ora pronto per essere lanciato sul mercato negli USA.
La prima auto volante sarà dunque dotata di ali pieghevoli, avrà una autonomia di volo di 600Km ad una velocità di crociera di 160Km/h.
Ovviamente, oltre alla patente, per guidarla sarà necessario il brevetto di volo, decollo e atterraggio saranno effettuabili solo negli aeroporti o in aree private.
Non è ancora stato comunicato il prezzo di questo nuovo ritrovato tecnologico, ma i preordini saranno attivi dal mese di Ottobre.

giovedì 27 settembre 2018

Motori diesel, siamo alla fine!

Fino a pochi anni fà nessuno poteva immaginare che la fine dei motori diesel nel mondo delle auto sarebbe arrivata così presto, le alternative esistevano già, certo, ma nessuna casa costruttrice sembrava avere il coraggio di investire con decisione su alimentazioni alternative.
Simbolo di divieto sulla scritta diesel
Oggi invece lo scenario è completamente diverso, nel giro di pochi anni la situazione si è ribaltata e molte case automobilistiche hanno diretto gli investimenti verso lo sviluppo di propulsori ibridi ottenendo grandi risultati in termini di prestazioni ed efficienza.
Il caso "dieselgate" del 2015 è stato forse uno degli eventi più incisivi per la fine delle motorizzazioni a gasolio, a bordo delle auto del gruppo Volkswagen l'agenzia di protezione ambientale americana riscontrò l'utilizzo di alcuni software che "taroccavano" le emissioni nocive dei motori al fine di rientrare nei limiti di legge, salvo poi che, durante l'utilizzo reale, questi limiti venivano superati anche di 40 volte.
Questo evento ha dato il via ad una presa di coscienza e di posizione sempre più pesante nei confronti del diesel che ormai, in molte città europee, è già stato messo al bando.
Da qui le decisioni delle case automobilistiche, alcune che fermeranno presto la produzione dei motori alimentati a gasolio, altre che promettono di svilupparne modelli sempre più piccoli aiutati da motori elettrici sempre più efficienti.
Insomma il mercato sembra segnato, tanto che cominciano a vedersi i primi incentivi verso i modelli di auto ibride e questo costringe tutti ad interrogarsi sul futuro della propria auto e sulla scelta della prossima vettura.