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giovedì 9 gennaio 2020

Hyperloop, presto (forse) in Italia

Avevo già parlato in un post precedente di Hyperloop, una rivoluzionaria idea dell'eccentrico imprenditore americano Elon Musk, un sistema di tunnel sotterranei e tubi sopraelevati all'interno dei quali capsule a lievitazione elettromagnetica spinte da un getto d'aria compressa possono raggiungere velocità superiori ai 1000 Km/h.
Segno di divieto su scritta CO2 e sfondo con fumo
La novità è invece che presto potremmo sperimentare questa geniale tecnologia proprio in Italia, i comuni di Torino e Milano stanno infatti lavorando al progetto e vorrebbero dotarsi proprio del collegamento fornito da questa nuova tecnologia. Ancora non esistono previsioni e tempistiche, ma sicuramente questo tipo di trasporto aprirebbe nuove frontiere di collaborazione fra aziende, risparmio di tempo per i pendolari e maggiori possibilità d'impiego per chi in cerca di occupazione, ma probabilmente renderebbe obsoleta e superata un'opera come quella della TAV.

giovedì 1 novembre 2018

Creare una antenna Wi-Fi direzionale

Qualunque dispositivo dotato oggi di scheda di rete integra al suo interno la relativa antenna Wi-Fi. Le antenne generalmente integrate sono di tipo omnidirezionale ovvero in grado di ricevere e trasmetterere informazioni a 360 gradi intorno a loro.
Questo tipo di antenna è comoda perchè permette installazioni e connessioni molto flessibili non avendo vincoli di posizionamento, tuttavia hanno un raggio d'azione piuttosto ridotto che si riduce ulteriormente e drasticamente in presenza di ostacoli.
Logo di connessione Wi-Fi
Esistono però antenne Wi-Fi capaci di trasmettere e ricevere informazioni a centinaia di metri, particolarmente adatte se si devono realizzare "ponti radio" ad esempio fra due balconi o da un lato all'altro di un piazzale.
Si chiamano antenne direzionali, queste devono essere posizionate e orientate correttamente per funzionare in quanto i dati vengono inviati e ricevuti in una sola direzione, a fronte di un'installazione più complicata si ha una comunicazione a distanza più elevata.
Costruire un' antenna direzionale "fai da te" è semplice e costa pochissimo, ne esistono diversi tipi, alcune si possono costruire con un cavo coassiale ed una lattina per alimenti o tubi di patatine, questo tipo di antenna si adatta bene su modem o schede di rete con antenna esterna per via del connettore da usare per il cavo coassiale.
Se invece si vuole costruire un' antenna direzionale con connessione USB ecco come fare.
Per prima cosa bisogna procurarsi il materiale:

  • Penna Wi-Fi USB (si comprano per pochissimi euro sia on-line che in qualunque negozio di elettronica)
  • Un colino da cucina con manico in plastica o legno
  • Una prolunga USB con connettori di tipo A (il più classico)
Ed ecco come procedere, per prima cosa bisogna installare la penna Wi-Fi USB sul proprio computer, solitamente sono "plug and play" ovvero è sufficiente collegarle alla porta USB del computer per installarle, ma per sistemi operativi vecchi potrebbe essere necessario installare un programma da CD.
Installata la penna Wi-Fi si può scollegare e fissare al manico del colino facendo in modo che il centro del dispositivo resti più o meno al centro della rete metallica. Per il fissaggio si può usare un elastico o del nastro isolante.
Infine bisogna collegare la prolunga USB alla penna ed al computer e indirizzarla verso il modem o l'antenna a cui collegarsi.
Per verificare il corretto orientamento basta aprire lo stato delle connessioni sul computer e controllare il dato relativo alla potenza del segnale.

mercoledì 4 luglio 2018

La tecnologia NFC

NFC è l'acronimo di Near Field Communication, tradotto in italiano, protocollo di comunicazione di prossimità.
È una tecnologia wireless sviluppata contemporaneamente da quattro produttori di smartphone e prevede la possibilità di comunicazione bidirezionale fra dispositivi diversi tra loro (non solo smartphone ma anche tablet, POS, auto, sportelli automatici ecc.).
icone del protocollo di comunicazione NFC
Questa tecnologia nasce dalla più vecchia Rfid, questa viene ancora utilizzata, basti pensare alle chiavi di alcune automobili, è sufficiente averle in tasca per poter aprire le portiere, ma anche agli accessi delle aziende in cui basta avvicinare un badge per segnale la propria presenza, negli antifurto domestici dove con un dispositivo chiamato transponder si può disattivare l'allarme o nelle etichette antitaccheggio della grande distribuzione.
La differenza tra le due tecnologie sta nel fatto che la NFC, a differenza della Rfid, è programmabile.
Nei semplici transponder infatti si trova un circuito che, una volta caricato magneticamente, emette sempre lo stesso segnale finché non viene smagnetizzato.
Una etichetta NFC invece può contenere link, immagini, file di testo ecc. e può essere programmata e riprogrammata più volte da un dispositivo collegato al PC o direttamente da uno smartphone.
Seppur vero che la tecnologia NFC ha alcuni limiti, ad esempio la velocità di comunicazione è più bassa rispetto a quella di un collegamento bluetooth e i dispositivi devono essere ad una distanza massima di circa 5 cm per interagire, tuttavia la semplicità del collegamento e del suo utilizzo ne sono un punto di forza enorme.
Attualmente l'NFC viene utilizzato per 3 funzioni:

1) Lo smartphone dotato di questa tecnologia può simulare il funzionamento di una carta di credito o      della carta fedeltà di un negozio.

2) I tag NFC sono etichette adesive che possono contenere svariate informazioni, link, o istruzioni.
    Poste vicino alle opere di un museo, ad esempio, potrebbero farne apparire la descrizione appena        un dispositivo mobile ne entra nel raggio di azione.

3) Lo scambio di file su dispositivi dotati di questa tecnologia è rapido e sicuro.

Non tutti i dispositivi mobili sono equipaggiati con NFC, è però possibile usare alcuni adattatori esterni con collegamento USB e microUSB oppure un adattatore interno che sfrutta l'alloggiamento della scheda microSD.