lunedì 28 gennaio 2019

Dyson: dagli aspirapolvere alle auto

Diventato famoso per le aspirapolvere prima e più recentemente per i phon e accessori per capelli, passando anche per i purificatori d'aria e gli asciugamani, adesso il marchio Dyson si prepara ad una nuova sfida, una gamma di auto elettriche.
Finto prototipo di auto aspirapolvere
Circa due miliardi e mezzo di euro sono stati spesi dal signor Dyson per costruire il primo centro di produzione industriale della sua nuova gamma di auto elettriche a Singapore e per ristrutturare un aeroporto militare dismesso in Inghilterra dove sorgerà il centro di ricerca e sviluppo e la pista di collaudo con tanto di collinette, tratti veloci e tratti fuoristrada.
Molto importante anche la ricerca che Dyson sta effettuando su batterie a stato solido particolarmente affidabili.
La produzione delle auto dovrebbe cominciare nel 2020 e, stando alle prime indiscrezioni che girano sul web, sarà un prodotto di fascia alta con un prezzo superiore ali 100000 euro.

giovedì 24 gennaio 2019

I computer quantistici

Teorizzato per la prima volta agli inizi degli anni '80 dello scorso secolo, il computer quantistico ha trovato applicazione nei laboratori di ricerca solo dagli anni 2000.

Contenitore di un computer quantistico
Il suo funzionamento si basa su alcune proprietà delle particelle e degli atomi.
Lo spin ad esempio è una proprietà avente due stati e che quindi può essere riconosciuta come un codice binario.
Le capacità di calcolo dei computer quantistici si misurano in qubit anzi che nei classici bit dei computer tradizionali.
È facile capire perchè i computer quantistici siano il futuro dell'informatica, l'elettronica ha raggiunto una miniaturizzazione tale da sfiorare il limite con la meccanica quantistica, la Legge di Moore dice che la densità di transistor di un chip e la relativa velocità raddoppiano ogni 18 mesi ma, non essendo possibile miniaturizzare ulteriormente i componenti, l'avanzamento tecnologico si è arrestato.
I computer quantistici possono raggiungere velocità ben più elevate dei computer tradizionali, questo perché gli stati quantistici delle particelle possono sovrapporsi formando veri e propri sistemi di codice binario e non semplici stringhe.
Purtroppo la difficoltà di manipolazione degli elementi e la creazione di algoritmi molto complessi sono oggi i due maggiori ostacoli da superare affinché i computer quantistici possano raggiungere velocità ben oltre i limiti dell'elettronica convenzionale, tuttavia la strada sembra ormai delineata.