giovedì 10 gennaio 2019

Il volto segreto della luna

Il 3 gennaio scorso, per la prima volta, un lander lunare è atterrato sulla faccia nascosta della luna.
È stato lanciato dall'agenzia spaziale cinese e la missione si chiama Chang'e 4.
Il nostro satellite naturale, per via della rotazione sincronizzata con il moto terrestre, ci mostra sempre lo stesso emisfero tenendo "segreta" circa il 41% della sua superficie.
Luna piena con poche nuvole
Al 1959 risalgono le prime foto dell'emisfero nascosto della luna ad opera della sonda sovietica Luna3, tuttavia era americano il primo equipaggio che osservò con i propri occhi il volto segreto della luna.
Il motivo di questo ritardo nell'esplorazione della luna nascosta è dovuto alla mancanza di comunicazioni di qualunque tipo fra la Terra e la parte più distante del satellite.
L'agenzia spaziale cinese, per riuscire nell'impresa, ha preparato questa spedizione posizionando un satellite artificiale in orbita alla luna in grado di garantire un ponte radio continuo.
Il lander ed il rover cinesi eseguiranno vari esperimenti, analizzeranno campioni del suolo ed invieranno numerose foto.
L'esperimento piú interessante è rappresentato da una biosfera al cui interno si trovano alcuni semi, uova del baco da seta e sostanze nutritive.
Questo esperimento servirà per provare una forma di coltivazione lunare in un'ottica di creazione di una stazione spaziale fissa sul satellite e dunque una vera e propria colonizzazione.
Alcuni ricercatori sono anche al lavoro su campioni di ghiaccio e suolo al fine di creare un calcestruzzo lunare.
Luna velata in un cielo nuvoloso
Le idee di utilizzo della luna sono molte, dallo sfruttamento minerario a quello energetico, sul nostro satellite si trova infatti l'elio-3, gas che potrebbe essere utile nella fusione a freddo, una ditta giapponese propone invece un grande parco fotovoltaico lunare per inviare sulla Terra l'intero fabbisogno energetico mondiale attraverso le microonde.
Infine restano attivi diversi progetti per la creazione di basi spaziali sia sulla superficie che in orbita lunare, impianti che sarebbero destinati alle esplorazioni dello spazio profondo e dei pianeti più distanti del nostro sistema solare.

martedì 1 gennaio 2019

Crociere ecologiche entro il 2030

Emissioni ridotte del 40% entro il 2030, questo è l'impegno formale della Clia, l'associazione internazionale del settore crocieristico, impegno che va nella stessa direzione di quello dell'Organizzazione Marittima Internazionale ovvero di ridurre a zero le emissioni di carbonio da parte di tutta l'industria navale entro la fine del secolo.
Simbolo di divieto CO2 su sfondo con fumo
La Clia si è anche impegnata a fornire aggiornamenti annuali in merito al progresso dell'iniziativa ed ha indicato inoltre che la riduzione delle emissioni delle navi da crociera sarà calcolata sulla base dei dati del 2008, dunque un obiettivo ancora più difficile da raggiungere visto che negli ultimi dieci anni il numero di navi e passeggeri è quasi raddoppiato.
Per capire ancora di più quanto sia importante l'iniziativa del Clia bisogna pensare che una sola nave da crociera può arrivare ad avere motori da centinaia di MW (megawatt), può emettere fino a 450Kg di particolato al giorno ed inquina quanto una intera città di medie dimensioni.