Visualizzazione post con etichetta Spazio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Spazio. Mostra tutti i post

mercoledì 5 febbraio 2020

Internet satellitare, arriva la rivoluzione Starlink

Starlink è uno dei tanti progetti dell'imprenditore americano Elon Musk, certo le connessioni internet satellitari non sono una novità ed esistono già da anni, Eolo ne è un esempio dei più famosi, ma Starlink è una vera rivoluzione.
Il motivo è semplice, le normali connessioni satellitari si basano su singoli satelliti geostazionari, ovvero che orbitano sulla Terra trovandosi sempre sopra la stessa zona del globo ad una distanza variabile tra i 3000 e i 4000 Km, ma proprio da qui ne derivano i limiti, distanze così ampie devono essere percorse due volte dal segnale che porta i dati avanti e indietro e questo genera dei tempi di latenza piuttosto alti pur avendo connessioni veloci.
Punti uniti da linee formano una rete
Starlink invece si basa su una rete di satelliti leggerissimi, circa 200 Kg l'uno, che per questo motivo possono orbitare ad una distanza di circa 500 Km dalla Terra garantendo una connessione ancora più veloce. L'idea di formare una rete di satelliti offre inoltre la possibilità di coprire zone del globo terrestre fino ad ora irraggiungibili con altre tecnologie.
In questi giorni è stato effettuato con successo il quarto lancio di satelliti da parte dall'azienda americana SpaceX dello stesso Elon Musk, questo porta il numero di satelliti già in orbita a 240, ma affinché si possa cominciare a sfruttare la rete bisogna raggiungere almeno le 400 unità. Al momento il progetto Starlink prevede di riuscire ad attivare i primi servizi in Canada e USA tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021.

mercoledì 17 aprile 2019

Stratolaunch, il nuovo gigante dei cieli

Sabato 13 aprile, alle 7 (ora locale) è decollato dal Mojave Air and Space Port della California il più grande aereo mai costruito, lo Stratolaunch.
Due aerei affiancati con ala in comune
Nato da una idea di Paul Allen, cofondatore di Microsoft scomparso la scorso ottobre, il nuovo gigante dei cieli ha un'apertura alare di ben 117 metri, una lunghezza di 75 metri e 15 metri di altezza ed ha rubato il gradino più alto del podio ad un altro gigante, l'Antonov An-225 Mriya.
Lo Stratolaunch non è particolare però solo per le sue dimensioni, a caratterizzarlo sono anche le sue particolari forme, esso può infatti essere paragonato ad un catamarano dell'aria, presenta due fusoliere unite da un'ala centrale e sei motori, tre per lato, sulle due ali esterne.
La particolare forma di questo aereo è dovuta all'utilizzo per cui è stato progettato, in mezzo all'ala centrale è infatti presente un attacco studiato per i razzi spaziali, in particolare quelli costruiti dall'azienda SpaceX, il suo compito non sarà solo quello di trasportare i razzi ma quello di lanciarli.
In particolare il gigantesco aereo dovrà portare i nuovi vettori spaziali ad una altezza di circa 35000 piedi (più di 10000 metri), a quel punto il razzo verrà sganciato e si attiveranno i motori del primo stadio che in pochi secondi consentiranno di vincere la gravità per poi arrivare in orbita terrestre, questo consentirà di evitare la delicata e più dispendiosa operazione del lancio da terra.
I primi test del velivolo dunque sono riusciti, ma poiché avvenuti a quote più basse e senza carico ci si aspettano altre prove prima dell'ufficiale entrata in servizio.

domenica 14 aprile 2019

Buchi neri, la "foto" del secolo

10 aprile 2019, la prima "foto" di un buco nero di cui è visibile l'orizzonte degli eventi.
In realtà non si tratta propriamente di una foto, piuttosto è una immagine ottenuta dalla mappa delle onde radio emesse da un buco nero mentre sta ingoiando un disco di gas.
Immagine simile a quella del buco nero rilasciata dall'EHT
Il buco nero osservato è distante 55 milioni di anni luce dal nostro pianeta ed è grande circa quanto sette miliardi di soli.
Per ottenere questa immagine, definita la foto del secolo, è stata necessaria la collaborazione di circa sessanta istituti di ricerca in tutto il mondo e di ben otto radiotelescopi sparsi per il globo terrestre.
Il grande team di ricerca costituito ha preso il nome di Event Horizon Telescope e per mettere insieme i dati ottenuti dagli otto radiotelescopi e trasformarli in immagine sono stati impiegati due anni di lavoro con un apposito algoritmo.
L'immagine ottenuta è stata fondamentale per confermare ciò che i calcoli matematici dicevano da anni ovvero l'esistenza dei buchi neri ed il loro funzionamento, inoltre è stato possibile, sempre grazie alla prima foto del buco nero, stabilire ancora una volta che la teoria della relatività generale di Albert Einstein è giusta.
Dunque tutto ciò che oltrepassa il confine del buco nero ovvero il suo orizzonte degli eventi viene risucchiato al suo interno, satelliti, pianeti, asteroidi, gas, polvere, ma non solo, anche la luce viene attirata nel vuoto cosmico senza più poterne uscire.

venerdì 15 marzo 2019

Veicoli spaziali del futuro

Proprio in questi giorni si è conclusa con successo la missione spaziale targata NASA e denominata Demo-1, protagonista è stato il nuovo veicolo spaziale Crew Dragon dell'azienda privata SpaceX il quale patron è lo stesso di Tesla, Elon Musk. All'interno della navetta si trovava, oltre ad un carico di rifornimento per la ISS, un manichino coperto di sensori, grazie a lui si saprà a quali forze saranno soggetti gli astronauti in carne ed ossa che viaggeranno sulla navetta. In estate è prevista la missione Demo-2, ma questa volta l'equipaggio sarà formato da due veri astronauti attualmente impegnati nel l'addestramento.
Stelle e pianeti nello spazio
Grazie a Crew Dragon e ad un altro veicolo progettato dalla Boeing, l'agenzia spaziale americana spera di dire addio alla costosa navetta russa Soyuz utilizzata dopo la dismissione dello storico Space Shuttle, ma non solo, se anche la missione Demo-2 avrà successo si entrerà ufficialmente nell'era dei voli spaziali commerciali.

giovedì 10 gennaio 2019

Il volto segreto della luna

Il 3 gennaio scorso, per la prima volta, un lander lunare è atterrato sulla faccia nascosta della luna.
È stato lanciato dall'agenzia spaziale cinese e la missione si chiama Chang'e 4.
Il nostro satellite naturale, per via della rotazione sincronizzata con il moto terrestre, ci mostra sempre lo stesso emisfero tenendo "segreta" circa il 41% della sua superficie.
Luna piena con poche nuvole
Al 1959 risalgono le prime foto dell'emisfero nascosto della luna ad opera della sonda sovietica Luna3, tuttavia era americano il primo equipaggio che osservò con i propri occhi il volto segreto della luna.
Il motivo di questo ritardo nell'esplorazione della luna nascosta è dovuto alla mancanza di comunicazioni di qualunque tipo fra la Terra e la parte più distante del satellite.
L'agenzia spaziale cinese, per riuscire nell'impresa, ha preparato questa spedizione posizionando un satellite artificiale in orbita alla luna in grado di garantire un ponte radio continuo.
Il lander ed il rover cinesi eseguiranno vari esperimenti, analizzeranno campioni del suolo ed invieranno numerose foto.
L'esperimento piú interessante è rappresentato da una biosfera al cui interno si trovano alcuni semi, uova del baco da seta e sostanze nutritive.
Questo esperimento servirà per provare una forma di coltivazione lunare in un'ottica di creazione di una stazione spaziale fissa sul satellite e dunque una vera e propria colonizzazione.
Alcuni ricercatori sono anche al lavoro su campioni di ghiaccio e suolo al fine di creare un calcestruzzo lunare.
Luna velata in un cielo nuvoloso
Le idee di utilizzo della luna sono molte, dallo sfruttamento minerario a quello energetico, sul nostro satellite si trova infatti l'elio-3, gas che potrebbe essere utile nella fusione a freddo, una ditta giapponese propone invece un grande parco fotovoltaico lunare per inviare sulla Terra l'intero fabbisogno energetico mondiale attraverso le microonde.
Infine restano attivi diversi progetti per la creazione di basi spaziali sia sulla superficie che in orbita lunare, impianti che sarebbero destinati alle esplorazioni dello spazio profondo e dei pianeti più distanti del nostro sistema solare.