Proprio nelle ultime ore BigG ha reso disponibile, attraverso il servizio Google Domains, la registrazione di domini con la nuova estensione .dev (developer).
Se agli albori di internet le estensioni di dominio erano molto ridotte, dopo la liberalizzazione concessa dall'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) si è assistito al fiorire di estensioni, talvolta anche fantasiose, che contribuiscono a canalizzare siti e domini con finalità diverse, esempio .com per siti commerciali, .biz per chi tratta di business, .org per le organizzazioni e così via.
Anche la nuova estensione .dev ha lo scopo di creare un "tetto" sotto cui catalizzare community di programmatori e risorse utili agli sviluppatori.
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sabato 23 febbraio 2019
giovedì 21 febbraio 2019
L'azienda che vuole salvare il mondo
Un ideale più che un'idea, questo sta alla base della Climeworks, giovane azienda svizzera situata nei pressi di Zurigo.
La sua attività consiste nel raccogliere l'aria e, mediante filtri chimici, catturare il CO2 che viene quindi immagazzinato e può essere riutilizzato in diversi modi.
L'idea, in principio, era quella di immagazzinare l'anidride carbonica catturata dall'aria direttamente sotto la crosta terrestre in pozzi profondi almeno 1000 Km e con una determinata conformazione rocciosa, questo al fine di evitare perdite o contaminazioni di falde acqiufere.
Purtroppo non sono ancora molti gli stati che vorrebbero "comprare" un pozzo di CO2, così si è pensato di riutilizzare in modo diverso il gas ad esempio vedendolo alle aziende di imbottigliamento di bibite gassate oppure di convogliarlo all'interno delle serre situate vicino agli impianti.
Lo scorso anno è poi arrivata una nuova soluzione, in provincia di Foggia è infatti nato un impianto che unisce la produzione di idrogeno per elettrolisi da fonti rinnovabili e la cattura di CO2 dall'aria, questi due elementi vengono poi combinati insieme mediante metanizzazione ed infine trasformati in GNL (gas naturale liquido), carburante sempre più utilizzato per i trasporti sia terrestri che marittimi.
La sua attività consiste nel raccogliere l'aria e, mediante filtri chimici, catturare il CO2 che viene quindi immagazzinato e può essere riutilizzato in diversi modi.
L'idea, in principio, era quella di immagazzinare l'anidride carbonica catturata dall'aria direttamente sotto la crosta terrestre in pozzi profondi almeno 1000 Km e con una determinata conformazione rocciosa, questo al fine di evitare perdite o contaminazioni di falde acqiufere.
Purtroppo non sono ancora molti gli stati che vorrebbero "comprare" un pozzo di CO2, così si è pensato di riutilizzare in modo diverso il gas ad esempio vedendolo alle aziende di imbottigliamento di bibite gassate oppure di convogliarlo all'interno delle serre situate vicino agli impianti.
Lo scorso anno è poi arrivata una nuova soluzione, in provincia di Foggia è infatti nato un impianto che unisce la produzione di idrogeno per elettrolisi da fonti rinnovabili e la cattura di CO2 dall'aria, questi due elementi vengono poi combinati insieme mediante metanizzazione ed infine trasformati in GNL (gas naturale liquido), carburante sempre più utilizzato per i trasporti sia terrestri che marittimi.
giovedì 14 febbraio 2019
E se scoppiasse una guerra digitale?
Sembra assurdo, eppure qualcuno si sta preparando a questa eventualità.
Il World Wide Web o più semplicemente internet è di fatto una rete mondiale, dati ed informazioni di qualunque tipo, accessibili ovunque, 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e c'è di tutto, foto, video, programmi, testi, ma non solo.
Internet è utilizzato per la gestione a distanza di apparecchiature elettroniche, non solo in ambito civile ma anche in ambito militare, satelliti, veicoli teleguidati come i droni, antenne, radar, persino intere piattaforme di lancio missilistiche.
Immaginando di essere nel mezzo di una guerra, pensate quali ripercussioni potrebbero esserci se un paese potesse controllare tutto del nemico, dagli armamenti più all'avanguardia ai mezzi di stampa agli impianti di approvvigionamento idrico e a quelli di produzione elettrica.
Proprio per scongiurare questo pericolo la Russia sta valutando di creare una propria rete statale in modo da tenere lontano da occhi indiscreti tutte le informazioni più riservate.
Ovviamente, in condizioni normali, la rete statale russa sarebbe collegata comunque con il classico World Wide Web funzionando come se fosse una grande rete LAN, ma in caso di attacco informatico o di guerra potrebbe isolarsi e garantire il funzionamento in modo del tutto alternativo al classico Web, in questo modo tutto ciò che si trova all'interno della Russia continuerebbe a funzionare e sarebbe al riparo da possibili attacchi esterni.
Il World Wide Web o più semplicemente internet è di fatto una rete mondiale, dati ed informazioni di qualunque tipo, accessibili ovunque, 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e c'è di tutto, foto, video, programmi, testi, ma non solo.
Internet è utilizzato per la gestione a distanza di apparecchiature elettroniche, non solo in ambito civile ma anche in ambito militare, satelliti, veicoli teleguidati come i droni, antenne, radar, persino intere piattaforme di lancio missilistiche.
Immaginando di essere nel mezzo di una guerra, pensate quali ripercussioni potrebbero esserci se un paese potesse controllare tutto del nemico, dagli armamenti più all'avanguardia ai mezzi di stampa agli impianti di approvvigionamento idrico e a quelli di produzione elettrica.
Proprio per scongiurare questo pericolo la Russia sta valutando di creare una propria rete statale in modo da tenere lontano da occhi indiscreti tutte le informazioni più riservate.
Ovviamente, in condizioni normali, la rete statale russa sarebbe collegata comunque con il classico World Wide Web funzionando come se fosse una grande rete LAN, ma in caso di attacco informatico o di guerra potrebbe isolarsi e garantire il funzionamento in modo del tutto alternativo al classico Web, in questo modo tutto ciò che si trova all'interno della Russia continuerebbe a funzionare e sarebbe al riparo da possibili attacchi esterni.
lunedì 11 febbraio 2019
Hyperloop: l'ultima frontiera della mobilità sostenibile
Si chiama Hyperloop ed è l'ultima idea del visionario Elon Musk.
È l'ultima frontiera della mobilità sostenibile, ideata per decongestionare il traffico nelle grandi metropoli e per ridurre le emissioni di co2.
Il sistema consiste in una ragnatela di gallerie sotterranee o di tubi sopraelevati mentre gli snodi sono piattaforme mobili.
All'interno di questo sistema, dentro a speciali capsule, è possibile trasportare da una parte all'altra della città merci, auto e moto.
Hyperloop promette inoltre trasporti veloci, fino ad oltre 1200 Km/h, questo grazie alla lievitazione elettromagnetica delle capsule all'interno dei tunnel che elimina l'attrito e la spinta che avviene tramite un getto di aria compressa.
È l'ultima frontiera della mobilità sostenibile, ideata per decongestionare il traffico nelle grandi metropoli e per ridurre le emissioni di co2.
Il sistema consiste in una ragnatela di gallerie sotterranee o di tubi sopraelevati mentre gli snodi sono piattaforme mobili.
All'interno di questo sistema, dentro a speciali capsule, è possibile trasportare da una parte all'altra della città merci, auto e moto.
Hyperloop promette inoltre trasporti veloci, fino ad oltre 1200 Km/h, questo grazie alla lievitazione elettromagnetica delle capsule all'interno dei tunnel che elimina l'attrito e la spinta che avviene tramite un getto di aria compressa.
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