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lunedì 12 ottobre 2020

Google dashboard, a cosa serve?

 Partendo dalla definizione di dashboard che, tradotto in italiano, significa cruscotto, ma spesso viene utilizzato per indicare un pannello di controllo.

Data questa premessa è facile intuire che la piattaforma "Google Dashboard" è un pannello di controllo relativo a tutti i dati di un determinato account registrato ai vari servizi Google.

Tachimetri-cruscotto

Il servizio è davvero utile, anche perché Google, con i suoi mille servizi, memorizza tantissime informazioni, tutto partendo dalla registrazione di un account mail.

Accedendo alla piattaforma Google dashboard con il proprio indirizzo Gmail si potranno vedere quindi tutte le informazioni registrate, ad esempio i contatti sincronizzati, i siti di blogger, gli account di adsense e adwords, i metodi di pagamento, il proprio indirizzo di fatturazione, ecc.

Google dashboard dunque serve per verificare che tutti i dati relativi a vari servizi siano giusti, ma anche per poter cancellare i propri dati da tutti i servizi Google accedendo ad un unico sito.

lunedì 20 luglio 2020

Professione: Gamer!

In un mondo sempre più digitalizzato ed informatizzato, grazie alla diffusione ed alla sempre maggiore velocità delle connessioni internet, tantissimi sono i nuovi lavori sorti nell'ultimo decennio.
Quella del gamer, in particolare, è solo una delle ultime opportunità lavorative nate dalla rete negli ultimi anni, può sembrare impossibile, ma esistono persone pagate per giocare.
Come spesso accade nei settori tecnologici, in Italia siamo arrivati in ritardo rispetto al resto d'Europa e del mondo, tuttavia sempre più sono i giovani o giovanissimi che si affacciano a questo settore.
Il lavoro consiste semplicemente nell'utilizzare i maggiori giochi del momento e trasmettere ciò che avviene sul proprio monitor nelle dirette dei vari social. È inoltre possibile realizzare video da caricare su YouTube in modo tale da consentire la visualizzazione del video anche in un secondo momento.
Interno-PC-led-scritta-professione-gamer

Ma chi è disposto a pagare una persona per giocare al PC?
In effetti, per molte software house, è un investimento pubblicitario, il seguito che Youtuber è Streamer riescono ad attrarre è un'ottima pubblicità per i propri prodotti. Non solo, le piattaforme che trasmettono video, in diretta o meno, mostrano pubblicità durante la diretta o lo streemming video e questo consente di monetizzare ulteriormente in base al numero di visualizzazione dei contenuti.

Essere Gamer non è però solo un gioco, tantissimo tempo bisogna infatti dedicarlo a curare i rapporti social, i propri profili, rispondere ai commenti dei fan e soprattutto a caricare quanti più contenuti possibili.

Anche l'hardware deve essere sempre al meglio, per poter lavorare come Gamer bisogna stare al passo con la tecnologia, avere PC sempre aggiornati, configurazioni hardware sempre migliori, per stare al passo con gli ultimi giochi usciti, ma anche per far girare contemporaneamente più programmi molto impegnativi. I Computer da gaming sono infatti i più potenti sul mercato, addirittura più di chi li usa per software di grafica e modellazione 3D.

Insomma, essere gamer non significa solo giocare al PC e perché questo diventi un lavoro è necessario avere ottime conoscenze in diversi ambiti, dall'assemblaggio di PC alla conoscenza di software e relative impostazioni per la trasmissione e registrazione video all'utilizzo massiccio dei canali social.
Sempre di più i Gamer si affermano dunque come creatori di contenuti on demand e guardare un video su YouTube od una diretta Facebook è assimilabile a guardare un evento sportivo su una payTV.

giovedì 14 maggio 2020

C'è 5G e 5G

Tutti ormai avremo sentito parlare del 5G, una connessione senza fili superveloce, magari non in questi termini, probabilmente molti avranno sentito parlare degli effetti negativi che questa tecnologia potrebbe far scaturire per via dell'esposizione alle sue onde elettromagnetiche, ma siamo sicuri di aver capito di cosa si tratta?
Prima di addentrarsi nelle spiegazioni tecniche occorre dare alcune definizioni e fare alcune precisazioni.
Tanto per cominciare sarà utile capire cosa sono gli hertz ovvero l'unità di misura della frequenza che indica quante volte un'onda sinusoidale si ripete in un secondo.
Una curva sinusoidale, quella che volgarmente chiamiamo "onda elettromagnetica" di 1 hertz si ripete una sola volta al secondo.
Immagine-esempio-curva-sinusoide
La tensione elettrica nelle nostre abitazioni arriva a 50 hertz ovvero, il valore varia tra 230V e -230V per 50 volte in un secondo.
Ora che abbiamo capito cosa sono gli hertz bisogna capire come questi influiscono sulla capacità delle reti nel trasporto di dati: un'onda più lunga, quindi con una frequenza minore, raggiunge maggiori distanze ma può trasportare meno dati ed è più lenta, al contrario, un'onda più corta è molto veloce e può trasportare molti dati, ma raggiunge brevi distanze e difficilmente oltrepassa gli ostacoli.

Adesso che ci sono i concetti di base possiamo fare una precisazione, se su un modem o un altro apparecchio Wi-Fi si legge 5G questa non è la stessa rete che sarà usata per le reti cellulari dei nostri smartphone! Il 5G dei modem indica infatti una rete Wi-Fi a 5GigaHertz (GHz), uno standard subentrato al "classico" Wi-Fi che funziona a 2,4GHz.
Logo-antenna-5G

La nuova rete che verrà utilizzata per i dispositivi mobili come gli smartphone, invece, pur chiamandosi 5G non funziona con un'onda a 5GHz, in questo caso la G significa infatti generazione.
La rete mobile di quinta generazione non avrà una sola frequenza di funzionamento, ma ben tre, una bassa, una media ed una alta, ognuna sarà destinata ad utilizzi diversi e a dispositivi diversi, in ogni caso il concetto è quello di rendere la rete mobile accessibile non solo agli smartphone ma a tutti i dispositivi controllabili in remoto, un vero IoT (Internet of Things).
La prima frequenza di funzionamento del 5G è intorno ai 700MHz (Megahertz), una frequenza bassa in modo da garantire distanze di connessione più ampie, questa frequenza è attualmente utilizzata per trasmettere alcuni canali del digitale terrestre, da qui è nata la necessità di creare il DVB-T2, un digitale terrestre di nuova generazione che sfrutta frequenze diverse.
La seconda frequenza utilizzata dal 5G è intorno ai 3,7GHz, questa sarà la più usata dagli smartphone predisposti per il 5G, almeno inizialmente.
L'ultima fascia del 5G è la vera novità, usa "onde millimetriche" quindi ad alta frequenza, circa 26GHz, questa frequenza è in grado di trasferire tantissimi dati a velocità fino a 10 volte superiori a quelle del 4G, tuttavia bisogna trovarsi vicinissimi all'antenna di trasmissione per poterne usufruire.

mercoledì 5 febbraio 2020

Internet satellitare, arriva la rivoluzione Starlink

Starlink è uno dei tanti progetti dell'imprenditore americano Elon Musk, certo le connessioni internet satellitari non sono una novità ed esistono già da anni, Eolo ne è un esempio dei più famosi, ma Starlink è una vera rivoluzione.
Il motivo è semplice, le normali connessioni satellitari si basano su singoli satelliti geostazionari, ovvero che orbitano sulla Terra trovandosi sempre sopra la stessa zona del globo ad una distanza variabile tra i 3000 e i 4000 Km, ma proprio da qui ne derivano i limiti, distanze così ampie devono essere percorse due volte dal segnale che porta i dati avanti e indietro e questo genera dei tempi di latenza piuttosto alti pur avendo connessioni veloci.
Punti uniti da linee formano una rete
Starlink invece si basa su una rete di satelliti leggerissimi, circa 200 Kg l'uno, che per questo motivo possono orbitare ad una distanza di circa 500 Km dalla Terra garantendo una connessione ancora più veloce. L'idea di formare una rete di satelliti offre inoltre la possibilità di coprire zone del globo terrestre fino ad ora irraggiungibili con altre tecnologie.
In questi giorni è stato effettuato con successo il quarto lancio di satelliti da parte dall'azienda americana SpaceX dello stesso Elon Musk, questo porta il numero di satelliti già in orbita a 240, ma affinché si possa cominciare a sfruttare la rete bisogna raggiungere almeno le 400 unità. Al momento il progetto Starlink prevede di riuscire ad attivare i primi servizi in Canada e USA tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021.

mercoledì 20 novembre 2019

Porte WAN, cosa sono e a cosa servono

Molti dispositivi di rete quali router, firewall e switch dispongono di una o più porte WAN, ma a cosa servono e in cosa si differenziano dalle porte LAN?
Switch di rete con porte LAN e WAN
Bisogna tenere in considerazione intanto che, sebbene spesso siano integrati nello stesso dispositivo, modem e router non sono la stessa cosa, partendo da questa premessa, la porta WAN serve proprio per collegare il dispositivo ad un modem.
La porta WAN viene dunque usata spesso per creare sottoreti o per "bypassare" i modem/router poco performanti forniti dagli ISP usandone quindi uno proprio.
Se da un lato usare le porte WAN consente di estendere la propria rete, dall'altro complica un po' la configurazione, ogni volta che si fa un collegamento tramite porta WAN, tutto quello che viene collegato poi alle porte LAN dello stesso dispositivo dovrà avere una classe di indirizzi IP diversa da quella precedente.
Per fare un esempio, i modem/router forniti dagli ISP generalmente stanno sulla classe di indirizzi IP 192.168.1.1/254, se in sequenza si mette un secondo router tutti i dispositivi collegati poi in LAN dovranno avere ad esempio la classe di indirizzi IP 192.168.2.1/254. Solo nel caso in cui il secondo router abbia la possibilità di essere utilizzato come Access Point puro sarà possibile utilizzare per tutti i dispositivi ad esso collegati tramite porte LAN la stessa classe di indirizzi di quella del primo modem/router. Dunque la differenza tra le porte WAN e le porte LAN, volendo semplificare al massimo, è questa, le prime vanno collegate verso internet, mentre le seconde verso i vari devices della rete interna; tutto questo sarà più facile da ricordare se si pensa che la più grande rete WAN è proprio internet.

sabato 20 luglio 2019

La nuova frontiera dell' e-commerce

Si chiama dropshipping ed è la nuova frontiera dell' e-commerce, la sua traduzione letterale è "spedizione a goccia" e questo può aiutare a capire di cosa si tratta.
Di fatto è un modo nuovo di concepire i negozi, non solo quelli digitali, ma anche quelli fisici, sempre più attività commerciali tradizionali infatti aggiungono il canale web per incrementare le vendite e proprio qui entra in scena il dropshipping, un tipo di attività commerciale nuovo che comporta benefici sia ai grossisti che ai negozianti.

Sacchetto con simbolo di internet per eCommerce
Il dropshipping permette infatti di vendere i prodotti direttamente dal catalogo dei grossisti senza doverli gestire a magazzino, dunque il cliente finale ordina e paga online al negoziante che, a sua volta, ordina e paga online al grossista, sarà quest'ultimo a gestire direttamente la spedizione verso il cliente finale. Questa filiera permette di accorciare sempre di più i tempi che intercorrono tra l'ordine ed il ricevimento della merce da parte del cliente finale ma comporta anche un notevole risparmio per tutte le figure coinvolte, grazie al dropshipping infatti il grossista potrebbe non aver bisogno del reparto vendite, il negoziante non ha bisogno di acquistare stock di merce ed evita così di investire soldi in materiale che rischia di rimanere invenduto ed il cliente finale usufruisce di un maggiore sconto dato che sia il grossista che il venditore avranno meno necessità di ricarico sul prodotto.
Logo di un carrello che rappresenta le vendite
Diventare venditori in dropshipping è semplice e richiede investimenti estremamente contenuti, infatti servirà avere solo un pc connesso a internet ed un sito web di e-commerce, infine bisognerà trovare i grossisti che lavorano in dropshipping, cercando sul web se ne trovano diversi ormai, ma è possibile proporre questo tipo di attività anche ad altri che magari ancora non conoscono il dropshipping.
In alternativa esistono piattaforme che offrono un pacchetto comprensivo di sito web per e-commerce e contatti con grossisti che offrono i propri prodotti in dropshipping, il più famoso è sicuramente Shopify, ma esistono anche piattaforme italiane come Scontrino.
Una precisazione è doverosa, il commercio elettronico è previsto dalla legge italiana ed è difficile svolgere questo lavoro come "hobby", per questo motivo molti grossisti italiani richiedono una partita iva per poter accedere al loro catalogo e vendere online i loro prodotti.

venerdì 1 marzo 2019

I server proxy

I server, come definizione generale, sono componenti di un sistema informatico atti a rendere accessibili informazioni e risorse ad altri componenti della stessa rete detti "client" o più comunemente conosciuti come "terminali".
I server Proxy sono degli intermediari che si frappongono tra un client ed un altro server ed hanno diverse funzioni, le più comuni sono:
  • Dare maggiore tutela alla privacy su internet garantendo l'anonimato
  • Mantenere una copia dei siti e delle risorse con maggiori richieste così da velocizzarne l'apetura
  • Creare una barriera da e verso internet filtrandone i contenuti sia in ingresso che in uscita
    Schema di utilizzo di un server proxy
Non tutti i servizi sono disbonibili utilizzando un server Proxy, telefonia VOiP o l'utilizzo di webcam ad esempio non sono possibili.
Alcuni esempi di utilizzo di questi componenti, i proxy vengono usati nelle scuole e nelle università come elemento di filtraggio della rete interna per evitare che gli studenti accedano a siti o servizi non desiderati.
Anche nelle aziende spesso i server Proxy vengono utilizzati per filtrare il traffico internet, ma anche per sfruttare il "caching" ovvero salvare i siti più utilizzati dai dipendenti e renderli accessibili in modo più veloce senza accedere sempre al server di destinazione risparmiando così tempo e traffico da navigazione.
Altro utilizzo interessante, nei paesi in cui le risorse internet sono sottoposte a censura utilizzare un server Proxy permette di aggirarla "ingannando" il server di destinazione e facendogli credere di trovarsi in un posto diverso.
Esistono molti server Proxy pubblici sparsi per il mondo, se ne trovano molte liste sul web e chiunque può utilizzarli per navigare in anonimato su internet.

sabato 23 febbraio 2019

Nuova estensione di dominio .dev

Proprio nelle ultime ore BigG ha reso disponibile, attraverso il servizio Google Domains, la registrazione di domini con la nuova estensione .dev (developer).
Elenco di estensioni di dominio per siti
Se agli albori di internet le estensioni di dominio erano molto ridotte, dopo la liberalizzazione concessa dall'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) si è assistito al fiorire di estensioni, talvolta anche fantasiose, che contribuiscono a canalizzare siti e domini con finalità diverse, esempio .com per siti commerciali, .biz per chi tratta di business, .org per le organizzazioni e così via.
Anche la nuova estensione .dev ha lo scopo di creare un "tetto" sotto cui catalizzare community di programmatori e risorse utili agli sviluppatori.

giovedì 14 febbraio 2019

E se scoppiasse una guerra digitale?

Sembra assurdo, eppure qualcuno si sta preparando a questa eventualità.
Il World Wide Web o più semplicemente internet è di fatto una rete mondiale, dati ed informazioni di qualunque tipo, accessibili ovunque, 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e c'è di tutto, foto, video, programmi, testi, ma non solo.
Codice binario casuale
Internet è utilizzato per la gestione a distanza di apparecchiature elettroniche, non solo in ambito civile ma anche in ambito militare, satelliti, veicoli teleguidati come i droni, antenne, radar, persino intere piattaforme di lancio missilistiche.
Immaginando di essere nel mezzo di una guerra, pensate quali ripercussioni potrebbero esserci se un paese potesse controllare tutto del nemico, dagli armamenti più all'avanguardia ai mezzi di stampa agli impianti di approvvigionamento idrico e a quelli di produzione elettrica.
Proprio per scongiurare questo pericolo la Russia sta valutando di creare una propria rete statale in modo da tenere lontano da occhi indiscreti tutte le informazioni più riservate.
Ovviamente, in condizioni normali, la rete statale russa sarebbe collegata comunque con il classico World Wide Web funzionando come se fosse una grande rete LAN, ma in caso di attacco informatico o di guerra potrebbe isolarsi e garantire il funzionamento in modo del tutto alternativo al classico Web, in questo modo tutto ciò che si trova all'interno della Russia continuerebbe a funzionare e sarebbe al riparo da possibili attacchi esterni.

domenica 29 luglio 2018

Pubblicare App per Android

Prima di pubblicare app per Android è ovviamente necessario programmarle, a tal proposito, chi è un esperto programmatore del linguaggio Java non avrà sicuramente problemi a svilupparne, per chi invece non saprebbe neppure da dove iniziare, in un post precedente ho parlato proprio di come creare app per Android e spiega come programmare senza conoscere il linguaggio Java e la programmazione in generale.
Ottenuto il file con estensione.APK, ovvero quello che permette di installare l'app sul dispositivo Android, sono necessari alcuni screenshot dell'applicazione stessa, una immagine pubblicitaria e un logo.
I formati delle immagini cambiano in base al marketplace che si sceglie per pubblicare l'applicazione, infatti non esiste solo il Play Store di Google, ci sono tantissimi marketplace su cui caricare la propria app, e la maggior parte sono gratuiti.
Logo di busta con mondo disegnato simbolo di marketplace
Purtroppo, a protezione di tutti i dispositivi Android vi è una impostazione che impedisce l'installazione di app provenienti da fonti sconosciute, ma solo il famoso Play Store viene riconosciuto come fonte sicura e questo, di fatto, obbliga a pubblicare la propria applicazione sul marketplace di Google previo pagamento di una "tassa" di 25€ da pagare durante l'iscrizione alla piattaforma Play Console destinata agli sviluppatori.
In ogni caso, a prescindere dalla piattaforma scelta per la pubblicazione, per rendere disponibile l'app al pubblico sarà necessario caricare il file in formato APK, le immagini relative all'app e completare alcuni form relativi al pricing (il prezzo dell'app) ed alla classificazione dei contenuti (sconsigliato ai minori, supervisione dei genitori, ecc.).
Pubblicate la vostra app e scoprite a quante persone puó interessare!

domenica 1 luglio 2018

Aprire un e-commerce

Indubbiamente, una delle aspirazioni di qualunque professionista freelance è quella di vendere i propri prodotti e servizi sul web, per farlo si usano particolari siti internet definiti e-commerce.
Questi sono dei veri e propri negozi online, ci si può affidare a piattaforme come eBay o Amazon, iscriversi ad alcuni gruppi su Facebook, oppure si può creare un proprio sito di e-commerce.
Purtroppo per creare un sito che permetta di vendere on-line bisogna conoscere diverse cose, ad esempio come impostare un carrello degli acquisti, le schede prodotto, per non parlare dei pagamenti on-line.
Carrello della spesa icona per e-commerce e vendite web online
Solitamente è meglio affidarsi a professionisti, tuttavia non è l'unica strada.
Esiste un ottimo sito in cui offrire i propri servizi, il suo nome è Fiverr, dalla realizzazione di loghi, al copywriting, alla programmazione, qualunque capacità può essere messa a reddito su questo sito.
Qualunque servizio può essere offerto a partire dal prezzo base di 5 dollari, da qui deriva proprio il nome del sito, basterà registrare un account e seguire alcuni passaggi guidati per creare le prime offerte di servizi sul sito.
Se invece si dispone già di un proprio sito, blog o pagina Facebook è possibile integrarvi direttamente l'e-commerce.
È infatti possibile, andando sul sito di ecwid, registrare un proprio account ed integrare all'interno del proprio sito o blog un piccolo codice html fornito alla fine della registrazione.
Anche in questo caso, una serie di passaggi porterà a vendere servizi ma anche prodotti direttamente sul proprio sito.
Con ecwid è possibile inoltre avere lo stesso store digitale anche su più siti, gestendo il proprio e-commerce dal pannello personale all'interno del sito oppure attraverso una comoda app per smartphone.

lunedì 25 giugno 2018

La fibra ottica

Tutti l'avranno vista sugli alberi di Natale artificiali e ne avranno sentito parlare per la connessione a internet, ma cos'è, è come funziona?
Immagine disegnata rappresentante collegamenti in fibra ottica
Da fuori sembra un cavo elettrico, in realtà, al suo interno, al posto di un materiale conduttore come il rame, si ha una fibra di vetro.
Questo cavo, posto davanti ad una sorgente luminosa, trasmette la luce da una estremità all'altra, anche in presenza di curve grazie alle sue proprietà di rifrazione della luce.
Ovviamente, oltre che essere usata come decorazione sugli alberi di Natale o su soffitti in cartongesso, la fibra ottica viene utilizzata per il trasposto di segnali.
I segnali trasportati sono di tipo digitale (solo due valori, 0 e 1 in codice binario), dunque un trasmettitore preleva un segnale elettrico digitale e, per mezzo di un LED lo trasforma in segnale digitale luminoso.
Giunto dalla parte opposta della fibra, un apparecchio ricevente riconverte il segnale luminoso in elettrico.
Il vantaggio dei collegamenti in fibra ottica è dato dalla velocità di trasmissione del segnale, la velocità della luce è infatti decisamente maggiore rispetto alla velocità che gli elettroni possono raggiungere per attraversare un conduttore.

lunedì 4 giugno 2018

Aumentare i visitatori di un sito/blog

Poco dopo aver creato per la prima volta un proprio sito web ci si ritrova quasi sempre con lo stesso problema: pochi visitatori, scarso traffico e guadagni nulli.
Il rischio è quello di aver speso tempo, magari anche denaro, per avere un sito internet che nessuno guarda.
Purtroppo è normale, creare un sito internet è solo il primo passo per avere una buona visibilità, bisogna compiere una serie di altre azioni per farlo conoscere.
Non esiste un manuale, ma con una serie di accorgimenti si potranno portare i visitatoi sulla propria pagina web.
Esempio di statistiche dei visitatori di un sito
Andiamo al dunque, per prima cosa bisogna assicurarsi di scrivere testi interessanti, inserendo più volte le parole chiave ma senza esagerare.
Anche le immagini devono essere possibilmente di piccole dimensioni, questo per evitare di appesantire le pagine del sito rallentandone il caricamento.
Queste sono le prime due "regole" da seguire per aumentare la qualità dei propri spazi web, non generano visite, ma servono per migliorare l'indicizzazione del sito sui motori di ricerca e quindi sperare di avere dei visitatori da questi.
Altra cosa oggi fondamentale per aumentare le visite su un sito è inserire i tasti di condivisione social: così facendo i primi visitatori, se troveranno informazioni utili ed interessanti, potranno condividere il sito con i propri contatti Twitter, Facebook o Instagram.
Non bisogna dimenticare però di condividere in prima persona i contenuti sui social, questo genera tantissima visibilità al proprio sito.
Infine ci sono i "backlink" ovvero i link del sito web su siti terzi: scrivere risposte interessanti ai post sui forum o blog dello stesso settore inserendo il link alla propria pagina web genera visitatori realmente interessati agli argomenti trattati.
Queste sono solo alcune delle strade possibili per aumentare il traffico del proprio sito web, provate per credere!

domenica 27 maggio 2018

Scrivere un e-book

Scrivere un e-book è un'attività che richiede attenzione, impegno e tempo, è esattamente come scrivere un libro, l'unica differenza per gli e-book sta nella fase di pubblicazione che è molto semplificata grazie alle molte piattaforme esistenti come Amazon, IBS e LaFeltrinelli. Per un libro in formato elettronico infatti la fase di pubblicazione è quasi immediata e non richiede lunghi tempi di attesa e di stampa da parte delle case editrici.
Icona di e-book
Le abilità richieste per scrivere un e-book sono dunque le stesse richieste per scrivere un libro, i contenuti devono essere grammaticalmente corretti e lo stile deve essere scelto in base al tipo di testo da scrivere, un manuale avrà infatti uno stile completamente diverso da un romanzo, da un giallo o da una favola per bambini.
Nato inizialmente come un formato aggiuntivo a quello cartaceo ovvero serviva per permettere a chi volesse leggere un libro su un dispositivo elettronico di acquistarlo a prezzo inferiore proprio perché sono azzerati i costi di stampa, nel tempo la tendenza si è invertita e oggi molti scrittori e autori pubblicano i propri lavori solo in formato e-book.

lunedì 9 aprile 2018

Creare un sito web

Un sito web può avere diverse finalità, vendere prodotti o servizi (e-commerce), promuovere la propria azienda, una associazione, una attività o semplicemente parlare e dare informazioni su un determinato argomento.
Con le moderne tecnologie informatiche chiunque può creare il proprio sito, anche senza conoscere i linguaggi di programmazione, oggi è infatti possibile creare siti internet in maniera visuale, come se stessimo lavorando ad un documento di testo.
Per creare un Blog potete seguire questa guida.
Se invece volete creare un altro tipo di sito web esistono due strade:
1) affidarsi ad una piattaforma on-line che, oltre a fornire il dominio, ovvero l'indirizzo al quale sarà         raggiungibile il sito (es. www.MioSito.it), da la possibilità di crearlo direttamente.
2) utilizzare un programma off-line per creare in tutta calma pagine, collegamenti e contenuti e                 successivamente caricare tutto il lavoro su un dominio gratuito o a pagamento.
legno colorato con scritta tuo sito web
Nel primo caso, la piattaforma on-line più conosciuta è sicuramente Altervista, ma ne esistono molte altre e sono facili da trovare in internet, mentre nel secondo caso molti sono i programmi validi, ma fra tutti potrei consigliare Easy Web Editor o il più conosciuto Publisher di casa Microsoft.
Creando i primi siti internet sicuramente si avranno risultati poco professionali, quindi il consiglio è quello di sfruttare domini gratuiti (generalmente di 3° livello, es. www.MioSito.altervista.org) almeno inizialmente, fare un pò di prove e, solo successivamente, pensare di pagare per comprare un dominio di 2° livello (es. www.MioSito.com, i domini di secondo livello sono più facili da trovare sui motori di ricerca).
Creare un sito web completo e con contenuti interessanti richiede molto tempo e lavoro, prendersela con calma è d'obbligo per avere buoni risultati in seguito.
Dunque se vuoi pubblicizzare la tua azienda, vendere, o parlare di qualcosa sul web dai sfogo alla fantasia, crea il tuo sito!