giovedì 16 gennaio 2020

DVB-T2, il tuo televisore è pronto?

Il segnale TV sta cambiando, dal 1 gennaio 2020 infatti comincia il periodo di transizione dalla prima versione del segnale digitale terrestre alla seconda versione dello stesso, ma come si può capire se il proprio televisore è adatto o bisognerà comprarne uno nuovo?
In teoria, avendo acquistato un televisore nuovo dopo il 1 gennaio 2017, questo dovrebbe essere in grado di ricevere il nuovo segnale digitale terrestre denominato DVB-T2, tuttavia non è da escludere che qualche modello non predisposto a questa tecnologia sia comunque finito in commercio dunque, per verificare se il proprio televisore è in grado di ricevere questo nuovo segnale si può procedere in due modi:

  1. Controllare le specifiche tecniche del proprio apparecchio, sul libretto di uso e manutenzione se disponibile, oppure su internet digitando su un motore di ricerca il codice del modello di televisore riportato sull'etichetta apposta solitamente al pannello posteriore.
  2. Direttamente sui canali di test. In questo caso bisogna per prima cosa risintonizzate i canali, fatto questo sarà sufficiente selezionare il canale 200, su questa frequenza infatti Mediaset ha già predisposto un canale di test su cui gli utenti possono verificare se il proprio televisore è già pronto per ricevere il segnale DVB-T2, presto la Rai predisporrà un suo test sul canale 100.

giovedì 9 gennaio 2020

Hyperloop, presto (forse) in Italia

Avevo già parlato in un post precedente di Hyperloop, una rivoluzionaria idea dell'eccentrico imprenditore americano Elon Musk, un sistema di tunnel sotterranei e tubi sopraelevati all'interno dei quali capsule a lievitazione elettromagnetica spinte da un getto d'aria compressa possono raggiungere velocità superiori ai 1000 Km/h.
Segno di divieto su scritta CO2 e sfondo con fumo
La novità è invece che presto potremmo sperimentare questa geniale tecnologia proprio in Italia, i comuni di Torino e Milano stanno infatti lavorando al progetto e vorrebbero dotarsi proprio del collegamento fornito da questa nuova tecnologia. Ancora non esistono previsioni e tempistiche, ma sicuramente questo tipo di trasporto aprirebbe nuove frontiere di collaborazione fra aziende, risparmio di tempo per i pendolari e maggiori possibilità d'impiego per chi in cerca di occupazione, ma probabilmente renderebbe obsoleta e superata un'opera come quella della TAV.

giovedì 2 gennaio 2020

Il progetto non è sostenibile, Dyson si arrende!

Avevo già scritto in un post precedente di come il signor Dyson, proprio quello degli aspirapolvere e degli asciugacapelli (giusto per citare due prodotti di punta), volesse entrare nel settore delle auto elettriche.
A dire il vero, quello di Dyson, sembrava più di un progetto, tanto che erano già stati investiti molti soldi in particolare per l'acquisto di un ex aeroporto in Inghilterra, destinato a centro per le prove tecniche dei prototipi delle auto, e per l'acquisto di quello che sarebbe diventato il plant produttivo, situato in territorio asiatico.
Qualche mese fa è poi arrivato il "dietrofront", secondo il team messo su appositamente da Dyson, il progetto "non è sostenibile" e per questo è stato messo in vendita per intero.
Ovviamente la non sostenibilità del progetto era riferita a questioni economiche, il problema sarebbe quello di un costo eccessivo in fase di produzione delle auto, questo richiederebbe un prezzo di vendita troppo elevato e ridurrebbe la nicchia di mercato a cui riferirsi riducendo anche i profitti, tuttavia in molti, forse anche per la dicitura non sostenibile, hanno trovato un nesso con un altro aspetto delle auto elettriche di cui avevo già parlato in un altro post, ovvero il dubbio che queste siano davvero meno inquinanti delle classiche auto con motori diesel o benzina.
Qualunque sia l'idea di "non sostenibilità" resta il fatto che non vedremo in giro per le strade le auto elettriche a marchio Dyson.