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lunedì 5 novembre 2018

Obsolescenza programmata

Telefono lento? La batteria non tiene più la carica? Potrebbe trattarsi di obsolescenza programmata.
Icona di batteria scarica con percentuale
L'obsolescenza programmata consiste nel repentino e drastico decadimento delle funzionalità di un dispositivo elettronico o di altre categorie merceologiche, volto all'acquisto di altri prodotti più nuovi o più costosi.
Ovviamente è una politica scorretta che alcune aziende usano perchè il mercato dei propri prodotti non arrivi mai a saturarsi provocando nel consumatore il bisogno urgente di sostituire il bene.
L'origine del fenomeno risale al secolo scorso, fra i primi esempi vi erano le lampadine a filamento con vita di appena mille ore e i collant da donna in cui la fibra di nylon veniva indebolita per facilitarne la rottura.
Oggi le dinamiche con le quali si applica l'obsolescenza programmata sono cambiate, non esiste una stanza con il bottone rosso per mandare il tilt i dispositivi elettronici più vecchi ovviamente, ma spesso gli aggiornamenti di firmware e sistemi operativi vengono progettati per portare benefici prestazionali ai dispositivi di nuova generazione e, al contempo, ridurre notevolmente le qualità tecniche di dispositivi più vecchi.

martedì 12 giugno 2018

Costruire una powerbank

Sono ormai disponibili a prezzi bassissimi, alcune addirittura si ricaricano con un piccolo pannello solare, ma se voleste costruire in fai da te una piccola powerbank vi spiegherò come fare in questo post.
Bisognerà procurarsi solo un portapile per quattro batterie di tipo AA, ovvero le pile stilo, un cavetto con connettore USB maschio da un lato e micro USB maschio dall'altro e quattro pile stilo ricaricabili.
È possibile reperire tutto il metariale presso un negozio di componenti elettronici oppure, si può ordinare tutto online per pochi euro.
Pile e powerbank
Passando ora alla costruzione vera e propria, bisogna per prima cosa tagliare in due il cavo USB ed eliminare un pezzo di guaina da entrambi i lati tagliati, al suo interno si trovano quattro fili, i colori standard sono rosso, bianco, verde e nero, per costruire la nostra powerbank serviranno solo i cavetti rossi e neri che andranno leggermente spelati.
Ora basta attaccare i due fili neri dei connettori al filo nero del portapile e i fili rossi al rosso del portabile, inserendo le quattro stilo ricaricabili la powerbank è già funzionante.
Collegare l'USB ad un caricabatterie o ad un PC farà ricaricare le pile, mentre collegando uno smartphone al micro USB la carica passerà dalle pile al device.
Raccomando di usare solo pile stilo ricaricabili per due motivi:
1) le normali stilo alkaline danno 1,5V, per quattro batterie si raggiunge una tensione di 6V che può essere dannosa per gli smartphone che invece caricano a 5V, le stilo ricaricabili hanno invece una tensione di 1,2V
2) le stilo alkaline, appunto, non sono ricaricabili, queste potrebbero anche scoppiare una volta poste sotto carica e l'esplosione di una batteria generalmente fa un bel botto.
Volendo si può rendere la powerbank più bella inserendo il portapile in una scatolina di plastica e facendone uscire solo i cavi di ricarica.
Si può anche aumentarne la capacità collegando in pelarallelo (rosso con rosso e nero con nero) più di un portapile.
Infine, per rendere la powerbank più efficiente e sicura, la si può dotare di un piccolo modulo elettronico che segnali lo stato di carica delle pile.
Che dire, provate anche voi a costruirvi una powerbank!

lunedì 16 aprile 2018

Ricaricare una PostePay

Le carte prepagate sono sicuramente uno strumento valido per fare acquisti online senza possedere una carta di credito, ma sono molto utilizzate anche da chi, studiando o lavorando lontano da casa, ha bisogno di ricevere soldi in tempo reale dai propri familiari.
Tutte le banche hanno delle carte prepagate, ma la più conosciuta è sicuramente la PostePay.
Microchip e scritta di carta prepagata PostePay
Per ricaricare la carta prepagata delle Poste Italiane esistono quattro modi, il primo però è accessibile solo a chi possiede un conto corrente postale (Conto BancoPosta), se siete possessori di questo conto corrente, sul vostro home banking avrete la possibilità di ricaricare una carta prepagata, sia vostra che di altri.
Se invece non avete un conto corrente postale ecco gli altri tre metodi:
1) in tutte le tabaccherie e bar aderenti al circuito sisal, ovvero dove è possibile giocare il Superenalotto, è possibile ricaricare la carta prepagata PostePay pagando in contanti, presentando un proprio documento di identità ed il codice di 16 cifre della carta da ricaricare.
2) all'ufficio postale, presso qualunque sportello con operatore, si potrà ricaricare una carta PostePay sempre presentendo documento di identità e dando il codice della carta da ricaricare ed il pagamento si potrà effettuare in contanti o con bancomat.
3) in orari di chiusura di ricevitorie Sisal ed uffici postali, tramite gli sportelli automatici PostaMat presenti ormai fuori da tutti gli uffici postali, si potrà ricaricare la PostePay utilizzando la propria carta bancomat.
Basterà inserire la tessera bancomat nello sportello, digitare ricariche ed inserire il codice della carta prepagata e l'importo della ricarica.
Attenzione, i tre metodi indicati sopra hanno tutti un costo di 2 euro da aggiungere all'importo della ricarica.