venerdì 15 giugno 2018

I chip LED

Esistono LED di diverse forme e misure, ognuno adatto per scopi diversi, in elettronica ad esempio si usano i bulbi LED, in illuminotecnica invece, per creare luci decorative sono molto usate le stripLED, ma per creare luci molto forti come faretti o pannelli i più usati sono i chip LED.
Spessi pochi millimetri e con una base di pochi centimetri, su questi componenti vengono realizzati microcircuiti di LED, hanno potenze che vanno dai 10 ai 100 Watt proiettando un fascio di luce fino a 120° di apertura.
Un chip LED a 12V
 Il grosso problema di questi componenti è dato purtroppo dalla dissipazione del notevole calore che producono, usando un chip LED senza un' adeguata dissipazione del calore questo starà acceso per pochi secondi prima di bruciarsi completamente.
La dissipazione del calore è di tipo statico per evitare ulteriori consumi delle ventole e la tipica rumorosità delle stesse, questo però significa avere dissipatori più grandi e pesanti con effetti su tutta la lampada.
Altro problema dei chip LED è dato dalla loro alimentazione: necessitano di 12V di alimentazione ma, per evitare sfarfallii della luce, devono essere pilotati in corrente.
Significa che i normali alimentatori a 12V stabilizzano la tensione in uscita "aggiustando" la corrente, per i LED servono invece dei driver specifici che in uscita danno una tensione di circa 12V mantenendo una corrente costante.
Anche i LED driver appesantiscono la lampada e la rendono più ingombrante.
Un chip LED a 220V
Negli ultimi mesi sono usciti in commercio chip LED funzionanti a 220V, questo perché, grazie alle nanotecnologie, viene costruito il driver direttamente sullo stesso chip dei LED eliminando di fatto uno dei componenti d'ingombro e semplificando di molto i futuri progetti illuminotecnici.
Resta comunque obbligatorio dissipare il calore prodotto dai chip LED.

martedì 12 giugno 2018

Costruire una powerbank

Sono ormai disponibili a prezzi bassissimi, alcune addirittura si ricaricano con un piccolo pannello solare, ma se voleste costruire in fai da te una piccola powerbank vi spiegherò come fare in questo post.
Bisognerà procurarsi solo un portapile per quattro batterie di tipo AA, ovvero le pile stilo, un cavetto con connettore USB maschio da un lato e micro USB maschio dall'altro e quattro pile stilo ricaricabili.
È possibile reperire tutto il metariale presso un negozio di componenti elettronici oppure, si può ordinare tutto online per pochi euro.
Pile e powerbank
Passando ora alla costruzione vera e propria, bisogna per prima cosa tagliare in due il cavo USB ed eliminare un pezzo di guaina da entrambi i lati tagliati, al suo interno si trovano quattro fili, i colori standard sono rosso, bianco, verde e nero, per costruire la nostra powerbank serviranno solo i cavetti rossi e neri che andranno leggermente spelati.
Ora basta attaccare i due fili neri dei connettori al filo nero del portapile e i fili rossi al rosso del portabile, inserendo le quattro stilo ricaricabili la powerbank è già funzionante.
Collegare l'USB ad un caricabatterie o ad un PC farà ricaricare le pile, mentre collegando uno smartphone al micro USB la carica passerà dalle pile al device.
Raccomando di usare solo pile stilo ricaricabili per due motivi:
1) le normali stilo alkaline danno 1,5V, per quattro batterie si raggiunge una tensione di 6V che può essere dannosa per gli smartphone che invece caricano a 5V, le stilo ricaricabili hanno invece una tensione di 1,2V
2) le stilo alkaline, appunto, non sono ricaricabili, queste potrebbero anche scoppiare una volta poste sotto carica e l'esplosione di una batteria generalmente fa un bel botto.
Volendo si può rendere la powerbank più bella inserendo il portapile in una scatolina di plastica e facendone uscire solo i cavi di ricarica.
Si può anche aumentarne la capacità collegando in pelarallelo (rosso con rosso e nero con nero) più di un portapile.
Infine, per rendere la powerbank più efficiente e sicura, la si può dotare di un piccolo modulo elettronico che segnali lo stato di carica delle pile.
Che dire, provate anche voi a costruirvi una powerbank!