martedì 24 novembre 2020

Scegliere un portatile

 In tempo di smart-working e didattica a distanza, sempre più importanza hanno assunto i computer portatili.

Leggeri, compatti e facili da trasportare, questo li rende versatili, ottimi da usare in ufficio, a scuola ma anche a casa.

Vediamo allora le principali caratteristiche da guardare per la scelta di un nuovo PC portatile.

Icona-computer-PC-portatile

  • Memoria RAM; non solo la quantità, i nuovi computer montano memorie di quarta generazione DDR4, queste sono attualmente le più veloci in commercio, tuttavia è possibile che, in qualche negozio o store digitale, siano ancora presenti computer con RAM DDR3, dunque attenzione a questo dettaglio. In ogni caso, se il sistema operativo è Windows 10, è meglio scegliere un dispositivo con almeno 8GB di RAM, questo perché l'ultimo sistema operativo di casa Microsoft, qualora ne siano disponibili più di 3,5 GB, espande i processi che solitamente erano accorpati a gruppi, in questo modo il sistema risulta più fluido, ma viene utilizzata più RAM.
  • CPU o Processore; difficilmente un PC di fascia medio-bassa, ovvero quelli che possono andar bene per studio ed ufficio, monta processori molto prestanti, in questo caso i parametri da considerare sono tre, la velocità espressa in GHz (GigaHertz), il numero dei "core" e la memoria cache. I primi due parametri sono estremamente legati tra loro, il numero di core infatti è il numero di unità di calcolo presenti all'interno del processore e la velocità è quella relativa ad una sola di queste, ciò significa che, se si ha un processore quad-core a 1,6 GHz la velocità di calcolo sarà 1,6 X 4 = 6,4 GHz. La memoria cache è contenuta all'interno del processore e gli permette di archiviare temporaneamente i risultati delle operazioni svolte, purtroppo alcuni processori, come i "celeron" della Intel spesso ne sono sprovvisti.
  • HDD o SSD; Come ormai risaputo gli SSD sono più veloci dei classici Hard Disk e sono anche meno soggetti a rotture non avendo parti meccaniche. Purtroppo l'ultima tendenza prevede l'installazione si di memorie SSD, ma di dimensioni ridotte, per questo è sempre consigliabile utilizzare Hard Disk esterni per salvare file come documenti, foto e video. Anche le memorie SSD non sono tutte uguali, quelle con attacco SATA raggiungono velocità di 6 Gb/s, gli SSD con interfaccia M.2 possono arrivare a 32 Gb/s.
Altro consiglio è quello di controllare se il computer ha una porta LAN o se presenta solo la possibilità di collegamento in Wi-Fi, questo perché, soprattutto chi lavora in ufficio spesso ha la possibilità di utilizzare una connessione via cavo, più stabile e sicura di quelle wireless, ma non solo, con questo attacco sarà sempre possibile accedere alla rete anche in caso di guasto della scheda Wi-Fi.

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lunedì 12 ottobre 2020

Google dashboard, a cosa serve?

 Partendo dalla definizione di dashboard che, tradotto in italiano, significa cruscotto, ma spesso viene utilizzato per indicare un pannello di controllo.

Data questa premessa è facile intuire che la piattaforma "Google Dashboard" è un pannello di controllo relativo a tutti i dati di un determinato account registrato ai vari servizi Google.

Tachimetri-cruscotto

Il servizio è davvero utile, anche perché Google, con i suoi mille servizi, memorizza tantissime informazioni, tutto partendo dalla registrazione di un account mail.

Accedendo alla piattaforma Google dashboard con il proprio indirizzo Gmail si potranno vedere quindi tutte le informazioni registrate, ad esempio i contatti sincronizzati, i siti di blogger, gli account di adsense e adwords, i metodi di pagamento, il proprio indirizzo di fatturazione, ecc.

Google dashboard dunque serve per verificare che tutti i dati relativi a vari servizi siano giusti, ma anche per poter cancellare i propri dati da tutti i servizi Google accedendo ad un unico sito.

giovedì 27 agosto 2020

Floppy Disk, davvero sono obsoleti?

Parlando di memorie di massa per PC e dispositivi elettronici sicuramente viene da immaginare chiavette USB e schede SD, i normali HardDisk superano ormai i Giga e sfociano nei Terabyte, chi penserebbe oggi di usare un Floppy Disk?

I Computer non montano neppure più i lettori per i Floppy, piccoli dispositivi quadrati e sottili con all'interno un disco magnetico con capacità di 1,44 Megabyte di memoria, sicuramente una tecnologia obsoleta e non più utilizzata nei moderni sistemi informatici.


E invece no, i Floppy Disk esistono ancora e svolgono una funzione molto importante, in pochi sanno che queste piccole memorie sono ancora indispensabili nella vita quotidiana di tantissime persone.

Alcuni aerei, sia cargo che passeggeri, fra i più usati al mondo, sono ancora dotati di lettori di Floppy Disk, questi sono indispensabili ai tecnici che, con frequenza mensile, devono aggiornare le mappe dei satelliti ed altre informazioni proprio utilizzando questi dischetti.

Questo perché sarebbe stato più costoso sostituire tutti i sistemi degli aeromobili piuttosto che continuare ad utilizzare i Floppy.

Un esempio di aereo dotato ancora di lettore Floppy è il Boeing 747, aereo ancora in produzione, ma anche Airbus ha alcuni modelli ancora utilizzati, anche se non più in produzione, che utilizzano le memorie Floppy per gli aggiornamenti dei sistemi di navigazione.

lunedì 20 luglio 2020

Professione: Gamer!

In un mondo sempre più digitalizzato ed informatizzato, grazie alla diffusione ed alla sempre maggiore velocità delle connessioni internet, tantissimi sono i nuovi lavori sorti nell'ultimo decennio.
Quella del gamer, in particolare, è solo una delle ultime opportunità lavorative nate dalla rete negli ultimi anni, può sembrare impossibile, ma esistono persone pagate per giocare.
Come spesso accade nei settori tecnologici, in Italia siamo arrivati in ritardo rispetto al resto d'Europa e del mondo, tuttavia sempre più sono i giovani o giovanissimi che si affacciano a questo settore.
Il lavoro consiste semplicemente nell'utilizzare i maggiori giochi del momento e trasmettere ciò che avviene sul proprio monitor nelle dirette dei vari social. È inoltre possibile realizzare video da caricare su YouTube in modo tale da consentire la visualizzazione del video anche in un secondo momento.
Interno-PC-led-scritta-professione-gamer

Ma chi è disposto a pagare una persona per giocare al PC?
In effetti, per molte software house, è un investimento pubblicitario, il seguito che Youtuber è Streamer riescono ad attrarre è un'ottima pubblicità per i propri prodotti. Non solo, le piattaforme che trasmettono video, in diretta o meno, mostrano pubblicità durante la diretta o lo streemming video e questo consente di monetizzare ulteriormente in base al numero di visualizzazione dei contenuti.

Essere Gamer non è però solo un gioco, tantissimo tempo bisogna infatti dedicarlo a curare i rapporti social, i propri profili, rispondere ai commenti dei fan e soprattutto a caricare quanti più contenuti possibili.

Anche l'hardware deve essere sempre al meglio, per poter lavorare come Gamer bisogna stare al passo con la tecnologia, avere PC sempre aggiornati, configurazioni hardware sempre migliori, per stare al passo con gli ultimi giochi usciti, ma anche per far girare contemporaneamente più programmi molto impegnativi. I Computer da gaming sono infatti i più potenti sul mercato, addirittura più di chi li usa per software di grafica e modellazione 3D.

Insomma, essere gamer non significa solo giocare al PC e perché questo diventi un lavoro è necessario avere ottime conoscenze in diversi ambiti, dall'assemblaggio di PC alla conoscenza di software e relative impostazioni per la trasmissione e registrazione video all'utilizzo massiccio dei canali social.
Sempre di più i Gamer si affermano dunque come creatori di contenuti on demand e guardare un video su YouTube od una diretta Facebook è assimilabile a guardare un evento sportivo su una payTV.

giovedì 14 maggio 2020

C'è 5G e 5G

Tutti ormai avremo sentito parlare del 5G, una connessione senza fili superveloce, magari non in questi termini, probabilmente molti avranno sentito parlare degli effetti negativi che questa tecnologia potrebbe far scaturire per via dell'esposizione alle sue onde elettromagnetiche, ma siamo sicuri di aver capito di cosa si tratta?
Prima di addentrarsi nelle spiegazioni tecniche occorre dare alcune definizioni e fare alcune precisazioni.
Tanto per cominciare sarà utile capire cosa sono gli hertz ovvero l'unità di misura della frequenza che indica quante volte un'onda sinusoidale si ripete in un secondo.
Una curva sinusoidale, quella che volgarmente chiamiamo "onda elettromagnetica" di 1 hertz si ripete una sola volta al secondo.
Immagine-esempio-curva-sinusoide
La tensione elettrica nelle nostre abitazioni arriva a 50 hertz ovvero, il valore varia tra 230V e -230V per 50 volte in un secondo.
Ora che abbiamo capito cosa sono gli hertz bisogna capire come questi influiscono sulla capacità delle reti nel trasporto di dati: un'onda più lunga, quindi con una frequenza minore, raggiunge maggiori distanze ma può trasportare meno dati ed è più lenta, al contrario, un'onda più corta è molto veloce e può trasportare molti dati, ma raggiunge brevi distanze e difficilmente oltrepassa gli ostacoli.

Adesso che ci sono i concetti di base possiamo fare una precisazione, se su un modem o un altro apparecchio Wi-Fi si legge 5G questa non è la stessa rete che sarà usata per le reti cellulari dei nostri smartphone! Il 5G dei modem indica infatti una rete Wi-Fi a 5GigaHertz (GHz), uno standard subentrato al "classico" Wi-Fi che funziona a 2,4GHz.
Logo-antenna-5G

La nuova rete che verrà utilizzata per i dispositivi mobili come gli smartphone, invece, pur chiamandosi 5G non funziona con un'onda a 5GHz, in questo caso la G significa infatti generazione.
La rete mobile di quinta generazione non avrà una sola frequenza di funzionamento, ma ben tre, una bassa, una media ed una alta, ognuna sarà destinata ad utilizzi diversi e a dispositivi diversi, in ogni caso il concetto è quello di rendere la rete mobile accessibile non solo agli smartphone ma a tutti i dispositivi controllabili in remoto, un vero IoT (Internet of Things).
La prima frequenza di funzionamento del 5G è intorno ai 700MHz (Megahertz), una frequenza bassa in modo da garantire distanze di connessione più ampie, questa frequenza è attualmente utilizzata per trasmettere alcuni canali del digitale terrestre, da qui è nata la necessità di creare il DVB-T2, un digitale terrestre di nuova generazione che sfrutta frequenze diverse.
La seconda frequenza utilizzata dal 5G è intorno ai 3,7GHz, questa sarà la più usata dagli smartphone predisposti per il 5G, almeno inizialmente.
L'ultima fascia del 5G è la vera novità, usa "onde millimetriche" quindi ad alta frequenza, circa 26GHz, questa frequenza è in grado di trasferire tantissimi dati a velocità fino a 10 volte superiori a quelle del 4G, tuttavia bisogna trovarsi vicinissimi all'antenna di trasmissione per poterne usufruire.

lunedì 20 aprile 2020

Server NAS, cosa sono?

I server NAS sono dispositivi di rete utili ad archiviare tutti quei dati che non devono essere persi.
NAS è l'acronimo delle parole Network Attached Storage, questi dispositivi di rete sono server destinati alla conservazione e condivisione di file fra più utenti e postazioni di lavoro agendo da cartelle di rete o anche da cloud server.
logo di un server NAS
Le caratteristiche tipiche dei server NAS sono principalmente tre:

  1. Avere almeno 2 alloggiamenti, chiamati anche Bay (baia) per HardDisk, qui una configurazione chiamata RAID consente di avere la copia esatta di un disco su tutti gli altri, il vantaggio è ovviamente quello che, in caso di rottura di un disco, i dati restano al sicuro e basterà sostituire l'elemento danneggiato per ripristinare la configurazione raid.
  2. Avere una o più poste di rete con collegamento Rj45 configurabili separatamente.
  3. Essere raggiungibili da rete locale LAN o da Web previa configurazione del servizio http sul sistema operativo del server stesso.
I sistemi dei server NAS sono generalmente semplici e intuitivi da gestire, molti dispongono addirittura di configurazioni guidate.
È anche possibile trasformare un vecchio PC in un server NAS.
Per farlo ci si può servire di un sistema operativo gratuito sviluppato su base Linux, il suo nome è Xigmanas.
Il sistema operativo è facile e veloce da installare, si scarica la ISO, si mette su una chiavetta USB con il programma Rufus e si fa partire l'installazione da chiavetta, alla fine dell'installazione si potrà assegnare un indirizzo IP al server, successivamente bisogna collegarsi da un altro computer della stessa rete all'indirizzo IP assegnato al server e si aprirà la web-page da cui è possibile fare tutte le configurazioni.

mercoledì 5 febbraio 2020

Internet satellitare, arriva la rivoluzione Starlink

Starlink è uno dei tanti progetti dell'imprenditore americano Elon Musk, certo le connessioni internet satellitari non sono una novità ed esistono già da anni, Eolo ne è un esempio dei più famosi, ma Starlink è una vera rivoluzione.
Il motivo è semplice, le normali connessioni satellitari si basano su singoli satelliti geostazionari, ovvero che orbitano sulla Terra trovandosi sempre sopra la stessa zona del globo ad una distanza variabile tra i 3000 e i 4000 Km, ma proprio da qui ne derivano i limiti, distanze così ampie devono essere percorse due volte dal segnale che porta i dati avanti e indietro e questo genera dei tempi di latenza piuttosto alti pur avendo connessioni veloci.
Punti uniti da linee formano una rete
Starlink invece si basa su una rete di satelliti leggerissimi, circa 200 Kg l'uno, che per questo motivo possono orbitare ad una distanza di circa 500 Km dalla Terra garantendo una connessione ancora più veloce. L'idea di formare una rete di satelliti offre inoltre la possibilità di coprire zone del globo terrestre fino ad ora irraggiungibili con altre tecnologie.
In questi giorni è stato effettuato con successo il quarto lancio di satelliti da parte dall'azienda americana SpaceX dello stesso Elon Musk, questo porta il numero di satelliti già in orbita a 240, ma affinché si possa cominciare a sfruttare la rete bisogna raggiungere almeno le 400 unità. Al momento il progetto Starlink prevede di riuscire ad attivare i primi servizi in Canada e USA tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021.

giovedì 16 gennaio 2020

DVB-T2, il tuo televisore è pronto?

Il segnale TV sta cambiando, dal 1 gennaio 2020 infatti comincia il periodo di transizione dalla prima versione del segnale digitale terrestre alla seconda versione dello stesso, ma come si può capire se il proprio televisore è adatto o bisognerà comprarne uno nuovo?
In teoria, avendo acquistato un televisore nuovo dopo il 1 gennaio 2017, questo dovrebbe essere in grado di ricevere il nuovo segnale digitale terrestre denominato DVB-T2, tuttavia non è da escludere che qualche modello non predisposto a questa tecnologia sia comunque finito in commercio dunque, per verificare se il proprio televisore è in grado di ricevere questo nuovo segnale si può procedere in due modi:

  1. Controllare le specifiche tecniche del proprio apparecchio, sul libretto di uso e manutenzione se disponibile, oppure su internet digitando su un motore di ricerca il codice del modello di televisore riportato sull'etichetta apposta solitamente al pannello posteriore.
  2. Direttamente sui canali di test. In questo caso bisogna per prima cosa risintonizzate i canali, fatto questo sarà sufficiente selezionare il canale 200, su questa frequenza infatti Mediaset ha già predisposto un canale di test su cui gli utenti possono verificare se il proprio televisore è già pronto per ricevere il segnale DVB-T2, presto la Rai predisporrà un suo test sul canale 100.

giovedì 9 gennaio 2020

Hyperloop, presto (forse) in Italia

Avevo già parlato in un post precedente di Hyperloop, una rivoluzionaria idea dell'eccentrico imprenditore americano Elon Musk, un sistema di tunnel sotterranei e tubi sopraelevati all'interno dei quali capsule a lievitazione elettromagnetica spinte da un getto d'aria compressa possono raggiungere velocità superiori ai 1000 Km/h.
Segno di divieto su scritta CO2 e sfondo con fumo
La novità è invece che presto potremmo sperimentare questa geniale tecnologia proprio in Italia, i comuni di Torino e Milano stanno infatti lavorando al progetto e vorrebbero dotarsi proprio del collegamento fornito da questa nuova tecnologia. Ancora non esistono previsioni e tempistiche, ma sicuramente questo tipo di trasporto aprirebbe nuove frontiere di collaborazione fra aziende, risparmio di tempo per i pendolari e maggiori possibilità d'impiego per chi in cerca di occupazione, ma probabilmente renderebbe obsoleta e superata un'opera come quella della TAV.

giovedì 2 gennaio 2020

Il progetto non è sostenibile, Dyson si arrende!

Avevo già scritto in un post precedente di come il signor Dyson, proprio quello degli aspirapolvere e degli asciugacapelli (giusto per citare due prodotti di punta), volesse entrare nel settore delle auto elettriche.
A dire il vero, quello di Dyson, sembrava più di un progetto, tanto che erano già stati investiti molti soldi in particolare per l'acquisto di un ex aeroporto in Inghilterra, destinato a centro per le prove tecniche dei prototipi delle auto, e per l'acquisto di quello che sarebbe diventato il plant produttivo, situato in territorio asiatico.
Qualche mese fa è poi arrivato il "dietrofront", secondo il team messo su appositamente da Dyson, il progetto "non è sostenibile" e per questo è stato messo in vendita per intero.
Ovviamente la non sostenibilità del progetto era riferita a questioni economiche, il problema sarebbe quello di un costo eccessivo in fase di produzione delle auto, questo richiederebbe un prezzo di vendita troppo elevato e ridurrebbe la nicchia di mercato a cui riferirsi riducendo anche i profitti, tuttavia in molti, forse anche per la dicitura non sostenibile, hanno trovato un nesso con un altro aspetto delle auto elettriche di cui avevo già parlato in un altro post, ovvero il dubbio che queste siano davvero meno inquinanti delle classiche auto con motori diesel o benzina.
Qualunque sia l'idea di "non sostenibilità" resta il fatto che non vedremo in giro per le strade le auto elettriche a marchio Dyson.