domenica 27 maggio 2018

Scrivere un e-book

Scrivere un e-book è un'attività che richiede attenzione, impegno e tempo, è esattamente come scrivere un libro, l'unica differenza per gli e-book sta nella fase di pubblicazione che è molto semplificata grazie alle molte piattaforme esistenti come Amazon, IBS e LaFeltrinelli. Per un libro in formato elettronico infatti la fase di pubblicazione è quasi immediata e non richiede lunghi tempi di attesa e di stampa da parte delle case editrici.
Icona di e-book
Le abilità richieste per scrivere un e-book sono dunque le stesse richieste per scrivere un libro, i contenuti devono essere grammaticalmente corretti e lo stile deve essere scelto in base al tipo di testo da scrivere, un manuale avrà infatti uno stile completamente diverso da un romanzo, da un giallo o da una favola per bambini.
Nato inizialmente come un formato aggiuntivo a quello cartaceo ovvero serviva per permettere a chi volesse leggere un libro su un dispositivo elettronico di acquistarlo a prezzo inferiore proprio perché sono azzerati i costi di stampa, nel tempo la tendenza si è invertita e oggi molti scrittori e autori pubblicano i propri lavori solo in formato e-book.

mercoledì 23 maggio 2018

Creare una cuccia da un bancale

Sempre più persone dedicano tempo al bricolage e al fai da te per recuperare e riutilizzare oggetti che, altrimenti, andrebbero buttati.
Oggi voglio dare un'idea di come creare una cuccia soffice e comoda per gli amici a quattro zampe partendo da un bancale in legno.
Prima di tutto due misure, i bancali hanno normalmente due misure, 800 X 1200 e 600 X 800, se il vostro animale è di taglia piccola si può optare per la seconda misura.
Una volta scelta la misura della futura cuccia procuratevi il bancale, nelle zone industriali sarà facile trovare chi li vende, ma bisogna procurarsi anche un foglio di compensato spesso circa un centimetro e della stessa dimensione del bancale, un materassino in gommapiuma, sempre della stessa misura del bancale e della stoffa per ricoprire successivamente il materassino, meglio se una stoffa plastificata tipo quella delle tende da balcone. Presso i negozi di fai da te come Bricocenter e Leroy Merlin potrete acquistare il foglio di compensato, la gommapiuma e la stoffa plastificata, meglio acquistare anche una graffettatrice, quelle manuali costano circa una decina di euro, serviranno graffette da 1 cm e da 4 cm.
Ora tutto il materiale è a disposizione e si può procedere con la costruzione vera e propria!
Per prima cosa, i bancali hanno utilizzi industriali e di conseguenza non sono rifiniti e possono presentare irregolarità e schegge di legno, una carteggiata con carta vetro a grana spessa prima e una seconda passata con grana più fine renderà il bancale più bello e sicuro.
A questo punto si può verniciare il bancale, una mano di impregnante al solo scopo di proteggere il legno oppure due mani di smalto, anche solo nella parte che rimarrà a vista, sbizzarritevi per colori e fantasia!
Mentre la vernice sul bancale si asciuga si può assemblare il cuscino, basta sistemare il materassino di gommapiuma sul foglio di compensato, aprire la stoffa plastificata centrando bene sul cuscino e girare tutto sottosopra. Per fissare l'insieme è sufficiente tirare bene la stoffa e fissarla con la graffettatrice usando le graffette da 1 cm, fatto questo sui 4 lati il cuscino è pronto!
Ora si può semplicemente appoggiare il cuscino sul bancale asciutto, ma per evitare che possa spostarsi basterà graffettare il bordo del cuscino appena creato su almeno 3 lati del bancale usando le graffette da 4 cm.
Bancale trasformato in cuccia per animali
Ecco il nuovo giaciglio per l'amico a 4 zampe!

mercoledì 16 maggio 2018

Scegliere le password

Che sia un account di posta elettronica o un profilo social, scegliere con cura la password è necessario per tenere al sicuro i propri dati sensibili. Può sembrare banale, ma i malintenzionati sono ovunque sul web, ed i propri dati valgono una fortuna per aziende che profilano milioni di utenti per venderne le informazioni a scopi commerciali, ma come fare a ricordare tutte le password utilizzate per gli account di posta e per i vari facebook, twitter e instagram, e come renderle più sicure? Quasi sempre, una password deve contenere almeno 8 caratteri, tuttavia, per renderla più sicura è meglio optare per una lunghezza di 10/12 caratteri, ma non è tutto, l'alternanza di numeri e lettere e di lettere MAIUSCOLE e minuscole ne aumenta ancora di più la sicurezza. Non sempre è possibile, ma in alcuni casi vengono riconosciuti anche i "caratteri speciali" come trattini, underscore o punti esclamativi, questo rende le proprie password quasi inviolabili.
box di testo per password
Per tenere a mente tutte le password richieste dal web, si compiono generalmente due errori:
1) Utilizzo di nomi e date di nascite propri o di familiari.
2) Utilizzo di una password unica per tutti gli account ed i profili.
Nel primo caso, nel tentativo di violare una password, nomi e date di nascita sono generalmente i primi tentativi compiuti dagli hackers, nel secondo caso invece, riuscire a violare la password utilizzata darebbe accesso a tutti i dati personali presenti su vari profili.
Per questo motivo, se avete optato per una delle due opzioni precedenti, il mio consiglio è quello di cambiare subito tutte le password e per non doverne memorizzare una per ogni profilo ed account è possibile sceglierne 3 o 4, tutte simili, dove cambiare anche solo un carattere.
Infine, per rendere i propri dati davvero inespugnabili, è consigliabile cambiare password almeno una volta al mese.
Adesso datevi da fare, la privacy è importante!

venerdì 11 maggio 2018

Gli screenshot

Gli screenshot su smartphone possono essere molto utili per salvare e condividere tutto ciò che viene visualizzato sullo schermo, anche in assenza delle funzioni "salva" e "condividi".
Sui dispositivi Android salvare uno screenshot é estremamente facile, ma può capitare di non usare questa funzione per molto tempo e dimenticarsi la procedura: è sufficiente premere per 2 secondi il tasto di accensione contemporaneamente al tasto per abbassare il volume, la schermata verrà quindi catturata e salvata come immagine nella galleria in una cartella chiamata proprio screenshot che si genera in automatico al primo utilizzo di questa funzione.
Forse però, non tutti sanno che una funzione di "screen capture" è possibile farla anche su PC e laptop.
Anche in questo caso il procedimento è molto semplice:
Signed button on PC keyboard
sulle tastiere è presente un tasto con la scritta "stamp" o "print", sarà sufficiente premere questo tasto per salvare la schermata.
A differenza degli smartphone Android, sui computer il file ottenuto dallo screenshot viene salvato negli appunti, per salvarlo come immagine bisogna aprire un programma per il disegno, ad esempio il paint di Windows, ed eseguire la funzione incolla sull'area di disegno.
A questo punto si può modificare l'immagine, tagliando ad esempio ciò che non serve e salvare il file in formato JPG.
Lo screen capture è una procedura molto usata per creare tutorial e manuali, provate a realizzarne uno!

domenica 6 maggio 2018

Le centrali termoelettriche

Esistono molti tipi di centrali elettriche, ma le più comuni sono probabilmente quelle termoelettriche.
Con questo nome non si indica in realtà una particolare centrale elettrica, ma bensì una "famiglia" di impianti di generazione i quali hanno alla base sempre lo stesso principio di funzionamento, si genera del calore che scalda una massa di acqua, da qui si genera a sua volta vapore a temperatura e pressione sufficientemente alti da attivare una turbina a vapore.
Simbolo di pericolo per tensione elettrica
Quello che distingue queste centrali è il metodo utilizzato per ottenere calore:
1) Le centrali termoelettriche per eccellenza, bruciano carbone, prodotti petroliferi o metano per ottenere calore.
2) Centrali termonucleari, sicuramente le più discusse per via dei danni provocati dai vari incidenti. Questi impianti, all'interno di un reattore nucleare, rompono il nucleo di alcuni materiali radioattivi come uranio o plutonio, così si libera una grande quantità di energia sotto forma di calore.
3) Centrali geotermiche, sfruttano sonde in profondità nel terreno per recuperare il calore della Terra.
4) Centrali a compostaggio di rifiuti biologici, in questa fase di recupero dei rifiuti si generano grandi quantità di gas metano utile per essere bruciato ed ottenere calore.
5) Termovalorizzatori, impianti che bruciano semplicemente i rifiuti per generare calore.
6) Concentratori solari, forse gli impianti meno conosciuti e meno diffusi per via dei vincoli costruttivi, sono formati da un grande specchio di forma parabolica che concentra i raggi solari di una superficie ampia in un unico punto chiamato fuoco, in questo punto passa la conduttura dell'acqua che viene così scaldata fino a trasformarsi in vapore.

mercoledì 2 maggio 2018

I trasformatori

I trasformatori sono componenti elettrici che modificano la tensione di rete, ovvero quella che arriva tramite l'impianto elettrico, per adattarla ad un altro dispositivo.
Dai caricabatterie degli smartphone alle lampadine a LED agli alimentatori dei PC, i trasformatori sono presenti ormai in tantissimi oggetti di uso quotidiano.

trasformatore di un caricabatterie per smartphone
Il funzionamento dei trasformatori è abbastanza semplice, al suo interno si trovano due circuiti fisicamente separati tra loro, il primario è quello collegato alla rete elettrica, mentre il secondario è quello che dà la tensione di uscita. I due circuiti sono formati da un filo di rame avvolto su se stesso in spire (l'insieme delle spire si chiama avvolgimento), fra i due circuiti cambia il numero di spire il cui rapporto è uguale a quello fra le tensioni di ingresso e di uscita. Fra gli avvolgimenti interni al trasformatore si forma un campo magnetico che permette il passaggio di elettroni da un circuito all'altro.
La regola che sta alla base di questi componenti è che la potenza deve rimanere inalterata, quindi il trasformatore, oltre che modificare la tensione, modifica anche la corrente così che il loro prodotto sia inalterato fra i due circuiti. Tensione e corrente sono inversamente proporzionali, questo significa che in uscita dal trasformatore si ha tensione piú bassa e corrente piú alta rispetto all'ingresso (per capire meglio questo concetto qui c'é un post che spiega la potenza elettrica).
Per fare un esempio pratico, il caricabatterie di uno smartphone ha un'uscita che funziona a 5V e 2A, la potenza del trasformatore é quindi di 10W e sapendo che la tensione fornita dalla rete é di 230V sul circuito primario si ha una corrente di circa 0,045A. Interessante vero?

martedì 1 maggio 2018

La potenza elettrica

Il concetto della potenza elettrica è uno dei fondamenti dell'elettrotecnica e dell'elettronica.
Capire come si calcola la potenza elettrica puó aiutare a capire quanto realmente consumano gli elettrodomestici e le luci che abbiamo in casa.
Prima di spiegarla bisogna conoscere una legge fondamentale in elettrotecnica ovvero la terza legge di Ohm:
Potenza elettrica spiegata con legge di ohm
In questa legge, la potenza P (espressa in Watt) é il prodotto della tensione V (espressa in Volt) per la corrente I (espressa in Ampere).
Adesso per spiegarla prendiamo ad esempio le normali abitazioni civili: il contatore elettrico fornito ha una potenza massima erogabile di 3,3 KW quindi 3300 Watt, mentre la tensione di rete fornita è di 230 Volt. Utilizzare ad esempio una aspirapolvere con una potenza di 2300 W significa utilizzare 230V per 10A di corrente, una lampadina a LED da 3W funziona invece a 230V per 0,01A di corrente. Ora divertitevi a calcolare il consumo di corrente di tutti gli elettrodomestici di casa!