lunedì 23 dicembre 2019

Stampante Offline? Ecco come risolvere!

Uno dei problemi che spesso affligge i sistemi operativi Windows riguarda il funzionamento delle stampanti, in particolare quelle collegate su rete LAN.
Molto spesso capita infatti che, dando un comando di stampa, questa non parta perché la stampante risulta offline nonostante sia fisicamente collegata ed accesa.
Tendenzialmente, la prima cosa che viene in mente di fare, è quella di disinstallare e reinstallare la stampante, in questo caso il problema viene risolto temporaneamente, ma sicuramente si ripresenterà in breve tempo.
Icona di una stampante in 2d
Per risolvere in modo definitivo il problema della stampante offline è necessario disabilitare il protocollo SNMP (Simple Network Management Protocol), per farlo bisogna aprire il pannello di controllo ed entrare nella sezione relativa alle stampanti, a questo punto bisogna fare click col tasto destro del mouse sulla stampante che risulta offline e selezionare la voce "proprietà stampante", da qui si apre una nuova finestra in cui bisogna espandere la scheda denominata "porte" e, dopo aver controllato che la porta evidenziata sia quella della stampante giusta, cliccare sul pulsante "configura porta", nell'ultima finestra che si apre bisogna quindi togliere la spunta alla voce "protocollo SNMP.
Questo passaggio è da ripetere per ogni computer collegato alla rete sul quale è installata la stampante.
Nel caso in cui la porta utilizzata per la stampante che risulta offline sia di tipo WSD Windows con consente di configurare la porta, in questo caso è necessario agire direttamente sulle configurazioni della stampante, per questo si disinstalla e reinstalla la stampante così che appaia online, si inserisce l'IP della stessa nella barra degli indirizzi del browser e, una volta che la pagina della stampante viene visualizzata, si cerca la voce del protocollo SNMP nelle impostazioni avanzate.
Ora si troverà sempre la stampante pronta e con lo stato "online"!

venerdì 13 dicembre 2019

I cavi ethernet

I cavi ethernet sono utilizzati per creare reti di dati LAN, presentano al loro interno otto fili in rame o meglio quattro coppie di fili identificabili dal codice colori che è uno standard internazionale.
I colori utilizzati per le quattro coppie di fili all'interno di un cavo ethernet sono:

  • Bianco/Arancio - Arancio
  • Bianco/Verde - Verde
  • Bianco/Blu - Blu
  • Bianco/Marrone - Marrone
Per i cavi ethernet vengono utilizzati connettori a 8 poli di forma rettangolare, gli Rj45, questi si distinguono dai connettori Rj11 che sono invece leggermente più stretti avendo solo 4 poli e vengono utilizzati per collegare i doppioni telefonici.
La disposizione degli 8 fili all'interno del connettore Rj45 ha due standard, il TIA-568A ed il TIA-568B. I cavi ethernet possono essere "dritti" nel caso in cui da entrambi i lati i fili siano disposti nello stesso modo all'interno del connettore, oppure "cross" nel caso in cui abbiano i due diversi standard.
Schema colori del cavo ethernet
Schema colori TIA-568B

Schema colori del cavo ethernet
Schema colori TIA-568A



Nonostante lo standard dei colori e della disposizione dei fili nel connettore i cavi di rete non sono tutti uguali, sono infatti suddivisi per categorie in base alla qualità costruttiva, attualmente in commercio si trovano cavi ethernet di categoria 5, di categoria 6 e di categoria 7, mentre tutte le precedenti categorie sono ormai fuori dal commercio in quanto obsolete. La categoria del cavo influisce sulle massime velocità di trasferimento dati, dal categoria 5 che garantisce gli standard delle reti 10/100Mb ai cavi di categoria 7 che raggiungono velocità di 60Gb.
Altro aspetto in cui differiscono i cavi di rete sono le schermature ovvero le protezioni da agenti esterni, ad esempio da campi magnitici derivanti da apparecchi elettrici ed antenne. È infatti possibile trovare cavi ethernet UTP (Unshielded Twisted Pair) ovvero non schermati, adatti se si usano il luoghi interni e con canaline dedicate lontane da apparecchiature elettriche di potenza o antenne, FTP (Foiled Twisted Pair) ovvero cavo ethernet con una sola schermatura all'esterno delle quattro coppie di fili ed infine STP (Shielded Twisted Pair) ovvero un cavo ethernet con doppia schermatura, una per ogni coppia di fili più una esterna alle quattro coppie.
Ovviamente la categoria ed il grado di schermatura del cavo incidono sul costo finale del prodotto.
Per quanto riguarda le distanze massime percorribili con cavi ethernet bisogna considerare che queste variano da molti fattori, dalla categoria del cavo, dalle interferenze elettromagnetiche con altri cavi, dalle condizioni di utilizzo (interno o esterno), tuttavia si può considerare di arrivare a 100 metri senza grosse perdite di segnale, fino a 200 metri se si aggiunge uno switch che fa da "ripetitore"/"amplificatore".

lunedì 2 dicembre 2019

Stratture in cartongesso

Il cartongesso è un materiale da costruzione che si presta a molteplici scopi grazie al suo peso ridotto rispetto ad altri materiali e grazie alla facilità di modellazione.
È formato da due strati di cartone al cui interno si trova uno strato di gesso compresso e si trova in pannelli di dimensioni e spessori diversi.
Sono anche disponibili pannelli di cartongesso adatti ad ambienti particolari come, ad esempio, quelli ignifughi.
Centrovolta in cartongesso con luci a led
Il cartongesso è principalmente utilizzato per realizzare pareti divisorie, controsoffitti e centrovolta, librerie e armadi a muro.
La costruzione di una qualunque struttura in cartongesso richiede grande precisione nelle misure e nell'esecuzione, questo per evitare pericolosi cedimenti strutturali o difetti puramente estetici.
Per prima cosa bisogna scegliere come realizzare la struttura portante, lo scheletro, infatti è possibile utilizzare listelli di legno o apposite guide in alluminio, in base a questo cambieranno le viti da utilizzare, autofilettanti da legno o da metallo.
In ogni caso, se si vogliono realizzare elementi curvati sarà necessario utilizzare le "vertebre" speciali profili appositi per questo scopo.
Nella costruzione della struttura portante bisognerà assicurarsi che questa sia saldamente fissata ai muri, pavimenti o soffitti e di inserire sufficienti sostegni orizzontali e verticali per poter ancorare saldamente tutti i pannelli di cartongesso alla struttura stessa, ma bisognerà anche prevedere l'installazione di eventuali canaline elettriche, carichi e scarichi di acque, porte o elementi sospesi particolarmente pesanti, questo perché uno strato di cartongesso non potrà reggere gli urti provocati dall'apertura e chiusura di una porta o il peso di un televisore in assenza di una apposita struttura di sostegno anche per questi elementi.
Per quanto riguarda gli impianti elettrici realizzati in cartongesso esistono apposite scatole portafrutto e di derivazione.
Una volta realizzata la struttura si potranno tagliare i pannelli di cartongesso della misura desiderata per poi fissarli allo scheletro e si potranno praticare fori e tagli per tubi elettrici, scatole di derivazione e tubi idraulici. Per tagliare i vari elementi di cartongesso è sufficiente un cutter con lama ben affilata, mentre per fissarli allo scheletro sarà necessario usare l'avvitatore con bassa velocità di giri in modo da potersi fermare appena la testa della vite è sotto la superficie della lastra.
Centrovolta in cartongesso con luci a led
Ultimata la struttura con l'apposizione delle lastre di cartongesso si può passare alla rifinitura stuccando fessure tra pannelli e fori delle viti ed utilizzando apposito nastro adesivo retinato se necessario.
Una volta che le stuccature saranno asciutte si potrà passare alla carteggiatura e tinteggiatura finale.

mercoledì 20 novembre 2019

Porte WAN, cosa sono e a cosa servono

Molti dispositivi di rete quali router, firewall e switch dispongono di una o più porte WAN, ma a cosa servono e in cosa si differenziano dalle porte LAN?
Switch di rete con porte LAN e WAN
Bisogna tenere in considerazione intanto che, sebbene spesso siano integrati nello stesso dispositivo, modem e router non sono la stessa cosa, partendo da questa premessa, la porta WAN serve proprio per collegare il dispositivo ad un modem.
La porta WAN viene dunque usata spesso per creare sottoreti o per "bypassare" i modem/router poco performanti forniti dagli ISP usandone quindi uno proprio.
Se da un lato usare le porte WAN consente di estendere la propria rete, dall'altro complica un po' la configurazione, ogni volta che si fa un collegamento tramite porta WAN, tutto quello che viene collegato poi alle porte LAN dello stesso dispositivo dovrà avere una classe di indirizzi IP diversa da quella precedente.
Per fare un esempio, i modem/router forniti dagli ISP generalmente stanno sulla classe di indirizzi IP 192.168.1.1/254, se in sequenza si mette un secondo router tutti i dispositivi collegati poi in LAN dovranno avere ad esempio la classe di indirizzi IP 192.168.2.1/254. Solo nel caso in cui il secondo router abbia la possibilità di essere utilizzato come Access Point puro sarà possibile utilizzare per tutti i dispositivi ad esso collegati tramite porte LAN la stessa classe di indirizzi di quella del primo modem/router. Dunque la differenza tra le porte WAN e le porte LAN, volendo semplificare al massimo, è questa, le prime vanno collegate verso internet, mentre le seconde verso i vari devices della rete interna; tutto questo sarà più facile da ricordare se si pensa che la più grande rete WAN è proprio internet.

lunedì 21 ottobre 2019

Recupero dati da HardDisk danneggiato con Windows 10

A quanti è successo di non riuscire più a far partire il computer perché il disco era danneggiato?
Uno degli incubi peggiori per molti utilizzatori di PC e laptop, perdere irrimediabilmente tutti i dati.
Ovvio, esistono tantissimi software che promettono il recupero almeno parziale dei dati contenuti in HardDisk danneggiati, ma se bastasse una semplice procedura inclusa nel sistema operativo non sarebbe più comodo?
Retro di un HardDisk

In effetti Windows 10 permette il ripristino di dischi danneggiati, la procedura è semplice ma lunga, ma se non si ha fretta vale la pena tentare.
Per prima cosa bisogna specificare che la procedura di ripristino funziona con la sola versione PRO di Windows 10, quindi sarà necessario disporre di un PC funzionante proprio con questa versione del sistema operativo.
Dopo essersi assicurati che il PC sia spento e con il cavo di alimentazione staccato bisognerà aprire il case e collegare i due connettori sATA al disco danneggiato (deve essere collegato in parallelo al disco con Windows installato).
A questo punto si può accendere il PC ed aprire l'applicativo "gestione dischi" reperibile nelle sottocartelle del pannello di controllo o cercandolo direttamente nella barra di ricerca di Cortana.
Ora dovrebbero essere visibili entrambi i dischi, quello danneggiato è riconoscibile dal filesystem utilizzato che è di tipo RAW mentre i dischi funzionanti hanno filesystem NTFS o FAT32.
Provare ad aprire la cartella del disco sarebbe ovviamente inutile in quanto il sistema restituirebbe un messaggio di errore, tuttavia a questo punto sarà sufficiente riavviare il computer, in questo modo, subito dopo il caricamento del BIOS partirà automaticamente la procedura di ripristino del disco danneggiato, una schermata nera con scritte bianche che indicano il numero di file da recuperare e la percentuale di progresso del lavoro.
Al termine delle operazioni di ripristino il sistema caricherà automaticamente il sistema operativo ed a questo punto sarà possibile aprire il disco che era danneggiato per recuperarne i file al suo interno.

lunedì 14 ottobre 2019

Il mining di criptovalute

È una nuova tendenza vera e propria, in tantissimi si stanno interessando alla cosa, ma cosa significa minare criptovalute, come si fa e a cosa serve?
Tutte le banche hanno enormi strutture con supercomputer capaci di compiere miliardi di calcoli al secondo, questo per controllare continuamente tutte le transazioni eseguite al fine di evitare errori o truffe.
Questo metodo prevede però la presenza di un organo centrale atto al controllo della valuta, ma il successo delle criptovalute è dovuto anche grazie al fatto che non esiste nessun organo centrale e per questo motivo il controllo e la verifica delle transazioni viene affidato a "volontari" che mettono a disposizione i propri computer per svolgere questo lavoro.
Tutti i dati relativi alle transazioni vengono divisi in blocchi, ogni volta che un blocco viene analizzato chi ha partecipato alle operazioni riceve un compenso ricavato in parte dalle commissioni sulle transazioni ed in parte dalla creazione di nuova valuta.

Questo è il mining di criptovalute!


Esistono tre modi per fare mining, il primo e quello di farlo in modo completamente autonomo, purtroppo in pochi possono permetterselo perché tutte le criptovalute hanno delle soglie di potenza di calcolo minima richiesta pertanto servono configurazione hardware che neppure i computer gaming possono raggiungere.
Il secondo modo prevede la possibilità di unire la propria potenza di calcolo a quella di altri mediante alcune piattaforme online.
L'ultimo metodo è quello di "affittare" potenza di calcolo che altri mettono a disposizione per raggiungere le soglie minime di potenza di calcolo richieste, questo ultimo metodo è particolarmente rischioso in quanto la possibilità di guadagnare meno di quanto si spenda è molto elevata.
In conclusione, per poter trarre realmente un profitto dal mining, a prescindere da quale dei tre metodi si scelga, è necessario avere computer molto potenti e quindi molto costosi e soggetti a forte usura dovuta all'utilizzo intenso, inoltre il consumo elettrico necessario per il funzionamento di questi PC è piuttosto elevato.
Proprio per questi motivi è sconsigliabile prendere l'attività di mining come un lavoretto da fare nel tempo libero, piuttosto è meglio affrontarlo come una vera e propria attività professionale. Altra cosa fondamentale per poter guadagnare con il mining è scegliere attentamente la criptovalute da minare, sebbene la più conosciuta sia il Bitcoin esistono in realtà tantissime criptovalute, Ethereum, Ripple, Litecoin, sono solo alcuni dei loro nomi e i valori di mercato delle stesse influiscono enormemente sulle possibilità di guadagno.

sabato 17 agosto 2019

Come velocizzare il computer

Capita spesso che un computer datato diventi più lento ed instabile ed, in effetti, un calo di prestazioni è fisiologico col passare del tempo, file a volte inutili che aumentano col normale utilizzo, aggiornamenti che rendono più pesante il sistema operativo o infezioni da virus informatici, sono alcune delle cause più frequenti di questo problema.
A volte si pensa che l'unica strada per risolvere il problema del PC lento sia un aggiornamento hardware (cambio dell'hard disk in SSD, aumento della ram, ecc.) oppure una formattazione dell'intero computer, tuttavia queste sono soluzioni estreme che richiedono buone conoscenze informatiche e portano il rischio di perdere dati importanti.
Prima di procedere alla formattazione o ripristino del computer è dunque possibile attuare una serie di accorgimenti che potrebbero risolvere i problemi.
Tastiera di computer portatile


  • SCANSIONE ANTIVIRUS - Anche avendo un buon antivirus già installato può succedere che qualche malware riesca a passare danneggiando il computer e rendendolo più lento. Per questo motivo è possibile scaricare ed installare altri software antivirus anche solo nella versione gratuita e fargli effettuare una scansione. Questo passaggio è utile in quanto ogni antivirus ha un proprio database che è diverso dagli altri pertanto se un virus non viene riconosciuto da un programma verrà trovato dall'altro. Tra i software antivirus più conosciuti si trovano AVG Antivirus FREE, Avast Antivirus, MalwareBytes, ADWCleaner e Kaspersky FREE Antivirus.
  • PULIZIA DI FILE INUTILI - Anche la persona più organizzata e attenta non può evitare che sul PC si accumulino file inutili, per questo motivo l'utilizzo di un software apposito come CCleaner può rendere molto più fluido l'utilizzo del computer.
  • DISINSTALLAZIONE DI PROGRAMMI INUTILI - Capita di installare un programma che sembra interessante ma che poi non viene utilizzato o che, durante l'istallazione di un software, ne venga installato un altro che non ci serve, ecco perché è importante andare nel "pannello di controllo" del PC ed aprire il tool "programmi e funzionalità" o "App e funzionalità" per poi disinstallare i programmi che non vengono usati.
  • DISABILITARE L'ESECUZIONE AUTOMATICA DEI PROGRAMMI - Se il computer è lento ad avviarsi è possibile che il problema sia dato dall'avvio automatico dei programmi all'accensione del computer, questi possono essere disabilitati eliminandoli da una cartella denominata "esecuzione automatica" o dal Task Manager.
Effettuati questi passaggi sicuramente il computer risulterà più veloce e performante, ma se ancora non vi soddisfa allora non resta che salvare foto, video, documenti e qualunque altro file importante su una memoria esterna in modo da poter fare un reset o una nuova installazione "pulita" del sistema operativo.

sabato 20 luglio 2019

La nuova frontiera dell' e-commerce

Si chiama dropshipping ed è la nuova frontiera dell' e-commerce, la sua traduzione letterale è "spedizione a goccia" e questo può aiutare a capire di cosa si tratta.
Di fatto è un modo nuovo di concepire i negozi, non solo quelli digitali, ma anche quelli fisici, sempre più attività commerciali tradizionali infatti aggiungono il canale web per incrementare le vendite e proprio qui entra in scena il dropshipping, un tipo di attività commerciale nuovo che comporta benefici sia ai grossisti che ai negozianti.

Sacchetto con simbolo di internet per eCommerce
Il dropshipping permette infatti di vendere i prodotti direttamente dal catalogo dei grossisti senza doverli gestire a magazzino, dunque il cliente finale ordina e paga online al negoziante che, a sua volta, ordina e paga online al grossista, sarà quest'ultimo a gestire direttamente la spedizione verso il cliente finale. Questa filiera permette di accorciare sempre di più i tempi che intercorrono tra l'ordine ed il ricevimento della merce da parte del cliente finale ma comporta anche un notevole risparmio per tutte le figure coinvolte, grazie al dropshipping infatti il grossista potrebbe non aver bisogno del reparto vendite, il negoziante non ha bisogno di acquistare stock di merce ed evita così di investire soldi in materiale che rischia di rimanere invenduto ed il cliente finale usufruisce di un maggiore sconto dato che sia il grossista che il venditore avranno meno necessità di ricarico sul prodotto.
Logo di un carrello che rappresenta le vendite
Diventare venditori in dropshipping è semplice e richiede investimenti estremamente contenuti, infatti servirà avere solo un pc connesso a internet ed un sito web di e-commerce, infine bisognerà trovare i grossisti che lavorano in dropshipping, cercando sul web se ne trovano diversi ormai, ma è possibile proporre questo tipo di attività anche ad altri che magari ancora non conoscono il dropshipping.
In alternativa esistono piattaforme che offrono un pacchetto comprensivo di sito web per e-commerce e contatti con grossisti che offrono i propri prodotti in dropshipping, il più famoso è sicuramente Shopify, ma esistono anche piattaforme italiane come Scontrino.
Una precisazione è doverosa, il commercio elettronico è previsto dalla legge italiana ed è difficile svolgere questo lavoro come "hobby", per questo motivo molti grossisti italiani richiedono una partita iva per poter accedere al loro catalogo e vendere online i loro prodotti.

domenica 26 maggio 2019

Il nuovo Sistema Internazionale (Si)

Il sistema internazionale è il più diffuso sistema di unità di misura su scala mondiale, solo tre stati infatti non lo hanno adottato ufficialmente ovvero USA, Liberia e Birmania.

Il centimetro, chiamato anche rotella metrica o più semplicemente "metro"
Il 20 maggio 2019 si è concluso un processo di rivoluzione del SI, una rivoluzione che ha visto cambiare la definizione di numerose unità di misura che, ancora, erano basate su campioni fisici.
Giusto per citare due dei campioni più famosi, il peso è stata una delle ultime quattro unità di misura ad essere rivoluzionate, era ancora basato sul cilindro di platino-iridio conservato da 130 anni in Francia, ma anche il metro era definito dalle barre chiamate prototipo standard sempre realizzate in platino-iridio.
Adesso le unità di misura si baseranno su costanti fisiche definite da formule matematiche, grandezze immutabili nel tempo.
Intanto la ricerca continua, gli scienziati promettono che nei prossimi anni potremo calcolare il tempo con più precisione e tutta questa rivoluzione ha un enorme beneficio, non tanto nella vita quotidiana, le bilance dei supermercati continueranno a pesare nello stesso modo ed i contachilometri segneranno la distanza percorsa nello stesso modo, ma dal punto di vista scientifico è fondamentale poter definire con formule matematiche le grandezze.

giovedì 2 maggio 2019

Fusione nucleare, un primo passo è stato compiuto

Con l'aumentare dei gas serra e l'insostenibilità dei combustibili fossili è ormai chiaro che bisogna ripensare l'energia del futuro anche perchè la richiesta energetica è sempre maggiore, ma le fonti alternative come l'eolico ed il fotovoltaico stentano a crescere di pari passo. Le politiche applicate alle centrali termonucleari sono invece controverse, esistono paesi, come l'Italia, che sono assolutamente contrari e paesi che invece stanno costruendo nuovi reattori, tuttavia i rischi legati a questa tecnologia sembrano troppo elevati e la produzione di scorie radioattive difficili da smaltire resta un grosso problema.
Simbolo dell'energia nucleare
Una possibile soluzione alle crescenti necessità energetiche e ambientali arriva da una cooperazione scientifica internazionale che, a cavallo tra la Francia e la Cina, ha già compiuto non uno, ma ben due passi verso l'energia pulita del futuro.
Quello di cui si parla è un nuovo modello di reattori nucleari, capaci di generare elevatissime potenze ma senza la produzione di scorie radioattive e senza rischio di catastrofi come quelle di Chernobyl o di Fukushima, questi reattori nucleari sfrutterebbero infatti la fusione nucleare e non più la fissione nucleare.
Purtroppo i tempi di realizzazione del progetto sono ancora lunghi, si parla infatti di un primo impianto a fusione nucleare solo nel 2030, ma del resto il progetto è ambizioso, la fusione degli atomi leggeri di idrogeno si verifica solo a centinaia di milioni di gradi e per poter produrre energia deve poter durare nel tempo, al momento è stata raggiunta una temperatura di cento milioni di gradi in un primo test ed una durata di poco più di un minuto e mezzo nel secondo test, ma si calcola di dover arrivare a centocinquanta milioni di gradi e di poter mantenere questa temperatura costante per tempi "indefiniti".

lunedì 29 aprile 2019

Auto elettriche, è davvero una scelta ecologica?

Ha fatto scalpore, qualche settimana fa, la notizia delle colonnine elettriche per la ricarica delle vetture di Formula E (la versione completamente elettrica della Formula 1) che, durante la tappa italiana corsa a Roma, erano alimentate da generatori elettrici a gasolio. In effetti gli esperti del settore automobilistico forse già avevano alcuni dubbi riguardo l'effettiva convenienza ecologica delle auto elettriche, tesi avvalorata peraltro da diversi studi ed analisi, ultima in ordine cronologico quella del Ces-ifo di Monaco di Baviera che ha messo a confronto le emissioni di una Mercedes con motore diesel e una Tesla model 3.

Ma come può un'auto interamente elettrica inquinare più di un'auto con motore diesel?
Le auto elettriche ecologiche sono a zero emissioni?


  • Innanzi tutto le batterie utilizzate per stoccare l'energia elettrica, la tecnologia odierna ci consegna quelle agli ioni di litio, queste batterie sono però difficilissime da smaltire una volta esaurito il loro ciclo di vita oltre a richiedere enormi emissioni di co2 in fase di produzione, quindi sono inquinanti due volte!
  • La stessa elettricità usata per la ricarica potrebbe essere piú inquinante del gasolio, questo perché circa il 75% del fabbisogno mondiale di elettricità viene coperto da centrali che sfruttano il calore prodotto da combustibili fossili, in particolare il carbone, la fonte combustibile più inquinante, serve ancora il 25% del fabbisogno mondiale.
Dunque la conclusione sembra essere questa, le auto elettriche saranno realmente ecologiche e ambientalmente sostenibili quando anche l'energia elettrica lo sarà.

mercoledì 17 aprile 2019

Stratolaunch, il nuovo gigante dei cieli

Sabato 13 aprile, alle 7 (ora locale) è decollato dal Mojave Air and Space Port della California il più grande aereo mai costruito, lo Stratolaunch.
Due aerei affiancati con ala in comune
Nato da una idea di Paul Allen, cofondatore di Microsoft scomparso la scorso ottobre, il nuovo gigante dei cieli ha un'apertura alare di ben 117 metri, una lunghezza di 75 metri e 15 metri di altezza ed ha rubato il gradino più alto del podio ad un altro gigante, l'Antonov An-225 Mriya.
Lo Stratolaunch non è particolare però solo per le sue dimensioni, a caratterizzarlo sono anche le sue particolari forme, esso può infatti essere paragonato ad un catamarano dell'aria, presenta due fusoliere unite da un'ala centrale e sei motori, tre per lato, sulle due ali esterne.
La particolare forma di questo aereo è dovuta all'utilizzo per cui è stato progettato, in mezzo all'ala centrale è infatti presente un attacco studiato per i razzi spaziali, in particolare quelli costruiti dall'azienda SpaceX, il suo compito non sarà solo quello di trasportare i razzi ma quello di lanciarli.
In particolare il gigantesco aereo dovrà portare i nuovi vettori spaziali ad una altezza di circa 35000 piedi (più di 10000 metri), a quel punto il razzo verrà sganciato e si attiveranno i motori del primo stadio che in pochi secondi consentiranno di vincere la gravità per poi arrivare in orbita terrestre, questo consentirà di evitare la delicata e più dispendiosa operazione del lancio da terra.
I primi test del velivolo dunque sono riusciti, ma poiché avvenuti a quote più basse e senza carico ci si aspettano altre prove prima dell'ufficiale entrata in servizio.

domenica 14 aprile 2019

Buchi neri, la "foto" del secolo

10 aprile 2019, la prima "foto" di un buco nero di cui è visibile l'orizzonte degli eventi.
In realtà non si tratta propriamente di una foto, piuttosto è una immagine ottenuta dalla mappa delle onde radio emesse da un buco nero mentre sta ingoiando un disco di gas.
Immagine simile a quella del buco nero rilasciata dall'EHT
Il buco nero osservato è distante 55 milioni di anni luce dal nostro pianeta ed è grande circa quanto sette miliardi di soli.
Per ottenere questa immagine, definita la foto del secolo, è stata necessaria la collaborazione di circa sessanta istituti di ricerca in tutto il mondo e di ben otto radiotelescopi sparsi per il globo terrestre.
Il grande team di ricerca costituito ha preso il nome di Event Horizon Telescope e per mettere insieme i dati ottenuti dagli otto radiotelescopi e trasformarli in immagine sono stati impiegati due anni di lavoro con un apposito algoritmo.
L'immagine ottenuta è stata fondamentale per confermare ciò che i calcoli matematici dicevano da anni ovvero l'esistenza dei buchi neri ed il loro funzionamento, inoltre è stato possibile, sempre grazie alla prima foto del buco nero, stabilire ancora una volta che la teoria della relatività generale di Albert Einstein è giusta.
Dunque tutto ciò che oltrepassa il confine del buco nero ovvero il suo orizzonte degli eventi viene risucchiato al suo interno, satelliti, pianeti, asteroidi, gas, polvere, ma non solo, anche la luce viene attirata nel vuoto cosmico senza più poterne uscire.

venerdì 5 aprile 2019

I sifoni

I sifoni sono elementi degli impianti idraulici che vengono applicati agli scarichi domestici, ne esistono diversi tipi, a collo d'oca, a bottiglia o a pozzetto, tutti accomunati dall'avere una zona di ristagno dell'acqua che ostruisce completamente il passaggio formando una sorta di "tappo".
Sifone a collo d'oca sotto lavandino
I sifoni hanno una doppia funzione, quella principale è di evitare la risalita di cattivi odori dalla colonna condominiale fino agli scarichi dei singoli sanitari, la seconda funzione invece è quella di raccogliere piccoli oggetti che, inavvertitamente, possono cadere negli scarichi e, grazie al peso, tendono a depositarsi sul fondo del sifone stesso rimanendo intrappolati.
Sia per garantire una facile pulizia, sia per recuperare eventuali oggetti finiti nello scarico, i modelli dei sifoni in commercio sono caratterizzati dalla facilità di smontaggio o di ispezione.
Rosone di sifone a pavimento
Discorso a parte invece per i sifoni a pozzetto, detti anche "cassette sifonate", sono presenti nei bagni più vecchi, si trovano al di sotto del pavimento ma visibili in quanto coperti da una piastra circolare metallica ovvero un rosone.
I sifoni a pozzetto erano realizzati in piombo come tutte le tubazioni di scarico e per questo molto delicati, inoltre il tappo era a vite realizzato in ottone e per ispezionarlo è necessaria una chiave apposita. Vista la delicatezza delle scatole sifonate in piombo e poichè spesso causano perdite e danni agli alloggi sottostanti, oggi vengono sostituite con la versione in plastica, il tappo di ispezione non è più a vite ma ad espansione così da rendere più sicura e facile la pulizia del sifone.

martedì 26 marzo 2019

Inquinamento da plastica

Quando si parla di inquinamento il pensiero va subito ai gas serra, al CO2, al particolato ed al riscaldamento globale, ma questi sono solo una parte dei problemi che dovremo affrontare negli anni avvenire, esistono altre forme di inquinamento altrettanto pericolose e che, silenziosamente, stanno soffocando il nostro pianeta.
Bottiglia di plastica schiacciata
L'inquinamento dovuto alla plastica è uno dei più temibili per il futuro dell'uomo sulla Terra, a risentirne è l'aria quando, specie nei paesi del terzo mondo, i rifiuti vengono bruciati al fine di ridurne il volume e la plastica produce diossina, una sostanza estremamente cancerogena, ma a risentirne sono anche e soprattutto i mari dove ogni anno finiscono tonnellate di rifiuti.
Per capire l'entità del problema bisogna però chiarire un aspetto importante, con il termine "plastica" viene identificata una "famiglia" di materiali decisamente ampia, dal PET al PVC al polistirene o al plexiglass, sono solo alcuni dei loro nomi, ne esistono tantissimi, ognuno con proprietà tecniche e fisiche diverse e grazie alle quali questi materiali trovano impiego in qualunque aspetto della nostra vita quotidiana e proprio per questo motivo la plastica rappresenta un'altissima percentuale dei nostri rifiuti.
Una delle caratteristiche che accomuna tutti questi materiali rendendoli adatti a svolgere gran parte delle loro funzioni è la forte resistenza ai vari agenti esterni dovuta alla loro composizione chimica, ma è questa stessa caratteristica a renderli una minaccia seria per il pianeta, qualunque tipo di plastica infatti impiega tantissimo a disciogliersi nell'ambiente, basti pensare che i primi manufatti realizzati con materie plastiche risalgono alla seconda metà del XIX secolo, intorno al 1860 e, secondo gli studi effettuati, nessun oggetto in plastica si è ancora disciolto nell'ambiente.
Nei mari il problema è talmente diffuso che ad oggi esistono diverse "isole" di rifiuti plastici galleggianti che vengono raggruppati dalle correnti, ancora peggio se si pensa che solo il 20% della plastica dispersa in mare si trova in superficie ed è facile immaginare cosa si possa trovare sui fondali.
A pagare il prezzo più alto dell'inquinamento da plastica in mare sono ovviamente pesci ed uccelli marini, questi si trovano infatti a mangiare le microplastiche ovvero oggetti di plastica che degradandosi si rompono in pezzi inferiori ai 5 millimetri. Tutto questo oltre a causare spesso la morte degli animali comporta problemi anche per l'uomo, alcune sostanze della plastica vengono infatti assimilate dai pesci e dagli uccelli e quando questi vengono consumati queste stesse sostanze vengono assimilate anche dall'uomo. Ad oggi non si sa quali problemi possano portare queste sostanze, ma sembra che siano presenti in quantità piccole ma misurabili nell'uomo adulto.
Per chi volesse saperne di più di questo problema in questo link trova un servizio de "Le Iene" che spiega il problema  dell'inquinamento da plastica molto bene.

venerdì 15 marzo 2019

Veicoli spaziali del futuro

Proprio in questi giorni si è conclusa con successo la missione spaziale targata NASA e denominata Demo-1, protagonista è stato il nuovo veicolo spaziale Crew Dragon dell'azienda privata SpaceX il quale patron è lo stesso di Tesla, Elon Musk. All'interno della navetta si trovava, oltre ad un carico di rifornimento per la ISS, un manichino coperto di sensori, grazie a lui si saprà a quali forze saranno soggetti gli astronauti in carne ed ossa che viaggeranno sulla navetta. In estate è prevista la missione Demo-2, ma questa volta l'equipaggio sarà formato da due veri astronauti attualmente impegnati nel l'addestramento.
Stelle e pianeti nello spazio
Grazie a Crew Dragon e ad un altro veicolo progettato dalla Boeing, l'agenzia spaziale americana spera di dire addio alla costosa navetta russa Soyuz utilizzata dopo la dismissione dello storico Space Shuttle, ma non solo, se anche la missione Demo-2 avrà successo si entrerà ufficialmente nell'era dei voli spaziali commerciali.

venerdì 1 marzo 2019

I server proxy

I server, come definizione generale, sono componenti di un sistema informatico atti a rendere accessibili informazioni e risorse ad altri componenti della stessa rete detti "client" o più comunemente conosciuti come "terminali".
I server Proxy sono degli intermediari che si frappongono tra un client ed un altro server ed hanno diverse funzioni, le più comuni sono:
  • Dare maggiore tutela alla privacy su internet garantendo l'anonimato
  • Mantenere una copia dei siti e delle risorse con maggiori richieste così da velocizzarne l'apetura
  • Creare una barriera da e verso internet filtrandone i contenuti sia in ingresso che in uscita
    Schema di utilizzo di un server proxy
Non tutti i servizi sono disbonibili utilizzando un server Proxy, telefonia VOiP o l'utilizzo di webcam ad esempio non sono possibili.
Alcuni esempi di utilizzo di questi componenti, i proxy vengono usati nelle scuole e nelle università come elemento di filtraggio della rete interna per evitare che gli studenti accedano a siti o servizi non desiderati.
Anche nelle aziende spesso i server Proxy vengono utilizzati per filtrare il traffico internet, ma anche per sfruttare il "caching" ovvero salvare i siti più utilizzati dai dipendenti e renderli accessibili in modo più veloce senza accedere sempre al server di destinazione risparmiando così tempo e traffico da navigazione.
Altro utilizzo interessante, nei paesi in cui le risorse internet sono sottoposte a censura utilizzare un server Proxy permette di aggirarla "ingannando" il server di destinazione e facendogli credere di trovarsi in un posto diverso.
Esistono molti server Proxy pubblici sparsi per il mondo, se ne trovano molte liste sul web e chiunque può utilizzarli per navigare in anonimato su internet.

sabato 23 febbraio 2019

Nuova estensione di dominio .dev

Proprio nelle ultime ore BigG ha reso disponibile, attraverso il servizio Google Domains, la registrazione di domini con la nuova estensione .dev (developer).
Elenco di estensioni di dominio per siti
Se agli albori di internet le estensioni di dominio erano molto ridotte, dopo la liberalizzazione concessa dall'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) si è assistito al fiorire di estensioni, talvolta anche fantasiose, che contribuiscono a canalizzare siti e domini con finalità diverse, esempio .com per siti commerciali, .biz per chi tratta di business, .org per le organizzazioni e così via.
Anche la nuova estensione .dev ha lo scopo di creare un "tetto" sotto cui catalizzare community di programmatori e risorse utili agli sviluppatori.

giovedì 21 febbraio 2019

L'azienda che vuole salvare il mondo

Un ideale più che un'idea, questo sta alla base della Climeworks, giovane azienda svizzera situata nei pressi di Zurigo.
La sua attività consiste nel raccogliere l'aria e, mediante filtri chimici, catturare il CO2 che viene quindi immagazzinato e può essere riutilizzato in diversi modi.
Struttura chimica del CO2
L'idea, in principio, era quella di immagazzinare l'anidride carbonica catturata dall'aria direttamente sotto la crosta terrestre in pozzi profondi almeno 1000 Km e con una determinata conformazione rocciosa, questo al fine di evitare perdite o contaminazioni di falde acqiufere.
Purtroppo non sono ancora molti gli stati che vorrebbero "comprare" un pozzo di CO2, così si è pensato di riutilizzare in modo diverso il gas ad esempio vedendolo alle aziende di imbottigliamento di bibite gassate oppure di convogliarlo all'interno delle serre situate vicino agli impianti.
Lo scorso anno è poi arrivata una nuova soluzione, in provincia di Foggia è infatti nato un impianto che unisce la produzione di idrogeno per elettrolisi da fonti rinnovabili e la cattura di CO2 dall'aria, questi due elementi vengono poi combinati insieme mediante metanizzazione ed infine trasformati in GNL (gas naturale liquido), carburante sempre più utilizzato per i trasporti sia terrestri che marittimi.

giovedì 14 febbraio 2019

E se scoppiasse una guerra digitale?

Sembra assurdo, eppure qualcuno si sta preparando a questa eventualità.
Il World Wide Web o più semplicemente internet è di fatto una rete mondiale, dati ed informazioni di qualunque tipo, accessibili ovunque, 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e c'è di tutto, foto, video, programmi, testi, ma non solo.
Codice binario casuale
Internet è utilizzato per la gestione a distanza di apparecchiature elettroniche, non solo in ambito civile ma anche in ambito militare, satelliti, veicoli teleguidati come i droni, antenne, radar, persino intere piattaforme di lancio missilistiche.
Immaginando di essere nel mezzo di una guerra, pensate quali ripercussioni potrebbero esserci se un paese potesse controllare tutto del nemico, dagli armamenti più all'avanguardia ai mezzi di stampa agli impianti di approvvigionamento idrico e a quelli di produzione elettrica.
Proprio per scongiurare questo pericolo la Russia sta valutando di creare una propria rete statale in modo da tenere lontano da occhi indiscreti tutte le informazioni più riservate.
Ovviamente, in condizioni normali, la rete statale russa sarebbe collegata comunque con il classico World Wide Web funzionando come se fosse una grande rete LAN, ma in caso di attacco informatico o di guerra potrebbe isolarsi e garantire il funzionamento in modo del tutto alternativo al classico Web, in questo modo tutto ciò che si trova all'interno della Russia continuerebbe a funzionare e sarebbe al riparo da possibili attacchi esterni.

lunedì 11 febbraio 2019

Hyperloop: l'ultima frontiera della mobilità sostenibile

Si chiama Hyperloop ed è l'ultima idea del visionario Elon Musk.
È l'ultima frontiera della mobilità sostenibile, ideata per decongestionare il traffico nelle grandi metropoli e per ridurre le emissioni di co2.
Icona con simbolo di divieto co2
Il sistema consiste in una ragnatela di gallerie sotterranee o di tubi sopraelevati mentre gli snodi sono piattaforme mobili.
All'interno di questo sistema, dentro a speciali capsule, è possibile trasportare da una parte all'altra della città merci, auto e moto.
Hyperloop promette inoltre trasporti veloci, fino ad oltre 1200 Km/h, questo grazie alla lievitazione elettromagnetica delle capsule all'interno dei tunnel che elimina l'attrito e la spinta che avviene tramite un getto di aria compressa.

lunedì 28 gennaio 2019

Dyson: dagli aspirapolvere alle auto

Diventato famoso per le aspirapolvere prima e più recentemente per i phon e accessori per capelli, passando anche per i purificatori d'aria e gli asciugamani, adesso il marchio Dyson si prepara ad una nuova sfida, una gamma di auto elettriche.
Finto prototipo di auto aspirapolvere
Circa due miliardi e mezzo di euro sono stati spesi dal signor Dyson per costruire il primo centro di produzione industriale della sua nuova gamma di auto elettriche a Singapore e per ristrutturare un aeroporto militare dismesso in Inghilterra dove sorgerà il centro di ricerca e sviluppo e la pista di collaudo con tanto di collinette, tratti veloci e tratti fuoristrada.
Molto importante anche la ricerca che Dyson sta effettuando su batterie a stato solido particolarmente affidabili.
La produzione delle auto dovrebbe cominciare nel 2020 e, stando alle prime indiscrezioni che girano sul web, sarà un prodotto di fascia alta con un prezzo superiore ali 100000 euro.

giovedì 24 gennaio 2019

I computer quantistici

Teorizzato per la prima volta agli inizi degli anni '80 dello scorso secolo, il computer quantistico ha trovato applicazione nei laboratori di ricerca solo dagli anni 2000.

Contenitore di un computer quantistico
Il suo funzionamento si basa su alcune proprietà delle particelle e degli atomi.
Lo spin ad esempio è una proprietà avente due stati e che quindi può essere riconosciuta come un codice binario.
Le capacità di calcolo dei computer quantistici si misurano in qubit anzi che nei classici bit dei computer tradizionali.
È facile capire perchè i computer quantistici siano il futuro dell'informatica, l'elettronica ha raggiunto una miniaturizzazione tale da sfiorare il limite con la meccanica quantistica, la Legge di Moore dice che la densità di transistor di un chip e la relativa velocità raddoppiano ogni 18 mesi ma, non essendo possibile miniaturizzare ulteriormente i componenti, l'avanzamento tecnologico si è arrestato.
I computer quantistici possono raggiungere velocità ben più elevate dei computer tradizionali, questo perché gli stati quantistici delle particelle possono sovrapporsi formando veri e propri sistemi di codice binario e non semplici stringhe.
Purtroppo la difficoltà di manipolazione degli elementi e la creazione di algoritmi molto complessi sono oggi i due maggiori ostacoli da superare affinché i computer quantistici possano raggiungere velocità ben oltre i limiti dell'elettronica convenzionale, tuttavia la strada sembra ormai delineata.

domenica 20 gennaio 2019

Sostituzione di piastrelle

Che siano di un pavimento o su un muro, può capitare che le piastrelle presentino crepe o rotture, magari in seguito all'assestamento del palazzo nel caso di costruzione recente, oppure in seguito ad urti con oggetti pesanti.
Piastrelle con una sostituita e diversa
Sostituirle è piuttosto semplice e veloce.
Per prima cosa il materiale, acquistabile in qualunque negozio di fai da te e bricolage, si tratta di:
  • Una mazzetta
  • Uno scalpellino per muratura con la punta piatta e sottile
  • Colla per piastelle
  • Cemento o stucco
Una volta acquistato il materiale si procode con la sostituzione delle piastrelle, per iniziare bisogna rimuovere quelle crepate o rotte, per farlo ci si serve della mazzetta e dello scalpello.
Bisogna frantumare la piastrella da rimuovere e, per non rischiare di rovinare quelle circostanti, si parte dal centro facendo attenzione e battendo piano con la mazzetta sullo scalpello quando si arriva sui bordi.
Una volta rimossa la piastrella bisogna ancora rimuovere tutta la vecchia colla, sempre con mazzetta e scalpello e sempre facendo attenzione a non colpire le piastrelle vicine.
Adesso è possibile incollare la nuova piastrella, basta preparare la colla per piastrelle e spalmarne un po' su tutto il retro, poi si posiziona la piastrella, verificando che sia allo stesso livello di quelle vicine, in caso contrario bisognerà rimuovere o aggiungere colla.
Quando la colla sarà asciutta si potranno ripristinare anche le fughe della piastrella sostituita, se le altre fughe sono chiare si userà lo stucco, se invece sono grigie si può utilizzare il cemento.

martedì 15 gennaio 2019

Il computer quantistico esce dai laboratori

Presentato da IBM al CES, fiera tecnologica di Las Vesgas, il primo computer quantistico per uso commerciale.
Una rivoluzione nel mondo della tecnologia informatica, utilizzati fino ad ora solo nei laboratori di ricerca, potremmo presto vedere il "System One" di IBM in uffici, scuole ed università, studi di grafica o di progettazione.
Icona Q del System One IBM
Nella costruzione del primo computer quantistico destinato al commercio c'è anche una azienda italiana che ha realizzato la teca in vetro che contiene il cuore tecnologico e lo protegge da umidità, pressione, vibrazioni e qualunque altro agente esterno possa interferire con il funzionamento dello stesso.

giovedì 10 gennaio 2019

Il volto segreto della luna

Il 3 gennaio scorso, per la prima volta, un lander lunare è atterrato sulla faccia nascosta della luna.
È stato lanciato dall'agenzia spaziale cinese e la missione si chiama Chang'e 4.
Il nostro satellite naturale, per via della rotazione sincronizzata con il moto terrestre, ci mostra sempre lo stesso emisfero tenendo "segreta" circa il 41% della sua superficie.
Luna piena con poche nuvole
Al 1959 risalgono le prime foto dell'emisfero nascosto della luna ad opera della sonda sovietica Luna3, tuttavia era americano il primo equipaggio che osservò con i propri occhi il volto segreto della luna.
Il motivo di questo ritardo nell'esplorazione della luna nascosta è dovuto alla mancanza di comunicazioni di qualunque tipo fra la Terra e la parte più distante del satellite.
L'agenzia spaziale cinese, per riuscire nell'impresa, ha preparato questa spedizione posizionando un satellite artificiale in orbita alla luna in grado di garantire un ponte radio continuo.
Il lander ed il rover cinesi eseguiranno vari esperimenti, analizzeranno campioni del suolo ed invieranno numerose foto.
L'esperimento piú interessante è rappresentato da una biosfera al cui interno si trovano alcuni semi, uova del baco da seta e sostanze nutritive.
Questo esperimento servirà per provare una forma di coltivazione lunare in un'ottica di creazione di una stazione spaziale fissa sul satellite e dunque una vera e propria colonizzazione.
Alcuni ricercatori sono anche al lavoro su campioni di ghiaccio e suolo al fine di creare un calcestruzzo lunare.
Luna velata in un cielo nuvoloso
Le idee di utilizzo della luna sono molte, dallo sfruttamento minerario a quello energetico, sul nostro satellite si trova infatti l'elio-3, gas che potrebbe essere utile nella fusione a freddo, una ditta giapponese propone invece un grande parco fotovoltaico lunare per inviare sulla Terra l'intero fabbisogno energetico mondiale attraverso le microonde.
Infine restano attivi diversi progetti per la creazione di basi spaziali sia sulla superficie che in orbita lunare, impianti che sarebbero destinati alle esplorazioni dello spazio profondo e dei pianeti più distanti del nostro sistema solare.

martedì 1 gennaio 2019

Crociere ecologiche entro il 2030

Emissioni ridotte del 40% entro il 2030, questo è l'impegno formale della Clia, l'associazione internazionale del settore crocieristico, impegno che va nella stessa direzione di quello dell'Organizzazione Marittima Internazionale ovvero di ridurre a zero le emissioni di carbonio da parte di tutta l'industria navale entro la fine del secolo.
Simbolo di divieto CO2 su sfondo con fumo
La Clia si è anche impegnata a fornire aggiornamenti annuali in merito al progresso dell'iniziativa ed ha indicato inoltre che la riduzione delle emissioni delle navi da crociera sarà calcolata sulla base dei dati del 2008, dunque un obiettivo ancora più difficile da raggiungere visto che negli ultimi dieci anni il numero di navi e passeggeri è quasi raddoppiato.
Per capire ancora di più quanto sia importante l'iniziativa del Clia bisogna pensare che una sola nave da crociera può arrivare ad avere motori da centinaia di MW (megawatt), può emettere fino a 450Kg di particolato al giorno ed inquina quanto una intera città di medie dimensioni.